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sabato 29 aprile 2017

BOSSI: “LA LEGA NORD AL SUD? UNA FOLLIA…”



IL SENATUR PRONTO A FONDARE UN NUOVO PARTITO.

Lazzate (PDN) – La Lega Nord al Sud? È una follia!. Parola di Umberto Bossi che, nel corso di un incontro tenutosi nella sede del Carroccio (totalmente desalvinizzata, per quello che si è avuto modo di notare) della città brianzola, non ha mancato di sparare autentiche bordate nei confronti di Matteo Salvini, incentrando il suo intervento sui temi della Padania e della questione settentrionale.
Il duello a distanza fra l’anima indipendentista e secessionista che si riconosce ancora attorno alla figura carismatica del Senatur, e quella nazionalista e sfascioitagliota salviniana, dunque prosegue senza esclusione di colpi. E si arricchisce di nuovi elementi destinati ad arroventare ulteriormente il rapporto non certo idilliaco fra queste due correnti, ormai agli antipodi.
È scontato che il prossimo congresso federale della Lega Nord sarà quello di una vera e propria resa dei conti fra chi ancora coltiva il sogno della secessione rispetto a chi invece oggi sventola il tricolore itagliano. La presenza di Gianni Fava quale candidato che contenderà la segreteria a Salvini, è più che altro un disperato tentativo di gattopardesca memoria di tenere unite posizioni che – checché voglia far intendere il diretto interessato – ci appaiono sempre più inconciliabili.
“Per spiegare alla gente quello che succedeva – ha esordito Bossi –  20 anni fa c’era bisogno di fare un sacco di comizi. Vedo che oggi la situazione non è affatto cambiata. Il ministro dell’economia Padoan parla di ridurre il cuneo fiscale, ma per come è fatta l’Italia da sempre c’è una parte lavora ed un’altra che invece campa alle sue spalle. I lavoratori e gli imprenditori continuano a versare un mucchio di tasse allo stato, e sono in particolare quelli del Nord a pagare il conto. La questione settentrionale è all’ordine del giorno, e chi mi ha accusato di aver preso i soldi della Lega, continua a sbagliarsi di grosso perché piuttosto li ho sempre dati. Il nostro sogno era e resterà sempre quello di liberare la nostra terra dalla schiavitù romana. La questione settentrionale è il primo tassello verso la costruzione della Padania, e la storia insegna che i popoli celtici, poveri ma dotati di grande spirito battagliero, sono stati in grado di sconfiggere l’impero romano”.

Poi l’attacco diretto a Salvini colpevole, a detta del Presidente Federale, di aver portato la Lega al Sud. “Un’operazione del genere – ha affermato senza mezzi termini - è una follia, perché il vero nemico del Nord continuano ad essere Roma e l’Italia, perché paga senza avere la possibilità di opporsi. La mia battaglia proseguirà fino a quando la mia gente non sarà libera, e spero che anche i popoli meridionali capiscano finalmente che devono affrancarsi da Roma se vogliono riconquistare la libertà. Portare la Lega al Sud non serve a niente, quando l’anno scorso sono fallite 1.000 imprese a causa del colonialismo italiano e romano. Salvini ha creato solo grande confusione, perché ormai non si parla più di Padania. Se perde al congresso, è un uomo morto. Siamo qui per portare avanti i diritti fondamentali delle persone, ed a Roma continuano a pensare che noi siamo una loro colonia. Il sistema italiano è fascista, ma si traveste con la faccia buona e democratica. La questione settentrionale prima o poi esploderà, perché siamo in una situazione molto brutta. Se non ci svegliamo, siamo destinati a morire per colpa del centralismo romano”.
A margine dell’incontro, Bossi molto gentilmente ha risposto ad alcuni nostri quesiti riguardanti il Sud, così come ha fatto chiaramente intendere che – e qui siamo di fronte ad un fatto nuovo – che è pronto a formare un nuovo partito con i suoi fedelissimi, nel caso di rottura al prossimo congresso federale.
“Mi auguro che Nord e Sud – ha confermato il Senatur - tornino di nuovo a percorrere quella strada federalista ed indipendentista che contrasti Roma ladrona, ma c’è bisogno delle persone giuste e di idee altrettanto chiare. Il Sud dall’indipendenza avrebbe tutto da guadagnarci, dal momento che la sua presenza nel cuore del Mediterraneo lo pone in una posizione di assoluto privilegio. Sarebbe auspicabile che si colleghi più all’economia dei paesi africani che non a quella del Nord, fungendo da traino. Lo stato italiano ha sempre voluto tenerlo in questa condizione di subalternità, continuandolo ad ingannare”. Infine, le dichiarazioni destinate a far rumore, a proposito del clima da separati in casa che si respira all’interno del Carroccio. “Spero che questo equivoco fra federalisti e nazionalisti all’interno della Lega – ha attaccato Bossi - , cessi con il prossimo congresso. L’alternativa è la rottura, ed occorre anche valutare l’ipotesi di formare un grande partito composto da migliaia di ex leghisti che si incontrino a Milano”.
Da queste affermazioni, sembrerebbero dunque maturi i tempi per l’entrata in scena nell’agone politico, di un nuovo soggetto che recuperi i temi del federalismo e del secessionismo facendo leva sulla rabbia dei leghisti della prima ora, che hanno visto deluse le proprie aspettative dalla svolta nazionalista salviniana. 

La candidatura di Fava, appare piuttosto come un tentativo goffo e gattopardesco di tenere uniti due mondi distanti fra di loro anni luce...

La candidatura di Fava, appare piuttosto come un tentativo goffo e gattopardesco di tenere uniti due mondi distanti fra di loro anni luce, con uno stile tipicamente democristiano. “Sono convinto che Salvini – ha dichiarato l’altro candidato alla Segreteria Federale - al prossimo congresso dovrà tenere fede agli impegni presi con la militanza, ma senza cambiare tattica come invece sta continuando a fare adesso, perché questo rischia di snaturare la Lega. Ritengo che la Lega debba continuare a fare ciò per cui è nata. Lui può anche fare il leader, ma deve rispettare la volontà e gli obblighi di chi ancora ci crede e sottoscrive la tessera. Mi sono candidato perché penso che sia opportuna una mediazione forte che trovi il modo di far convivere e confrontare le diverse correnti, perché i cicli politici cambiano molto rapidamente. Il tutto nella massima libertà di un movimento che è nato come post-ideologico e deve continuare ad esserlo. Se dovesse invece diventare – ha poi concluso – un movimentino di estrema destra, sovranista e nazionalista io credo che in molti non saranno più interessati a far parte della Lega”.
Insomma, ci sembra evidente che non potrà essere certo Fava a dare voce e spazio alle aspirazioni  padaniste ed indipendentiste dei leghisti della prima ora. Il tentativo di salvare capre e cavoli è destinato a fallire, anche in considerazione del fatto che le sue dichiarazioni ci appaiono in netta antitesi rispetto alle bordate lanciate da Bossi.
Da convinti federalisti e secessionisti, siamo dell’idea che un dialogo sia possibile solo con chi vorrà combattere contro Roma ladrona e le sue angherie. E non certo con chi, invece, con questo regime partitocratico, affamatore, mafioso e clientelare, dimostrerà di essere ancora pappa e ciccia…

Francesco Montanino 

                      Intervista a Umberto Bossi 28.04.2017

 


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