mercoledì 11 giugno 2014
GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA SU RESPONSABILITA' CIVILE DEI MAGISTRATI
ROMA - Il governo e la maggioranza sono stati battuti, in un voto a scrutinio segreto, nell'esame sulla legge europea 2013-bis alla Camera. E' infatti passato un emendamento della Lega, a prima firma Gianluca Pini, e a cui Governo e relatore avevano dato parere contrario, che riscrive l'articolo 26 sulla responsabilità civile dei magistrati.
I voti favorevoli sono stati 187, 180 i contrari. L'emendamento modifica l'articolo 2 della legge dell'88 sul risarcimento dei danni causati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e sulla responsabilità civile dei magistrati.
Nell'emendamento approvato dall'assemblea si legge, tra l'altro, che "chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale. Costituisce dolo il carattere intenzionale della violazione del diritto".
In effetti anche la stessa Unione Europea contestava, e ancora contesta, è l'eccessiva protezione garantita alla magistratura italiana. Per eventuali errori commessi nell'applicare il diritto europeo, non è infatti prevista responsabilità civile, che entra (anzi speriamo di poter dire dopo oggi, entrava) in gioco per dolo o colpa grave, ma non per errori di valutazione o interpretazione. Una differenzia importante, se si considera che circa l'80% delle norme italiana deriva ormai da provvedimenti comunitari.
Non si è fatta attendere neanche la reazione dell'ANM (associazione Nazionale Magistrati) che sostine come la norma approvata oggi alla Camera presenti "evidenti profili di illegittimità costituzionale". Ed è "grave e contraddittorio che si indebolisca l'azione giudiziaria proprio mentre la magistratura è chiamata a un forte impegno contro la corruzione".
Insomma, pare che finalmente anche per la "Casta che non paga mai" sia venuto il momento di fare "Giustizia".
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