Alcuni mesi fa si è tenuto il
Consiglio Comunale aperto di Matera per commemorare l’anniversario della nomina
di Matera a Capitale Europea della Cultura (CEC). Purtroppo ho dovuto ancora
una volta registrare che si persevera nell’equivoco di fondo di ritenere che
turismo di massa e turismo culturale siano cose separate, antitetiche e riguardanti classi di persone fra loro
diverse. E’ un equivoco che una CEC come Matera deve subito sgombrare. Non esiste
più, o forse non è mai esistito, il turismo alla Stendhal e oggi chi fa turismo
culturale è lo stesso che non disdegna quello di massa (mare o montagna che
sia!). Se così è (ed è così) da questo scattano delle conseguenze che dovranno
far ricorso a strategie territoriali ben
diverse da quelle che i boys di Stendhal pensano di attuare. Se così è Il metapontino
diventa sponda nevralgica per far si che ci sia la massima ricaduta
territoriale. Se così è (e così è), occorre ripensare ad una strategia infrastrutturale
che si getti alle spalle una volta per
tutte la croce che lo stato sabaudo ci ha caricato addosso riducendo i popoli del
Sud all’accattonaggio di strada con il cappello in mano in attesa di ricevere
le poche
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La stazione delle Ferrovie dello Stato di Matera |
massa che potrà fruire di Matera CEC, come di tutte le altre bellissime attrazioni culturali e paesaggistiche della nostra regione, è il metapontino. Anzi grazie alle coste del metapontino si potrà reggere la spietata concorrenza in campo turistico (che poi alla fine vera concorrenza non è) della Valle dell’Itria e di quella pugliese. Ecco perché pensare ad una infrastrutturazione efficace, sia su via ferrata che aerea (ben venga l’aeroporto turistico a Pisticci!), che colleghi il metapontino con il corridoio adriatico diventa una sfida che non potrà essere oltremodo elusa. Ovvero l’inserimento di Matera nella rete nazionale ferroviaria, prolungarla verso il metapontino, diventa davvero nevralgica per far fare un salto di qualità ai nostri territori. Davvero ridicolo (ormai è solo mala fede) pensare che il problema sia risolvibile potenziando le FAL. E’ come se qualcuno avesse proposto ai suoi tempi di rafforzare la metropolitana di Milano per realizzare il collegamento con Roma! Le proporzioni fra le FAL e la rete ferroviaria nazionale è esattamente la stessa! Le FAL sono solo una metropolitana di superficie che collega Matera (poco) con l’area urbana del Barese. Testoni di un Del Rio, Pittella, De Ruggieri! La sua importanza diventa ancora più cogente se poi si considerano i tempi
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I Pittella brothers |
Comunità Europea su Matera è ispirata anche da questa sfida); capite bene che la infrastrutturazione di cui abbiamo parlato diventa nevralgica. La giustificazione addotta da Del Rio per continuare ad affidare nelle mani delle FAL i destini infrastrutturali viari è semplicemente Ri_ DI_ CO_ LA, oltre che insultante! “Perché ormai i bilanci delle FAL sono in attivo!” Questa è stata la sua giustificazione. Avrebbe meritato di essere accompagnato con robusti calci nel sedere fuori dai confini della nostra provincia! Sappiate cari materani che chi non vuole il collegamento di Matera alla rete nazionale ferroviaria non vuole bene alla nostra città e non vuole bene soprattutto al Sud. E poi Il treno a Matera è importante per andare a Sud..non a Nord!
Franco Vespe, Presidente provinciale di Lega Sud Ausonia Matera
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Da sx: Franco Vespe - Gianfranco Vestuto - Fortunato Martoccia |
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