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domenica 6 marzo 2022

ORA BASTA: VE NE DOVETE ANDARE!

 


Come volevasi dimostrare! Il regime del Draghistan (per gli amici, repubblica delle banane itagliana) sta mostrando il suo vero e infame volto, e di questo non avevamo assolutamente dubbi sin da tempi non sospetti. Dapprima ostinandosi a mantenere il Green Kazz, per perpetuare il controllo sociale in atto ormai da diversi mesi, adducendo un principio scientifico che non ha alcuna ragion d’essere perché il Covid sta entrando nella sua fase endemica: ovvero sta diventando una malattia con la quale dovremo abituarci a convivere, anche se sarà comunque consigliabile mantenere un attento monitoraggio sulle sue evoluzioni. E poi trovando ogni pretesto pur di mantenere uno stato di emergenza perenne, volto solo a terrorizzare e a taglieggiare la popolazione, mostrando - ancora una volta - che sono disposti davvero a far di tutto per danneggiare ulteriormente gli sventurati abitanti di questo paese. Compreso, quello di proclamare uno stato di emergenza per “guerra” (di cui avremo modo di parlare nel prosieguo), attraverso cui prorogare il termine, inizialmente fissato al 31/3/2022, al 31/12/2022!

Il tutto, mentre nel resto d’Europa si stanno progressivamente smantellando le restrizioni poste in essere nei mesi scorsi, perché i dati sui contagi stanno drasticamente calando. Così com’era, del resto, ampiamente prevedibile dal momento che ci stiamo, a poco a poco, avviando verso la bella stagione e, come per qualsiasi ceppo influenzale, anche il coronavirus è destinato a indebolirsi e a ridursi la propria incidenza, in termini di contagi e ricoveri in terapia intensiva. La riconquista della libertà in Inghilterra, Spagna, paesi scandinavi e finanche Turchia, è sotto gli occhi di tutti. Fa notizia alle nostre latitudini, solo perché un manipolo di satrapi continua a soggiogare e a tenere sotto scacco la popolazione di un paese, con metodi vigliacchi che stanno facendo sorridere il mondo intero, denotando nel contempo un’incapacità e un’arroganza che davvero non hanno uguali.

Ci sarebbe davvero da ridere per non piangere, per una decisione che arriva con un tempismo quantomeno sospetto, visto e considerato che stava venendo a galla in maniera inesorabile, la verità sull’inefficacia di questi sieri sperimentali fatti passare da un mainstream bugiardo e carogna, quali vaccini salvifici da un qualcosa di assimilabile alla peste bubbonica, di manzoniana memoria. Una verità che molto presto li avrebbe portati davanti alle aule dei tribunali, per rispondere delle gravissime omissioni e alle violenze private perpetrate in questi ultimi due anni, nei confronti di milioni e milioni di cittadini che chiedono solo di poter vivere in libertà ed essere lasciati in santa pace!



Il pretesto a questo governo di dittatori incalliti e bastardi, è stato fornito – non sappiamo fino a che punto, casualmente – dallo spostamento delle truppe russe in Ucraina per denazificare e demilitarizzare un paese che è stato foraggiato militarmente ed economicamente in questi ultimi anni da UE e USA, ed a cui è stato promesso che sarebbero state installate delle basi NATO sul proprio territorio. Intanto, in questi ultimi otto anni, la regione del Donbass, che si trova ad est dell’Ucraina, è stata sottoposta a un vero e proprio genocidio, solo perché quelle popolazioni hanno legittimamente rivendicato la volontà di tornare a far parte della Russia, sulla scia di quanto stabilito con un referendum popolare dalla Crimea. Cosa che non è andata giù a Kiev che, tramite il battaglione neonazista Azov, non si è fatta scrupolo di ammazzare anche donne e bambini e di vessare in ogni modo chiunque parlasse in russo! Una vera e propria follia che si è consumata nel colpevole e compiaciuto silenzio dei media occidentali, preoccupati di disinformare e offrire – come al solito – una versione parziale e allineata a una sola parte, di una vicenda in realtà molto più complessa di quello che si pensa.

Se a questo aggiungiamo che nel 1991, gli USA promisero – sotto forma di un accordo scritto pubblicato recentemente dal prestigioso settimanale tedesco “Der Spiegel” - all’allora premier sovietico Mikhail Gorbachev alla vigilia della dissoluzione dell’URSS, che la NATO non si sarebbe mai espansa ad est, ecco che il quadro della situazione assume contorni che non possono affatto portarci a ritenere il presidente russo Vladimir Putin, quale unico colpevole della brutta situazione che si è venuta a creare in quella parte di Europa.

L’UE e gli USA hanno una grossa fetta di responsabilità, e sarebbe bene che si assumano le proprie colpe invece di continuare a starsene sul piedistallo e a frignare, solo perché i russi hanno perso la pazienza dopo che hanno ripetutamente evidenziato le proprie rimostranze, senza mai essere ascoltati da nessuno! La NATO ha inglobato, con il trascorrere degli anni, anche i paesi baltici, la Polonia, la Romania, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria: ovvero, buona parte di quel blocco di paesi che facevano parte - a un tempo - del Patto di Varsavia. Il prossimo passo, sarebbe stato quello di comprendere anche l’Ucraina che dista poche centinaia di chilometri da Mosca e che dunque - e a ragion veduta, ci permettiamo di aggiungere - agli occhi dei russi avrebbe potuto rappresentare una seria minaccia alla propria sicurezza interna, con missili puntati contro che avrebbero potuto provocare morte e distruzione in qualsiasi momento.

Proviamo per un attimo a metterci nei panni della Russia: a chi farebbe piacere sapere che il proprio vicino dispone di armi pronte a scagliarti contro, per qualsiasi pretesto? La storia insegna che una situazione del genere avvenne, a parti esattamente capovolte, nel 1962 quando l’URSS nell’ottobre di quell’anno andò a installare delle posizioni missilistiche a Cuba, puntandole contro gli USA che distavano appena 150 miglia marine, e vedevano dunque esposte non solo la Florida ma anche Washington e New York al rischio tutt’altro che campato in aria di essere colpite da pericolosissimi ordigni!

Solo un grande capolavoro diplomatico di John Fitzgerald Kennedy riuscì ad evitare il peggio, sotto forma di un accordo sotto banco con i sovietici che consisteva nello smantellamento dei missili da parte di Kruscev a Cuba, in cambio degli Jupiter americani collocati in Turchia. La coraggiosa ricerca della pace a tutti i costi, costò la vita al povero Kennedy che un anno dopo venne assassinato a Dallas in circostanze ancora poco chiare, a distanza di quasi 60 anni!

Sulla base di questo importante e fondamentale precedente storico, la logica avrebbe imposto e tuttora impone la ricerca del dialogo, provando a trovare una soluzione equa e condivisa per entrambe le parti!

E, invece, ecco che è scattata la caccia al russo, giusto per gettare ulteriormente inutile e deleteria benzina sul fuoco! Il solo fatto che una persona è russa (non importa se viva, morta (pensiamo al bando di una lezione sul grande autore Dostoevskij all’Università Bicocca di Milano), o anche se è portatore di disabile o un animale (se la sono presi persino con i gatti….) è una colpa gravissima che impone il marchio dell’infamia e della vergogna, da parte del pensiero unico globalista! Credevamo che le pagine più buie della storia rappresentate dall’avvento dei regimi nazifascisti e comunisti appartenevano a un passato che non vogliamo che si ripresenti più ed erano state ormai consegnate alla storia, che le ha condannate senza alcun appello! E invece, poiché non c’è davvero limite al peggio, stiamo assistendo a un’ennesima, disgustosa barbarie in cui bisogna sopprimere e prendersela con i russi, per il solo fatto di essere tali!



Una vera e propria follia di cui avremmo volentieri voluto fare a meno, perché l’interscambio commerciale fra il Bel Paese e la Russia, in questi anni e a dispetto delle ridicole sanzioni economiche comminate da USA e UE, è stato importante e ha permesso sviluppo e creazione di tanti posti di lavoro. Qualcuno dovrebbe spiegarci poi perché solo le nostre imprese non potranno avere più rapporti con la Russia, al contrario di quelle francesi che invece continueranno ad averli nonostante i rapporti non certo idilliaci fra Macron e Putin. Tutto dilapidato, solo perché questo paese privo di spina dorsale deve obbedire ciecamente ed esclusivamente ai padroni del vapore che si trovano oltreoceano, in un perverso disegno che porta dritti dritti verso l’autodistruzione! Lo scopo, nemmeno tanto nascosto, è quello di andare in malora e di ridurre progressivamente in miseria i propri cittadini che stanno subendo in maniera più o meno consapevole, angherie e soprusi assortiti e non certo da due anni a questa parte, come qualcuno crede in maniera a dir poco sciocca e ingenua!

Lo diciamo molto chiaramente: si sta perpetrando l’ennesima violazione di una Costituzione (che comunque andrebbe modificata in senso autenticamente federale), che solo a parole una certa parte politica (il partito fogna del PD) dice di voler difendere, salvo poi calpestare per fare solo i propri sporchi interessi. Se si va a vedere cosa dice la Carta Costituzionale, si nota come all’articolo 78 lo stato di guerra può essere proclamato e conferito dal Governo solo dalle Camere. La condizione imprescindibile è che questo paese abbia dichiarato (o gli sia stata dichiarata) guerra ad un altro paese. Non solo non risulta che ci sia stato un dibattito in tal senso alle Camere, ma nemmeno che la seconda condizione si sia, allo stato attuale, verificata! Siamo in presenza dell’ennesimo e spregevole colpo di mano perpetrato da un esecutivo mai votato dai cittadini, in cui è persino imbarazzante commentare il comportamento di chi è stato eletto per ben altri scopi.

La dittatura draghiana (avallata da quelle sciagure che rispondono alle figure mefitiche e insignificanti dei pentadementi e alla sgangherata armata brancaleone che è diventata la lega di Salvini) sta mostrando il suo volto più malvagio e subdolo, spegnendo le voci di chi non si vuole allineare alla vulgata che dipinge i russi come cattivi, senza provare a indagare sulle ragioni che hanno spinto il loro presidente Putin a intraprendere questo tipo di decisioni. Così come sta ancora accadendo con l’affaire covid, in cui sono state messe al bando le voci fuori dal coro ed è stata finanche negata di fatto la possibilità di manifestare in maniera totalmente pacifica, a chi vuole soltanto esprimere un’opinione contraria.

In una vicenda così drammatica e cupa come questa, buona norma è quella di ascoltare entrambe le campane, allo scopo di poter poi avere tutti gli elementi per farsi un’idea su ciò che sta accadendo, in maniera libera e consapevole. Ma così non è, e ce ne stiamo accorgendo man mano che trascorrono i giorni.

Hanno censurato ad esempio colleghi come Marc Innaro, corrispondente della TV di stato (pagata naturalmente da noi, sotto forma di un canone estorto in maniera truffaldina) da Mosca, solo perché ha esposto acriticamente, e così come dovrebbe davvero fare un operatore dell’informazione, la posizione della Russia. Un attacco assurdo, che non ha risparmiato nemmeno l’arte, lo sport, lo spettacolo e la cultura. Basti pensare alla grave e ingiusta discriminazione cui è stato sottoposto il direttore di orchestra Gergiev, licenziato in tronco da quell’altro fenomeno del sindaco di Milano Peppiniello Sal(l)a(h)-al-bar dal Teatro “Scala” del capoluogo meneghino, solo perché ha osato rifiutarsi di prendere posizione contro il presidente russo Putin, sulla crisi che si è venuta a creare fra Russia e Ucraina. Di esempi ce ne sono davvero tanti e ci lasciano sbigottiti e senza parole, perché si tratta di provvedimenti censori, tipici di una dittatura che si sta instaurando da queste parti, senza che nessuno o quasi se ne stia rendendo conto.



Sentire parlare il dittatore Draghi di “democrazia e diritti umani violati” in Ucraina, ci fa venire letteralmente un grande moto di disgusto e di nausea. Da quale pulpito si permette di fare la predica e le pulci a un omologo (il presidente russo Vladimir Putin) che, al suo contrario, esercita il proprio ruolo grazie a un massiccio consenso popolare? Come si permette di cianciare di democrazia e diritti umani violati, se da due anni a questa parte, alle nostre latitudini stiamo assistendo alla distruzione di tutte le libertà fondamentali dei cittadini, instillando inoltre un pericoloso clima di odio e contrapposizione sociale solo perché non vuole assumersi le responsabilità di un fallimento, che è sotto gli occhi di tutti? Con quale coraggio parla di ripresa economica, se risentiremo in maniera pesante della ricaduta di sanzioni che pagheremo in futuro, a carissimo prezzo?

Nemmeno a noi fa piacere vedere scene di guerra in tempo di pace e propugniamo in ogni sede, la soluzione diplomatica quale unica via di uscita. Ma se proprio dobbiamo dircela tutta, allora certe anime belle dovrebbero avere il coraggio di prendere posizione anche contro i guerrafondai americani che in questi ultimi 60 anni hanno “esportato la democrazia” a suon di bombe in Vietnam, nell’ex Jugoslavia, in Libia, in Siria, in Iraq e in Afghanistan!

Un modo ipocrita e vergognoso, per non dire che hanno fatto scoppiare sanguinosissimi conflitti in casa d’altri. Infatti, hanno sempre agito così e anche nel conflitto russo-ucraino non si sono certo smentiti. Dove sono i pacifisti a senso unisco e tutti quelli che dicono di essere contro le discriminazioni e il razzismo? Si sono chiusi nel wc e vi hanno infilato la testa dentro, solo perché dalla parte del torto si trovano anche i loro beniamini?

Gli esportatori della democrazia a stelle e strisce, nonché autoproclamatisi in maniera unilaterale quali sceriffi del mondo, stanno soffiando con insistenza sul fuoco della terza guerra mondiale, con dichiarazioni e azioni semplicemente squallide e allucinanti, ricattando i russi e trattando l’UE alla stregua di un loro possedimento coloniale. L’Unione Europea, in questa vicenda, assurge al ruolo di marionetta nelle mani degli americani e delle loro manie guerrafondaie, solo perché il Deep State USA sta perseguendo lo scopo di dimezzare la popolazione mondiale. Dapprima con un virus creato molto probabilmente in laboratorio, a cui bisognava far fronte con farmaci la cui sperimentazione non è ancora finita e i cui effetti collaterali sono sconosciuti persino ai loro stessi produttori. Adesso, con una pericolosissima guerra nel cuore d’Europa che rischia di avere conseguenze catastrofiche anche per noi.



E non solo e non tanto dal punto di vista economico, visto e considerato che stiamo assistendo all’impennata dei prezzi dei carburanti in una corsa che – secondo qualche analista – dovrebbe portare le loro quotazioni addirittura a 3-4 euro! Ciò porterà - quale ulteriore effetto indesiderato - all’inflazione da costi, perché anche per i beni di prima necessità saremo costretti a spendere di più. E il cui conto, sarà pagato sopratutto dalle fasce più deboli della popolazione, già duramente provate da due anni di psico-pandemia.

Ma anche e soprattutto diplomatico, perché invece di spingere sulla via della ricerca del dialogo fra le parti il massone banchiere, nonché “vile liquidatore affarista” Draghi, in totale dispregio di quelle che sono le regole anche dell’educazione oltre che della civile convivenza, ha pensato bene di scaricare un astio sordo e francamente incomprensibile nei confronti della Russia, perpetuando nell’utilizzare toni sprezzanti e squallidi. Questo, nonostante, che la Russia continui a fornirci il proprio gas a prezzi al di sotto del valore di mercato, e i rapporti proficui allacciati dalle nostre imprese con il paese di Tolstoj che hanno solo contribuito ad alimentare in positivo, in questi anni, il nostro PIL.

Un comportamento insolente e insopportabile, reso ancora più nauseabondo dalla proclamazione ridicola e insensata di uno stato di emergenza francamente spropositato e ingiustificato, così come abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenza. Se pensiamo che nemmeno i paesi confinanti con l’Ucraina come la Romania, la Polonia, la Moldova e la Slovacchia non l’hanno ancora dichiarato, qualcuno dotato di senno deve spiegarci qual è la logica di tale provvedimento, se consideriamo che distiamo dai luoghi, in cui si stanno svolgendo le vicende belliche, la bellezza di circa 2.400 km.!

La promessa poi di accogliere i profughi e i rifugiati provenienti dall’Ucraina, non solo è ipocrita e ridicola, ma rischia di avere serie ricadute sociali in una situazione in cui dalle nostre parti i fuochi della rabbia e della disperazione covano pericolosamente e ardentemente sotto la cenere. Chiariamo subito che, a nostro avviso, la decisione di far entrare nei nostri territori queste persone non risponde certo a un fine umanitario, come vorrebbero farci credere, bensì a una volontà meramente punitiva nei confronti di quegli over 50 che hanno deciso di non farsi in(o)culare sostanze di dubbia provenienza (e per questa loro legittima scelta, sono stati vergognosamente espulsi dal mondo del lavoro), nonché efficacia. In tanti non lo hanno ancora capito, perché anestetizzati da una propaganda di regime degna del MINCULPOP di fascista memoria, ma è così.

Una delle tante, possibili interpretazioni di questo atto scellerato che la Russia ha promesso che non resterà senza conseguenze, riguarda la possibilità di prorogare ulteriormente il mandato di questo manipolo di delinquenti e fannulloni della peggiore specie. Cosa che permetterà a questi infami parassiti di poter maturare, a partire dal prossimo mese di settembre, il vitalizio con cui continuare a sopravvivere anche dopo che il loro mandato sarà terminato, perché molto probabilmente non saranno rieletti se e quando potremo tornare finalmente alle urne! Il tutto per perseguire un disegno volto alla distruzione e allo smantellamento del tessuto produttivo di questo paese, con lo scopo di impoverirlo e consegnarlo senza colpo ferire alle multinazionali. Il cerchio poi si chiuderà con l’ingresso in itaglia di forza lavoro da sfruttare a basso costo e disposta a farsi manipolare, da padroni spregiudicati e senza pelo sullo stomaco.

A pagare il conto, non ci stancheremo mai di evidenziarlo, saranno le piccole e medie imprese oltre quei cittadini, che hanno capito fin troppo bene il gioco orchestrato da questi satrapi da quattro soldi che rispondono ai diktat provenienti oltreoceano, da un manipolo di vizi arricchiti e pieni di paranoie come $oro$ e altra marmaglia assortita.

Paghiamo lo scotto di oltre 30 anni di politica basata sul nulla e sulla sistematica, ma inesorabile soppressione di diritti che sono costati la vita e tanti sacrifici ai nostri nonni, che hanno lottato per regalarci una libertà che evidentemente non meritavamo. Siamo diventati ancora più colonia di quello che già eravamo nel 1946, dopo l’episodio di Sigonella in cui l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi osò opporsi all’arroganza a stelle e strisce, rifiutando di consegnare agli americani il terrorista palestinese Abu Abbas nell’affaire del dirottamento della nave da crociera “Achille Lauro”, avvenuto nel Mar Mediterraneo nell’ottobre 1985. Un episodio che gli USA si sono legati al dito e che non hanno mai digerito, nonostante che qualche anno prima erano presenti sempre loro in prima linea, nella strage di Ustica costata la vita a 81 persone.

La verità la proviamo a raccontare - per quel che possiamo - per quella che effettivamente è, e senza condizionamenti di sorta. In un senso, o in un altro. Ed ecco perché sosteniamo che Tangentopoli e l’ondata di arresti con i quali è stata messa la parola fine alla Prima Repubblica, servivano anche e soprattutto per punire chi aveva sgarrato qualche anno prima, contro gli americani. Non è un caso che le inchieste hanno riguardato, solo il partito socialista e il suo segretario Craxi, che denunciò poi pubblicamente davanti all’intero parlamento, una condotta vergognosa che riguardava tutti i partiti. E nella quale, il più pulito aveva la rogna!

Era assolutamente necessario trovare il capro espiatorio, e chi meglio di chi aveva osato frapporsi alle solite ingerenze americane appena qualche anno prima, poteva rivestire questo ruolo? Ed ecco la macchina del fango mediatica colpisce in maniera inesorabile il solo Craxi (al quale, è bene che si sappia, riserviamo comunque un giudizio di netta condanna e distanza dalle nostre posizioni federaliste e antisistema) e non invece anche il partito comunista, nel frattempo riciclatosi in Partito Democratico della Sinistra, solo per provare a gettare fumo negli occhi degli elettori, sotto una veste più democratica (?!).

A margine di questa vicenda, intanto, si stagliava in maniera sempre più ingombrante e cupa la figura di Mario Draghi definito da Francesco Cossiga quale “vile affarista”. E qui il cerchio, idealmente, arriva alla sua naturale e scontata chiusura. Il massone banchiere, dopo aver distrutto la Grecia solo alcuni fa, adesso sta facendo altrettanto con il nostro paese, riducendo al lumicino le nostre libertà e trascinandoci verso una pericolosissima guerra contro la Russia che - è bene sempre ricordarlo ed evidenziarlo - dispone di un arsenale nucleare semplicemente spaventoso che se utilizzato ci spazzerebbe via nel giro di pochissimi minuti!

Basterebbe e avanzerebbe solo questo, per far desistere chiunque dotato di buonsenso dall’incaponirsi nel portare avanti una posizione che non può essere affatto sostenuta, per nessuna ragione al mondo. Con la partecipazione del “bibitaro”, che non solo non sa dove si trova Matera ma confonde i libici con i libanesi, siamo sprofondati al punto più basso della decenza. E non solo per la figuraccia fatta con il suo omologo russo Lavrov, prima che la situazione precipitasse, ma anche per le dichiarazioni assai poco diplomatiche esternate, nei riguardi del presidente Putin.

Per queste e tantissime altre valide ragioni (fra cui non ultima, l’infame porcata di aver aumentato subdolamente nell’ultimo decreto “Milleproroghe”- nel silenzio complice e asservito della quasi totalità dei media - le rendite catastali delle case, al solo scopo di inserire una “tassa patrimoniale” nascosta nel bene rifugio preferito da milioni di cittadini), l’attuale compagine di governo itagliana – sostenuta sulla vicenda russo-ucraina non solo dal fannullone e ipocrita padano Salvini ma anche dalla melonara borgatara e (s)fascista – dovrebbe fare le valigie e SPARIRE AL PIÙ PRESTO DALLA CIRCOLAZIONE!



E questo per il bene di quel che resta di questo sgangherato e martoriato paese, oltre di chi sta valutando l’ipotesi di esiliare altrove, dal momento che il clima alle nostra latitudini sta diventando sempre più illiberale e insostenibile.

L’utilizzo della psico-pandemia prima e della guerra poi, servono solo a distrarre e a terrorizzare la massa, al solo scopo di continuare a fare danni.

Parafrasando il grande Edoardo: JATEVENNE! Lo scriviamo a caratteri cubitali e non smetteremo mai di ripeterlo e di evidenziarlo in ogni occasione, perché siamo davvero arrivati a un punto di non ritorno. Questo paese rischia seriamente di essere distrutto, e non solo in senso metaforico, se non c’è la presa d’atto da parte della sua popolazione che così non si può andare più avanti!

Riteniamo di non essere però i soli a portare avanti un’idea del genere, se solo si pensa che – ad oggi – il primo partito, continua a essere quello degli astensionisti e del non voto. Una percentuale destinata però a crescere ulteriormente, perché appare chiaro che il teatrino inscenato da questa classe politica composta da pagliacci e delinquenti della peggiore specie è privo di contenuti. Ed è destinato a chiudere i propri battenti, in un tempo che ci auspichiamo essere il più breve possibile.

Francesco Montanino


domenica 30 gennaio 2022

ITA(G)LIA, LA FARSA E’ SERVITA

 


Un’ignobile pantomima, per rieleggere di nuovo la mummia. Scomodiamo, ancora una volta, il grande scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa che nel suo capolavoro “Il Gattopardo” (1958), ci ha lasciato in eredità una frase che ancora oggi è emblematica in quanto sintetizza l’essenza di questo paese che non intende cambiare da quel canovaccio che lo porterà ineluttabilmente al fallimento: “tutto cambi, affinché nulla cambi”.

La farsa andata in onda nell’ultima settimana, ben rappresenta l’essenza di quel romanzo ed è lo specchio fedele di ciò che oggi è l’itaglia. Un paese ridicolo in cui la democrazia è utopia, e dove la classe politica intera è (in)degna rappresentante di un popolo, che è composto in gran parte da opportunisti, ipocriti, fannulloni, lavativi e furbetti del quartierino. Una settimana trascorsa per assistere a un’autentica pagliacciata che offende il buonsenso e la dignità, e che ci dice solo che questo paese merita di andare in malora e di affondare sotto il peso della sua stessa ignavia.



Abbiamo constatato – con un misto di sbigottimento e di consapevolezza – che non c’è davvero limite al peggio, in questa repubblichetta delle banane dove i mediocri, alla fine, prevalgono sempre. Tutti insieme appassionatamente (tranne fratelli d’itaglia) a votare di nuovo quel presidente che ha fatto da passacarte, in questi ultimi mesi, ai liberticidi e illegali decreti legge del Governo Draghi.

Per intenderci, quelli che hanno permesso l’introduzione del Green Kazz, imposto l’obbligo vaccinale agli over 50 e esonerato dalle proprie responsabilità lo stato in caso di effetti avversi dei sieri magici…..basta e avanza solo questo, per fare un identikit ben preciso sul profilo del personaggio che, dal Quirinale, continuerà a fare il burattino dei poteri forti permettendo all’infame esecutivo guidato dal “vile affarista” Draghi di portare a compimento la propria opera di distruzione e di svendita di questo paese, dopo aver annientato la Grecia.

C’è da chiedersi – soprattutto nelle fila della Lega del fannullone padano – cosa mai avranno il coraggio di dire, a quegli elettori che li avevano mandati al Parlamento, per ben altri scopi. Sarà molto divertente vedere come reagiranno quei cittadini che si sono sentiti raggirati e truffati, da quelle compagini politiche che avevano promesso mari e monti. Salvo poi, fare comunella e votare allo stesso modo di quei partiti di centro-sinistra che sono l’espressione vera del marcio esistente nella politica di oggi.



Se dal partito fogna - qual è sempre stato – del PD e dai suoi servi sciocchi pentadementi c’era tutto sommato da preventivarlo, è dal fannullone padano che sinceramente ci si aspettava quantomeno uno scatto d’orgoglio, considerando che – numeri alla mano – è il leader della coalizione di centrodestra. E invece, dopo aver distrutto e abiurato il federalismo, adesso Salvini ha annientato anche quel che era rimasto del centrodestra, e con esso il residuo barlume di dignità e di credibilità che eppure qualcuno ancora era disposto ad accordargli, nonostante le incredibili e bizzarre piroette cui ci ha abituati in questi ultimi anni.

Non è che ci voglia molto, nel ridicolizzare il leader della Lega naziunalista itagliana: nel 2015, scrisse un tweet nel quale si professava indignato nell’aver assistito all’elezione del catto-comunista Mattarella, dichiarando che non era il suo presidente. A distanza di 7 anni, lo vediamo gonfiare il petto in segno di vittoria, annunciando la rielezione di questo sepolcro imbiancato della peggiore partitocrazia.

È stato fatto tutto questo, solo perché bisognava continuare a garantire 7 mesi di stipendio a un manipolo di parassiti che, quasi sicuramente, non saranno rieletti e dovranno giocoforza trovarsi un lavoro serio per poter sopravvivere. Ammesso e non concesso, che qualche fesso decida di impiegarli…..

Lo squallido e miserabile spettacolo di questi sette giorni lascerà sicuramente il segno, perché acuirà ulteriormente la distanza e la sfiducia fra i cittadini e una classe politica incapace di trovare un accordo sul nome del capo dello stato, pur avendo avuto ben quattro anni a disposizione!

Uno spreco di tempo e di soldi buttati nel cesso, mentre si acuisce il clima di odio sociale che hanno saputo instillare in questi mesi, con l’affaire vaccinazioni. Così come la crisi energetica in atto, nata perché gli USA vogliono puntare i loro missili contro Putin in Ucraina, sta mandando sul lastrico molte aziende medio-piccole che rappresentano il tessuto vitale dell’economia di questo scalcagnato paese. Nei giorni scorsi, ha fatto scalpore un incontro (in realtà calendarizzato già dallo scorso mese di settembre) fra il capo di stato russo e i rappresentanti di alcune grandi aziende italiane del comparto energetico. Una testimonianza di come ormai nessuno attribuisca credibilità a una classe politica composta da inetti e delinquenti della peggiore specie, buoni solo a tenere saldamente incollati i propri puzzolenti e orrendi deretani sulle cadreghe. Ci aspettavamo quanto meno un sussulto di dignità, con le dimissioni legate all’incapacità di trovare un accordo e dare finalmente la parola agli elettori. E, invece, nulla di tutto questo…..un naturale sentimento di scoramento e di nausea, pervade in queste ore milioni e milioni di cittadini. Basta andare a farsi un giro per i social per avere il polso della situazione: in tanti, stanno valutando l’ipotesi di trasferirsi in altri paesi preso ormai atto che in itaglia, non cambierà mai nulla. Anzi più passa il tempo, più andrà sempre peggio e i segnali ci sono davvero tutti…



In questo scenario che si è venuto a creare, l’unica strada realmente praticabile per evitare una deriva autoritaria oltre che lo scoppio di una guerra civile, resta quella di una seria riforma in senso federale di questo stato, con uno spostamento verso est dell’asse economico e strategico, perché la Russia rappresenta l’interlocutore che nei prossimi anni detterà l’agenda politica. Questo, nell’ottica di un’unione eurasiatica che andrà a sostituire un’UE che ormai sta collassando su sé stessa.

Il discorso sul federalismo, alla luce di quanto sta avvenendo, deve assolutamente riprendere nuovo vigore e ripartire dai territori. Sarà un’operazione lunga e faticosa perché non sarà facile smuovere milioni e milioni di persone, ormai assuefatte a interi decenni di mala politica e di mancata tutela dei propri interessi da parte di chi ha avuto il mandato parlamentare.


Francesco Montanino

ufficiostampa@legasud.it 

mercoledì 19 gennaio 2022

ELEZIONI MORTALI: ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA VOTA SOLO L'11%

 


Nel pieno della follia del regime del Draghistan (per gli “amici degli amici”, conosciuto con il nome di Itaglia) mentre le forze dell’ordine sono tutte impiegate e concentrate alla caccia di chi si oppone alla barbarie delle mascherine all’aperto in beata solitudine e al possesso del Green Nazi Kazz (tenendo ossequiosamente e pedissequamente fede ai diktat quotidiani provenienti dal Viminale che è preoccupatissimo solo dei movimenti ondulatori delle camionette della polizia, e non certo delle bravate compiute dai veri delinquenti che stanno vivendo un’irripetibile età dell’oro), è passata nel silenzio assordante dei media la notizia che nel collegio uninominale 1 di Roma (il Quartiere Trionfale della XV Circoscrizione Lazio 1, ndr) si è votato per assegnare il seggio alla Camera dei Deputati, rimasto vacante per l’elezione a Sindaco di Roma di Roberto Gualtieri, avvenuta lo scorso mese di ottobre.

Al di là del fatto che il deretano che occuperà l’ambitissima poltrona sarà quello di un’altra esponente del partito fogna per antonomasia (il PD) nella persona di Cecilia D’Elia, il dato che risalta sotto gli occhi di tutti è la percentuale di persone che si è recata alle urne per eleggere quest’altra cadregara, che ammonta a un misero quanto imbarazzante 11,33% (https://www.ilsussidiario.net/news/diretta-elezioni-suppletive-camera-2022-risultati-candidati-e-affluenza/2278127/)! Sì è proprio così, perché sugli oltre 185.000 aventi diritto al voto, solo 21.000 domenica scorsa si sono presi la briga di andare a farsi una passeggiata al seggio, per decidere il candidato che doveva sostituire quell’altro fenomeno da baraccone di Gualtieri. Facile immaginare che si sia trattato di quei personaggi che campano con le clientele promesse loro dai partiti di regime, i quali avranno sicuramente raccattato il consenso con le solite fandonie da quattro soldi di cui sono campioni indefessi oltre che indiscussi…



Tal D’Elia, risulta essere stata nominata con circa il 60% delle preferenze, ovvero oltre 12.000 voti che equivalgono ad appena il 6-7% (o giù di lì) dell’intero corpo elettorale chiamato ad esprimersi! Un dato che parla abbastanza chiaro sulla rappresentatività che possono esprimere tali figuri di dubbia moralità, piazzati lì secondo i soliti giochetti di partito che non hanno tenuto, non tengono e mai terranno conto, della volontà dei cittadini che - a giudicare dalla totale disaffezione nei confronti delle ultime tornate elettorali – ne hanno le palle abbondantemente strapiene del modo di fare di questa classe politica, composta (con buona pace di qualcuno) quasi esclusivamente da infami, venduti e bastardi della peggiore specie.

Qui vale la pena aprire una doverosa parentesi sul concetto di “rappresentatività” che, al pari di quello di democrazia (e non certo da oggi, come qualcuno crede), è stato letteralmente calpestato e mortificato, oltre ogni ragionevole limite, da una classe politica sia di “pseudodestra” che di “pseudosinistra”, (cui si sono aggiunti in questi ultimi anni quel disastro quali sono stati i pentadementi, il cui guru - Beppe Grillo - risulta essere stato indagato dalla Procura della Repubblica di Milano per “influenze illecite” con la compagnia di navigazione Moby) che si ricorda dei cittadini solo quando si tratta di elemosinare il loro voto, buono per tenere il proprio culo saldamente incollato sugli scranni dorati di Camera e Senato!

Secondo l’accezione più nobile del termine (che poi è quella che maggiormente ci sta a cuore) si viene eletti perché ci si fa portavoce delle istanze dei cittadini, e non certo per dare vita a indegni spettacoli come quello dei repentini cambi di casacca, al fine di ricevere le solite, odiose e miserabili prebende, oppure di squallidi giochetti politici che rispondono solo a meri calcoli di opportunismo!



Ci chiediamo come possa essere rappresentativa una persona eletta alla Camera dei Deputati raccogliendo 12.000 voti, ovvero la quindicesima parte del corpo elettorale che sarebbe stato chiamato ad esprimersi! In una democrazia vera, tali votazioni sarebbero state annullate perché non si può proprio parlare di rappresentatività quando 9 elettori su 10 sono rimasti a casa, perché – come già accennato – mal sopportano questi satrapi da quattro soldi, nonostante che i pennivendoli leccaculo di regime, ben se ne guardano dal diffondere tale tipo di notizie!

Satrapi che adesso sono più che mai preoccupati di eleggere al Quirinale, l’ennesimo pupazzo che non rappresenterà affatto la volontà popolare, e sarà piuttosto il solito frutto di compromessi, intrallazzi e spartizioni della torta (in questo caso, i milioni di Euro del Recovery Fund) che abbiamo ben imparato a conoscere nella plurisecolare storia della repubblichetta delle banane itagliana. Oltre che l’espressione della volontà di lobby e centri di potere, che hanno tutto l’interesse a distruggere quel che resta di questo scalcagnato e malridotto paese!

Si fanno i nomi di Berlusconi, Draghi e finanche di un Mattarella-bis……premesso che il più pulito di questi personaggi - a nostro sommesso avviso - ha la rogna, troviamo semplicemente disgustosi e nauseabondi soprattutto le nomination dell’ex banchiere massone e del presidente in carica. Non che Berlusconi ci sia particolarmente simpatico, anzi….ma almeno è stato votato (anche se lo riterremo sempre un grossissimo errore, considerando ciò che rappresenta questo personaggio) da parte di milioni e milioni di cittadini. Piuttosto, vedere al Colle signori che non hanno ricevuto alcuna legittimazione popolare in nessuna occasione, ci sembra quanto di più lontano – ancora una volta – dalla nostra idea di democrazia, e non fa altro che avvalorare la nostra tesi sul totale deficit di libertà esistente in itaglia.

Infatti - mentre questo paese da operetta si trova in una situazione economica, semplicemente agonizzante e irreversibile per colpe che ben conosciamo - tali signorotti continuano imperterriti nella loro opera persecutoria e vessatoria nei confronti di quella parte (molto più ampia di quello che i loro compari di merenda pennivendoli smidollati e leccaculo, vorrebbero farci credere) della popolazione che ha scelto di esercitare il proprio sacrosanto e inviolabile diritto a non vaccinarsi.

Non è un mistero, ormai, che sta entrando in vigore l’ennesima porcata partorita da questo esecutivo composto da delinquenti e sciacalli della peggiore risma, con la quale viene imposto l’obbligo vaccinale a chi ha compiuto più di 50 anni, pena la comminazione di una sanzione da 100 euro che sa tanto di estorsione legalizzata, e che dunque va rispedita al mittente. Persino Amnesty International, utilizzata da certa sinistra in passato solo quando le faceva comodo, ha tirato le orecchie a questo governo di delinquenti, invitandolo a non accentuare le discriminazioni nei confronti di chi ha liberamente scelto di non farsi somministrare alcunché, solo perché non intende mettere a repentaglio la propria salute.



La situazione drammatica e vergognosa che abbiamo esposto e denunciato sin dall’inizio di questa storiaccia, adesso inizia a venire a galla. E questo, nonostante che l’attuale pandemia con la variante Omicron (che assomiglia tantissimo a quei ceppi virali che assumevano – sino a qualche anno fa – i nomi esotici di australiana, cinese, filippina, indonesiana, ecc, di cui ci siamo troppo presto dimenticati) sia stata involontariamente diffusa proprio da chi ha ceduto nei mesi scorsi agli squallidi ricatti e alle false promesse del “vile affarista” Draghi e dei suoi miserabili scagnozzi, facendosi in(o)culare una, due o anche tre dosi di quell’intruglio che vogliono spacciare a tutti i costi per vaccino.

Così come il “protocollo della morte” costituito da Tachipirina e vigile attesa per contrastare gli insorgere dei sintomi riconducibili al Covid-19, della cui efficacia abbiamo sempre dubitato sin da tempi non sospetti, è stato sonoramente bocciato da una sentenza del TAR. Ciò richiederebbe non solo l’intervento della Magistratura (ammesso e non concesso che ci sia ancora qualche giudice che riesca a far finalmente prevalere il diritto, sugli interessi particolari di questo o di quel partito), ma soprattutto imporrebbe le immediate e irrevocabili dimissioni del Ministro della Salute nella persona di Roberto Speranza, insieme a quegli altri circa 400 mangiapane a tradimento che compongono il Comitato Tecnico Scientifico! Altre braccia rubate all’agricoltura, che pesano tantissimo sulle nostre abbondantemente dissanguate tasche di contribuenti che già ricevono poco, se non addirittura nulla, da uno stato arrogante, accattone, dispotico, affamatore e mafioso come nessun altro al mondo!

Intanto, le proteste verso questi provvedimenti liberticidi si stanno facendo sempre più massicce e iniziano a fioccare con una certa insistenza le denunce (segnaliamo in particolare quella dell’avvocato Marco Mori: http://www.studiolegalemarcomori.it/ricatto-vaccinale-un-atto-criminale-denunciamo-governo-draghi/) nei confronti di questo governo composto da incapaci e inetti, che stanno solo creando danni non solo morali ma anche materiali, se pensiamo alla profonda spaccatura che hanno prodotto nel tessuto sociale, alimentando la campagna d’odio e di discriminazioni assortite contro i cosiddetti “no vax”.



Un termine che, già di per sé, riteniamo essere a dir poco infelice, disgustoso, squallido oltre che pericoloso, dal momento che la logica imperante sul quale è fondato piuttosto è quella del “divide et impera”, con la quale si tende volutamente a dividere e a distogliere l’attenzione dei cittadini, dall’assoluta inadeguatezza evidenziata da questi pagliacci di stanza a Palazzo Chigi nel risolvere i problemi vecchi e nuovi di un paese, che sta affondando nel suo egoismo e nel suo opportunismo.

Anche e soprattutto grazie all’atteggiamento passivo e colluso di questi media di regime e di coloro i quali si professano “giornalisti”, ormai diventati semplici marionette della più bieca e becera propaganda, poiché da sempre sono al servizio dei loro padroni che si trovano sulla tolda del comando. E non certo della verità e dei cittadini, come eppure la deontologia professionale imporrebbe loro…..del resto, se li abbiamo rinominati, da interi decenni e in tantissime occasioni “pennivendoli di regime”, una ragione dovrà pur esserci!


Francesco Montanino

ufficiostampa@legasud.it 


sabato 1 gennaio 2022

CAPODANNO 2021: LE ULTIME ITALICHE FLATULENZE PRESIDENZIALI

 

Nonostante le incertezze sull’immediato futuro, soprattutto a causa delle prossime, probabili illiberali e illegittime decisioni del governo guidato dal vile affarista Draghi, una cosa è sicura invece come la morte e le tasse: i peti e le sonore flatulenze di fine anno.

Un concerto di loffe e scorregge che irrompono in maniera prepotente e maestosa da sempre nell’ultimo giorno dell’anno, e che rendono davvero irrespirabile e insopportabile l’aria. Iniziamo, naturalmente da quello che - almeno in teoria – dovrebbe essere l’ultimo potentissimo e micidiale scorreggione presidenziale di Mattarella.

Quest’anno, l’ennesimo capo dello stato figlio di logiche che non riconosciamo e che non ci appartengono, si è letteralmente superato dando vita a una flatulenza da Guinness dei primati. Ha infatti parlato di incrementare ulteriormente il debito pubblico quale modo attraverso cui garantire benessere (?!) alle future generazioni e invitato – ancora una volta – a farci somministrare gli intrugli che in realtà non funzionano e che stanno, invece, provocando l’aumento esponenziale dei contagi della tanto temuta e strombazzata variante Omicron che, altro non è che la banale influenza che da sempre è circolata in questo periodo dell’anno. In passato, i ceppi influenzali che venivano mandavano a letto milioni di persone erano ribattezzati con i nomi esotici di “australiana”, “cinese”, “filippina” e chi più ne ha, più ne metta. Oggi, in ossequio alla narrativa ufficiale del covid, ecco che la banale influenza, più contagiosa ma dagli effetti sicuramente più lievi del morbo che ci sta soggiogando da quasi due anni, diventa un qualcosa di assimilabile alla peste bubbonica e ad altre malattie (queste sì) incurabili che hanno flagellato l’umanità nei secoli scorsi.



Il presidente scorreggione non poteva certo esimersi dal lanciare l’ennesimo, vacuo appello a reti unificate rivolto soprattutto a quei servi sciocchi che lo hanno applaudito alla recente apparizione alla “Scala” di Milano, insieme alla claque di lobotomizzati che ne approva scelte e inconsistenza. Un discorso che farebbe invidia al miglior informatore farmaceutico, visto e considerato che quella di vaccinarsi o meno – per come la vediamo – dev’essere una scelta libera e consapevole. E non certo una costrizione, buona solo ad accontentare chi sull’affaire covid sta lucrando enormi e smisurati profitti.

Secondo un cliché consolidato ormai nel tempo, ecco che i commedianti di Palazzo Chigi e Palazzo Madama si dichiarano entusiasti della micidiale loffa mollata dal capo dello stato, prima del tradizionale cenone di capodanno: la prima della lista, un po' a sorpresa, è stata la melonara borgatara (s)fascista che ha dimostrato – casomai ce ne fosse ancora bisogno – che la sua è un’opposizione solo di facciata visto e considerato che si è sperticata in elogi fuori luogo, della ninna nanna presidenziale.

Sin da tempi non sospetti, abbiamo messo in guardia dal fatto che quella di fratelli d’ita(g)lia e della sua leader, era solo una posizione politica di comodo volta a intercettare la delusione dell’elettorato del fannullone padano e di parte dei pentadementi.

Si tratta – come si potrà intuire - di uno schema ben rodato dal momento che, infatti, il regime deve sempre trovare il modo di incanalare in un alveo ben definito e controllabile, il dissenso che comunque serpeggia in strati sempre più ampi della popolazione. I dati sul non voto – inteso come astenuti, schede bianche e schede nulle – del resto, sono abbastanza lapalissiani se pensiamo che oggi si reca alle urne a malapena il 40% degli aventi diritto al voto, così come abbiamo avuto modo di constatare alle recenti elezioni amministrative. Invitiamo, ancora una volta, a diffidare da chi propina le solite ricette stataliste anche se mostra – solo all’apparenza – una posizione di contrasto al regime. Il problema era, e resta l’itaglia che va assolutamente smantellata e mandata in soffitta, restituendo libertà e dignità ai nostri territori offesi e umiliati dall’atteggiamento arrogante e distopico di una classe politica di stampo mafioso e delinquenziale.



Tornando al tema dell’articolo, non sono naturalmente mancate le reazioni di visibilio e di giubilo di fronte al fragoroso pirito proveniente dal Quirinale: in cima alla lista - e non poteva essere altrimenti – troviamo gli esponenti del partito-fogna per eccellenza. Quel PD campione indiscusso nel limitare la libertà dei cittadini e che invoca strumenti di controllo e repressione nei confronti delle partite IVA, dei liberi professionisti e di chi ne ha le palle piene dell’invasione dei clandestini. Non ci si stupisce, dunque, di fronte alle manifestazioni di fervida esaltazione espressa dal suo presidente Letta che lo ringrazia “per aver tutelato l’interesse nazionale”. Allo stesso modo, anche i pentadementi e le cariatidi forzaitaliote applaudono in maniera convinta, nel momento in cui annusano il fetore del peto presidenziale. Non da meno, dicasi del fannullone padano Salvini prono di fronte ai diktat di questo infame e illiberale esecutivo, che nei prossimi giorni sicuramente tornerà alla carica per imporre l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori. Così come il massone banchiere Draghi che, naturalmente, non poteva non accodarsi ai propri compagni di merenda che gli stanno permettendo di distruggere questo paese!

Alla faccia di quel foglio di carta pieno di bugie e di illusioni che risponde al nome di “Costituzione”, ridotta ormai al rango di carta igienica dal momento che si stanno impunemente e vigliaccamente calpestando i diritti di milioni e milioni di persone, solo per accontentare i desiderata delle lobby farmaceutiche. L’esatto opposto di quanto invece accade in Russia, dove il “terribile” dittatore Putin non solo non si permette di imporre alcunché a chiunque, ma - è notizia di questi ultimi giorni - sarà utilizzata la terapia del plasma iperimmune studiata dal compianto professor De Donno (morto in circostanze che ci hanno fatto venire in mente la sorte del povero Buonanno, di qualche anno fa) quale farmaco salvavita. Questo solo per evidenziare come certi pennivendoli riescono a ingannare milioni di persone, continuando a descrivere una realtà che esiste solo nelle loro perverse fantasie.

Ormai le persone più intelligenti si sono mangiate la foglia e le oltre 300.000 partite IVA chiuse nel 2020 sono l’esatta cartina di tornasole di un fenomeno che vede la fuga di tanti cervelli non solo verso Inghilterra e Svizzera, ma anche nei paesi dell’est europeo come Polonia, Ungheria e Romania che – secondo stereotipi vecchi e fuori luogo – qualcuno immagina come realtà ancora avvolte dalla povertà e dal sottosviluppo.

Quando invece, dati alla mano, non è affatto così e esistono indicatori economici che descrivono una situazione assai diversa da quella che certo mainstream di regime, continua imperterrito a descrivere. Del resto le scene della popolazione romena che assalta il Parlamento, un po' come avvenne oltre 30 anni fa con la caduta del sanguinario regime comunista di Ceausescu, dovrebbero essere prese a modello anche dall’ italico gregge che invece di lottare per la propria libertà, se ne sta buono e a cuccia, prono e pronto ad accettare gli insopportabili e gli inaccettabili diktat di una banda di delinquenti in doppiopetto.



Ma il capodanno, si sa, è il momento dei botti non solo corporali ma anche fisici. Ed ecco che a Napoli esplodono – secondo una ben radicata tradizione, anche in questo caso – petardi e “cipolle” di ogni tipo. Alla faccia della ridicola imposizione del neo sindaco “manfreduccio con la ricotta” che nei giorni scorsi aveva minacciato l’irrorazione di pesanti sanzioni, a chi avesse osato far esplodere quelli che in realtà sono veri e propri ordigni.

Al di là della sgradevole usanza da parte di certa gentaglia di dar vita – nei minuti immediatamente successivi alla mezzanotte – a una guerra a chi spara la bomba più grossa e fragorosa, solo per avere lo squallido quarto d’ora di libertà nel proprio quartiere – è l’inutilità del provvedimento che colpisce perché, mentre le forze dell’ordine dovrebbero disarmare i più esagitati bombaroli di fine anno e controllare il Green Kazz a chi per sua natura non farebbe male nemmeno a una mosca, il numero di scippi e rapine sta aumentando in maniera esponenziale.

Nel silenzio dei media, tutti asserviti e corrotti nei riguardi di questo regime mafioso e criminale, stanno aumentando gli atti di microcriminalità. Polizia e carabinieri infatti sono impiegati ormai non più per reprimere la delinquenza (sia organizzata che non), ma solo per impedire le legittime manifestazioni di dissenso e di protesta (controllando magari i movimenti ondulatori delle loro camionette, secondo i voleri del ministro degli Interni, Lamorgese) e controllare il passaporto sanitario nel timore di contagi che – ormai è acclarato – provengono più dagli in(o)culati (anche con tre dosi) che da chi non ha ancora voluto cedere a quello che è solo uno spregevole e vergognoso ricatto.



Si respira dunque sicuramente non un bel clima, e non certo e non solo per i peti presidenziali, o le sparate pseudoambientaliste dei gretini e delle gretine di turno.

Il 2022 che è appena iniziato, sarà un anno nel quale molte cose potrebbero cambiare: la nostra speranza, è che il discorso sulla necessità di trasformare questo malandato e ridicolo stato in senso realmente federale trovi ulteriore e rinnovato vigore, con l’unione in unico progetto, di tutti quei movimenti territoriali cui stanno davvero a cuore valori irrinunciabili e non barattabili come la libertà e il cambiamento.

Francesco Montanino


sabato 13 novembre 2021

VIA DALL’ ITA(G)LIA

 


Ita(g)lia, si salvi chi può! In un momento in cui stiamo assistendo, da un lato all’invasione di disperati provenienti dai più reconditi angoli del pianeta (sono stati 52.500 gli sbarchi da inizio anno – fonte: https://www.lenius.it/migranti-2021/) e dall’altro alla compressione di un numero quotidianamente crescente di diritti fondamentali, molti stanno – è proprio il caso di dirlo – smontando baracca e burattini, per trasferirsi oltre confine. Per la gioia di chi voleva la sostituzione etnica, come ad esempio il criminale $oro$, si sta consumando, nel silenzio complice e colpevole dei media, un processo di spopolamento di questo paese che sta perdendo sempre più pezzi e “capitale umano”, in maniera ormai irreversibile. Lo scopo, per chi sta avallando un tale schifo, è quello di mantenere il potere attribuendo il diritto di voto a tutti coloro i quali vengono promessi mari e monti. A scapito di chi, invece, ha capito il gioco e non intende affatto piegare la testa di fronte a quella che è un’operazione truffaldina e vergognosa!

Non si tratta solo di imprenditori che magari cercano un regime fiscale migliore di quello ita(g)liano, ma anche di comuni cittadini ormai stufi di assistere e di vivere sulla propria pelle, piccole e grandi ingiustizie. E che intendono soltanto ricreare condizioni minime di vita dignitosa e senza preoccupazioni che purtroppo adesso non sono più rinvenibili nel paese di Dante e Leonardo.

Un fenomeno che, in questi ultimi tempi, ha ricevuto una grande accelerazione dai provvedimenti liberticidi e assurdi (come la follia del Green Kazz), posti in essere da questo governo abusivo, che non è affatto espressione della volontà popolare, nei confronti di chi ha la sola colpa - fino a prova contraria - di essere sano!



Tradotto in soldoni, se si parla degli immigrati clandestini di cui non si conoscono identità e stato di salute, ecco che la nostra politica si prodiga nel dare loro di tutto e di più. E fa nulla se poi queste “risorse” si macchino, in molti casi, di crimini efferati che andrebbero quanto meno puniti con l’espulsione immediata dai nostri territori……Se si tratta, invece, dei comuni mortali ita(g)liani ecco che li si vessa con tasse spropositate e assimilabili a un’estorsione legalizzata, li si sottopone a un sistema giudiziario dove il diritto viene scambiato per una spregevole pagliacciata in cui si rimettono in libertà incalliti delinquenti e si sbattono, di converso, in galera degli innocenti (Enzo Tortora e tantissimi altri, docet). O magari, in ospedale si può entrare vivi per poi uscire – con buona pace di quei nosocomi che sono eccellenze da custodire come un prezioso tesoro – ridotti in cenere, senza nemmeno il conforto di un ultimo saluto o un’autopsia che ne stabilisca le cause del decesso così come abbiamo avuto purtroppo modo di appurare quando è iniziata questa pandemia che è lo specchietto per le allodole, utilizzata dal regime per instillare solo odio, discriminazione divisione all’interno della popolazione al solo scopo di nascondere la propria evidente incapacità di governare e risolvere i problemi dei cittadini!

Per rendersi conto di ciò che sta avvenendo – ripetiamo, senza che a qualcuno ciò importi più di tanto – snoccioliamo dei dati che da soli bastano e avanzano quanto meno per indurci a una riflessione che vede nell’attuale classe politica (sia di maggioranza che di opposizione), la vera colpevole di un processo che parte da molto lontano.

Se, nell’immediato dopoguerra, nell’immaginario collettivo, gli immigrati erano quelli con la classica “valigia di cartone” che dalle campagne e dalle lande desolate del Mezzogiorno si spostavano al Nord o all’estero, oggi ci sono intere famiglie con un grado di scolarizzazione anche elevato che stanno contattando le imprese di traslochi per spostare le proprie residenze oltre confine.



Oggi, infatti, l’unica ita(g)lia che cresce, è quella che risiede all’estero: al 1° gennaio 2021, si conteggiano ben 5.652.080 di connazionali che hanno oltrepassato il confine. Stiamo parlando del 9,5% sugli oltre 59,2 milioni di italiani residenti nel Bel Paese, facendo riferimento ai soli iscritti all’AIRE (Associazione Italiana Residenti all’Estero). Andando a esaminare le classi di età, notiamo che di questi 5,6 milioni iscritti all’AIRE ben il 45% è compreso nella fascia fra i 18 e i 49 anni, il 15% sono minori e il 20,3% ha più di 65 anni.

La comunità più numerosa è quella siciliana con quasi 800mila iscrizioni, seguita dai lombardi, dai campani, dai laziali e dai veneti. Ma non è tutto: ci sono più italiani in Argentina (884.187, ovvero il 15,6%) che in Germania (801.082, il 14,2%). Così come molto gettonate sono la vicina e civile Svizzera (639.508), il Brasile, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America. Un altro dato particolarmente interessante – e qui arriviamo al cuore del problema – è la crescita del numero di residenti negli ultimi sedici anni: l’incremento medio è dell’82% con una percentuale di donne che addirittura arriva alla ragguardevole cifra dell’89,4%!

Questi dati parlano da soli e inducono a una semplice, quanto ovvia constatazione: chi non sopporta più le bugie e le menzogne di questo regime dittatoriale instaurato da Draghi e da ciò che lui rappresenta, se ne sta scappando via da questo disgraziato e bellissimo paese, senza pensarci su due volte!

Solo una classe politica infame, composta da accattoni e miserabili della peggiore specie – del resto – poteva provocare un fenomeno di repulsione verso ciò che questo paese rappresenta! E non parliamo solo degli stereotipi con cui l’ita(g)lia viene vista dagli altri paesi, come la pizza, il sole, il mandolino e la mafia: c’è un sentimento, che cova sotto la cenere, di rabbia e frustrazione nei confronti di una madre (l’ita(g)lia) che viene vista quale malvagia e matrigna, da uno strato di popolazione silente ma che si sta sempre più amplificando con il trascorrere del tempo.



Si chiede solo di vivere in maniera libera e tranquilla, con una giustizia che realmente funzioni e sappia risarcire chi ha subìto un danno, una sanità che curi per davvero e non discrimini fra cittadini di serie A e di serie B. Ma che, soprattutto, a fronte di questi servizi lautamente e profumatamente pagati attraverso un sistema fiscale degno di un paese sovietico, ci sia un elevato standard qualitativo che ripaghi abbondantemente degli sforzi profusi. Si tratta della normalità che diventa eccezione, perché quelli che ovunque sono DIRITTI, alle nostre latitudini assumono invece il carattere delle ELARGIZIONI!

Così, dunque, non è, perché se in tanti oggi se ne stanno andando non è solo e non è tanto per una scelta professionale, quanto addirittura per un istinto di vera e propria sopravvivenza! Niente di diverso, evidenziando e rimarcando naturalmente le dovute differenze, da chi scappa da una guerra: la ricerca di condizioni di vita migliori, è comune a tutti i popoli sottoposti ad angherie e soprusi di vario genere ed è ciclica nella storia dell’umanità. Nel nostro caso, siamo di fronte a una guerra non dichiarata da una finta democrazia che - da oltre un secolo e mezzo a questa parte - sta ingannando i cittadini, in maniera subdola e vigliacca facendo della menzogna una regola con cui continuare a conservare e detenere il potere!

Del resto, alla elementare domanda “cosa riceviamo dallo stato ita(g)liano a fronte delle tantissime tasse che paghiamo?”, la risposta non può che essere la seguente: NIENTE! Scritto a caratteri cubitali affinché, anche chi ancora non l’ha capito, possa realizzare il tipo di futuro che l’aspetta. Quando infatti dovranno essere restituiti i soldi del Recovery Plan all’Unione Europea (vale a dire, fra pochissimi anni), saranno volatili per diabetici per tutti!



Intanto, assisteremo alla svendita a pezzi di questo paese e alla sua sostituzione etnica. Secondo un disegno perverso, iniziato nel lontano 1861, con la colonizzazione e l’invasione del Mezzogiorno e che troverà il suo naturale completamento quando si sarà fatta letteralmente terra bruciata in tutta la Penisola.

A quel punto, il “fujetevenne” di eduardiana memoria non sarà più quell’invito inizialmente rivolto solo a quei napoletani costretti a lasciare la propria bellissima città. Ma andrà esteso a tutti coloro i quali avranno ben compreso che l’unico modo per sopravvivere è abbandonare al proprio destino un paese - l’ita(g)lia - ridotto a un’autentica latrina, da lobby e massonerie internazionali.

Con la complicità di una classe politica di venduti e infami della peggiore specie, insieme a un mainstream composto da corrotti e venduti che ha avallato un simile scempio! Il giorno in cui bisognerà regolare i conti, sarà necessario e fondamentale ricordarsi di chi ha voluto e generato tutto questo.


Francesco Montanino


 
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