C’era una volta Pontida. Il luogo una volta deputato
alle pulsioni indipendentiste del Nord, quest’anno ha visto sfilare da un lato
gli sfascio-itaglioti del neo-nazionalista Salvini, cui hanno fatto da contraltare
(ma solo in apparenza) dall’altro i fuoriusciti dei centri asociali, insieme ai
clandestini che stanno arricchendo le cooperative della sinistra accattona e
comunista. Uno spettacolo grottesco, con cui lo stato parassita e centralista
itagliano ha voluto “festeggiare” l’anniversario della liberazione che altro
non è che il passaggio da una dittatura all’altra.
A distanza di oltre 70 anni dalla caduta del
nazifascismo, infatti, poco o nulla è cambiato, perché di fatto le libertà dei
cittadini continuano ad essere limitate pesantemente da un apparato burocratico
e statale che non perde mai occasione per complicare la nostra vita. Leggi
assurde e tasse a dismisura sono solo la punta dell’iceberg di un problema che
ci stiamo trascinando da ormai 150 e passa anni. Di quella Lega Nord che alla
fine degli anni ’80 era nata con lo scopo di combattere il regime dei partiti,
ed il sistema mafioso-clientelare con cui era in combutta, ormai è rimasto ben
poco. Se non, addirittura, nulla.
L’abiura del federalismo e l’abbraccio mortifero con
l’estrema destra ha, di fatto, segnato la morte politica di un Carroccio in cui
convivono due anime che prima o poi sono destinate a scontrarsi. Quella
indipendentista e secessionista della prima ora che ancora crede nel sogno
della Padania capeggiata da Umberto Bossi e dai suoi seguaci, che però deve
fare i conti con l’ala fedele a Salvini.
Due linee decisamente agli antipodi, che convivono
in un clima da separati in casa con ripicche e dispetti reciproci, sintomatici
del fatto che l’ora della resa dei conti dalle parti di via Bellerio ormai è
alle porte. E che appare improcrastinabile, anche in virtù del fatto che l’anno
prossimo si vota sia per le politiche che per il rinnovo della Giunta Regionale
in Lombardia e che a settembre il Veneto si pronuncerà sull’ipotesi
dell’autonomia.
Insomma, una situazione confusa in cui è in ballo
anche il futuro della coalizione di centro-destra che ancora non ha trovato la
quadra, ne’ sul leader (il redivivo Berlusconi sembra essere in pole-position)
ne’ tantomeno sulla composizione delle alleanze che dovranno completare un
puzzle, cui attualmente mancano ancora troppe tessere per poter essere definito
valido ed individuabile dagli elettori.
Tornando a quel che è rimasto di un happening che un
tempo riuniva tutte le anime indipendentiste, è stato a dir poco squallido
notare come - tanto per colpa delle truppe salviniane quanto dei parassiti dei
fuoriusciti dei centri asociali che solo all’apparenza li contestano, il
tranquillo centro del bergamasco abbia dovuto chiudere uffici, scuole e negozi
per il timore di scontri! Anche stavolta, il Ministero dell’Interno di fronte
alle minacce di violenze e provocazioni poste in essere dal solito branco di
imbecilli, non è riuscito ad impedire che si vivesse, anche se per poche ore,
in uno stato quasi di guerra!
Un sacrificio a dir poco inutile perché, come del
resto prevedevamo, è stato il trionfo del nulla assoluto. Il solito sterile chiacchiericcio
posto in essere dalla Lega itagliana 2.0, che ormai è assimilabile come
fenomeno da baraccone ai neobarbonici. Dietro le apparenze si cela un partito
inaffidabile, pronto ad arraffare poltrone e prebende come ed anche peggio di
chi a Roma ladrona ha imparato bene a rubare i soldi dei cittadini. Il noioso e
stereotipato refrain sull’immigrazione clandestina, profferito da chi in questa
invasione ha la sua bella fetta di responsabilità visto e considerato che ha
firmato quella sciagura che risponde al nome di Trattato di Lisbona. E che ha anche
autorizzato – all’epoca in cui era a capo del Viminale, il caro “Bobo” Maroni –
l’apertura dei campi per i rom, con i gravissimi problemi di carattere sociale
che ormai riempiono le cronache dei giornali.
A poche centinaia di metri di distanza, hanno sfilato
gli altri rappresentanti del clientelismo e del parassitismo. Sui fuoriusciti
dei centri asociali, le parole di biasimo non saranno mai troppo poche:
rappresentano la quintessenza del fancazzismo, del lavativismo e del
parassitismo dal basso di un'ideologia condannata dalla storia. Ma il loro
essere l'autentico braccio armato - insieme alla feccia mafiosa e camorrista
che tiene sotto scacco il Sud da oltre 150 anni - dello stato centralista itagliano
si arricchisce del paradosso che questi guitti provengono da famiglie molto
ricche e snob!
Nei loro vacui discorsi solo paroloni, forse diretta
conseguenza delle droghe che assumono come fossero caramelle e che invece ne
obnubila le capacità di discernimento e di giudizio!
Assieme a loro, i migranti
che vengono allegramente fatti entrare senza che ne abbiano alcun titolo è che
servono solo alle cooperative ad arricchirsi con il più allettante e lucroso
dei business, facendosi scudo con un buonismo melenso, ipocrita e sempre più
insopportabile. Per continuare a perseguire questo obiettivo, i fannulloni dei
centri asociali (che piuttosto andrebbero chiusi, anche in virtù delle pessime
condizioni igieniche in cui si trovano) rappresentano il loro braccio armato,
in nome di un connubio che presenta il conto della propria conclamata
incapacità sempre ed esclusivamente a chi lavora e produce! Il tutto con il
beneplacito di Giggino “o’ sindachino” di Napoli che ha applaudito a questa patetica
pagliacciata, quando dovrebbe piuttosto preoccuparsi di non peggiorare
ulteriormente la situazione di una Napoli purtroppo ridotta ad una fogna a
cielo aperto, da decenni e decenni di malapolitica!
Naturalmente, questi altri fannulloni che non hanno
avuto di meglio da fare che andare a Pontida, non possono e non potranno mai
rappresentare quel Sud che ha voglia di riscatto e di affrancamento da questo
stato centralista itagliano! Tanto loro quanto Salvini ed i suoi seguaci (molti
dei quali veri e propri ascari, traditori della nostra patria), non sono altro
che l’emanazione di un regime arrogante e truffaldino che prova a presentarsi
in maniera accattivante ed a riciclarsi continuamente in maniera gattopardesca,
al solo scopo di ingannare chi ha ancora gli anelli al naso!
F.M.
Posta un commento