I consensi omogenei, seppure limitati nel numero, per il nuovo corso della Lega guidata da Salvini, uniti al sempre crescente astensionismo e alla voglia di reazione incarnata dal "grillismo", confermano che il Sud è una vera "polveriera" e ha voglia di reagire, ma cerca un progetto credibile che fino ad oggi nessuno dei referenti delle bande partitiche presenti in Parlamento è riuscito ad esprimere.
Sono passati
ormai circa vent'anni dal mio impegno politico, prima con la Lega di Bossi e
poi con la Lega Sud Ausonia e nonostante le alterne fortune, continuo a
credere che il futuro appartiene ai movimenti legati ai territori e non più a
quelli vecchi che ancora agitano le bandiere di ideologie sepolte e defunte.
Ciò che veramente ha impedito e ritardato fino ad oggi questo cambiamento, è rappresentato proprio dal fatto che il Mezzogiorno impoverito ed incapace di essere produttivamente indipendente (pur avendo delle enormi risorse) continua a dipendere proprio da questa classe politica che in un modo o nell'altro riesce ancora ad "alimentare" materialmente una popolazione che vive dell'indotto generato dal "ricottarismo" di costoro e pagato sempre con denaro pubblico.
La pletora di finte e pseudo associazioni culturali e
sociali catto-fasciste-comuniste-borboniche... artatamente create per occupare
gli spazi utili al formarsi di un nuovo pensiero produttivo e progettuale,
hanno poi ulteriormente contribuito a far si che il Sud non fosse più il luogo
ideale per far nascere "pensieri" nuovi e liberi. Ho sempre sostenuto
la tesi che vedeva il Sud liberarsi da questa mefitica cappa oppressiva di una
mentalità assistenzialista, al verificarsi del completamento del processo di
liberazione del Nord, ben consapevole che tali cambiamenti, per radicarsi realmente
nelle coscienze della gente, necessitano di processi le cui onde non sono alte
e violente come uno tzunami , che lascia al suo seguito solo scompiglio e
distruzione, ma lunghe, lente e profonde affinché possano adattarsi al
territorio e alle popolazioni, soprattutto quelle come le nostre, poco inclini
ai cambiamenti repentini. Ciò che veramente ha impedito e ritardato fino ad oggi questo cambiamento, è rappresentato proprio dal fatto che il Mezzogiorno impoverito ed incapace di essere produttivamente indipendente (pur avendo delle enormi risorse) continua a dipendere proprio da questa classe politica che in un modo o nell'altro riesce ancora ad "alimentare" materialmente una popolazione che vive dell'indotto generato dal "ricottarismo" di costoro e pagato sempre con denaro pubblico.
E' chiaro che in questo contesto, la vecchia classe politica postcomunista e postdemocristiana del PD, con alle spalle una capacità organizzativa super consolidata, mettendo sul palcoscenico delle "maschere" dal volto giovane e accattivante ma che non possono neanche paragonarsi alle figure politiche di cui questo Paese avrebbe bisogno, ha avuto gioco facile nel fare sua la partita di questa tornata elettorale europea. I progetti seri si programmano e abbisognano di persone serie e del tempo necessario.
Questa politica chiede invece dei
risultati immediati che però, il più delle volte, passano velocemente come le
meteore piuttosto che splendere stabilmente come il sole a mezzogiorno.
Capiremo presto se il nuovo corso progettuale della Lega Nord guidata da un
ottimo Matteo Salvini, può rappresentare un punto di riferimento per questa
area del dissenso di Popoli e di Territori stufi di essere presi in giro,
oppure rappresenta l'ennesimo stratagemma per drenare un pò di consensi in più
da “Roma Ladrona” in giù.
Certo se nel frattempo qui, nell'area dell'ex Regno delle due Sicilie ci dessimo da fare seriamente, impegnandoci a strutturare sui nostri territori una Lega Sud... guadagneremmo del tempo prezioso e non resteremmo inermi a farci massacrare da uno Stato che sarà sempre più famelico e despota, proprio perché cercherà fino all'ultimo di alimentare l'inutile burocrazia di cui vive.
Gianfranco Vestuto
Certo se nel frattempo qui, nell'area dell'ex Regno delle due Sicilie ci dessimo da fare seriamente, impegnandoci a strutturare sui nostri territori una Lega Sud... guadagneremmo del tempo prezioso e non resteremmo inermi a farci massacrare da uno Stato che sarà sempre più famelico e despota, proprio perché cercherà fino all'ultimo di alimentare l'inutile burocrazia di cui vive.
Gianfranco Vestuto
Segretario Federale Lega Sud Ausonia
vestuto@legasud.it


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