Come volevasi
dimostrare. Dopo il pomeriggio di ordinaria guerriglia e di idiozia che ha
accompagnato la visita del fannullone padano a Napoli, finisce con la più
classica delle commedie fra Giggino o’ magistrato e il
leader della Lega sfascio-italiota.
L’occasione è stata fornita da una
trasmissione in onda su Raitre, in cui ha prevalso il nulla assoluto che è
stato buono (ma su questo non abbiamo mai avuto dubbi) solo per prendere ulteriormente
per i fondelli, i più stupidi ed ingenui! Secondo infatti la peggiore
tradizione del teatrino della politica nostrana, questi due pseudo-personaggi
da operetta, hanno inscenato la più patetica delle sceneggiate al solo scopo di
gettare fumo negli occhi ai più sprovveduti ed ignoranti.
Quel che è certo, è che non cancellerà
affatto ne’ i danni che i fuoriusciti dai cessi asociali hanno provocato,
mettendo a ferro e fuoco il quartiere di Fuorigrotta (a proposito, chi pagherà
i danni della violenza di questi autentici squadristi rossi?), ne’ tantomeno
permetterà che i buoi rientrino nella stalla da cui sono scappati. Infatti,
l’autogol politico commesso dal sindachino, nei giorni che hanno preceduto
l’arrivo a Napoli del fannullone “Made in Padania”, è stato a dir poco
clamoroso ed ha denotato un livello di pressappochismo, semplicemente
spaventoso!
Soltanto un pivello, in effetti, poteva attribuire
grande importanza ad una semplice riunione fra Salvini e gli ascari presenti
purtroppo anche nella nostra terra. Certo, vedere gli improbabili riciclati di
quell'arroganza nazionale che ieri lo detestavano mentre oggi lo assurgono ad
eroe, non è affatto piacevole.
Ma, a nostro parere, andava fatto
friggere nella più totale indifferenza. Ci avrebbero poi pensato gli elettori a
dare il giusto gradimento a chi è sceso al Sud, solo ed esclusivamente per
arraffare i voti di una destra in cerca di identità, dopo aver rinnegato ed
abiurato quel progetto federalista di cui eppure si parla, nell'articolo 1
dello statuto della Lega Nord! E dopo, soprattutto, aver considerato in più di
un’occasione il Sud come “palla al piede” per i suoi progetti politici…..Non
più dunque un semplice, come si sta affannando a voler far passare, e
deprecabile coro da stadio, per intenderci!
Ed invece, Salvini ha trovato un'insospettabile
sponda proprio nell’immarcescibile Giggino che, con le sue dichiarazioni a
favore dei fuoriusciti dei cessi asociali, ha avuto il duplice, nefasto effetto
di soffiare sul fuoco della violenza ed anche di legittimare e dare risalto
mediatico ad un personaggio falso e bugiardo che potrebbe addirittura passare
per un martire.
Il rischio concreto che si corre è che
Mister Ruspa possa rappresentare, nell'immaginario dei napoletani delusi dal
sindachino, la sola alternativa valida di fronte all'incapacità ed alla totale
inadeguatezza mostrata in questi anni, da chi non ha risolto nemmeno uno degli
atavici problemi che ancora stanno mettendo in ginocchio la capitale del Sud.
Qualcuno potrà opinare che la città partenopea finalmente è stata ripulita
dalla munnezza.
Certo, ma si era arrivati ad un tale,
insopportabile livello di sporcizia e degrado che anche un bambino avrebbe
fatto di meglio rispetto a ciò che ci hanno lasciato in eredità, due metifici
personaggi come Don Antonio “Berisha” detto Bassolino e Rosetta Russo
Jervolino!
Per il resto, a Napoli l'emergenza
camorra non è stata affatto sconfitta come dimostrano i tanti quartieri ancora
ostaggio della criminalità organizzata, che non permette alla parte sana di
poter lavorare e vivere con tranquillità.
La viabilità, inoltre, continua a
restare un optional, dal momento che cittadini e turisti sono costretti a
girovagare in un autentiche scatolette (quelle esportate dalla Polonia e spacciate
pomposamente e con toni inusitatamente trionfalistici per autobus), quasi mai
in orario. E che fra non molto, quale danno che si aggiunge alla beffa, saranno
oggetto di un nuovo, ennesimo aumento tariffario che porterà il prezzo dei
biglietti dell'ANM ad 1,30 euro! Insomma, siamo alle solite.
Per contrastare il fenomeno dei
“portoghesi” sui mezzi pubblici (anche se c’e da dire che molte obliteratrici
non funzionano, ed i cittadini sono costretti – sempre che ne abbiano voglia –
a “convalidare” con la penna), si ricorre al rimedio più vecchio del mondo:
aumentare le tariffe, con buona pace sia di chi il biglietto lo fa sempre, sia
del fatto che in molti autisti è innato il malcostume di tenere accesi i motori
durante le soste. Basterebbe semplicemente rimettere i fattorini, per essere
certi che tutti quelli che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico, facciano
regolarmente il biglietto. Così come multare, quei conducenti che non perdono
occasione non solo per sprecare carburante ma anche per insozzare l’ambiente
con i nauseabondi gas di scarico dei pullman.
Ed invece, con questa decisione, si
puniscono, come prassi collaudata, quelli che seguono un semplice precetto di
educazione civica che pagano per l’incapacità innata delle istituzioni e la
strafottenza dei soliti furbetti.
In altre città – qualcuno potrà
giustamente opinare - il biglietto costa anche di più. Vero, verissimo. Ma la
sostanziale differenza è che, a parità di tempo di utilizzo, a Milano (solo per
fare un esempio davvero tangibile) puoi davvero spostarti da un punto ad un
altro della città. A Napoli, invece, l’unico mezzo di trasporto che realmente è
comodo ed efficiente è la metropolitana che finalmente congiunge la stazione
ferroviaria con i quartieri collinari e Secondigliano. Anche se i tempi di attesa
fra un treno ed un altro dovrebbero essere accorciati, affinché si possa realmente
paragonare Napoli con le altre città europee.
Ma non è solo Giggino o’ sindachino a
doversi preoccupare delle faccende di casa propria. Il fannullone padano, in
totale dispregio di quanto stabilisce il primo articolo dello statuto della
Lega Nord di cui è segretario federale, sta favorendo la scissione all’interno
del Carroccio. La sua svolta nazionalista che di fatto ha cancellato, in ogni
suo discorso ed atto politico, il federalismo, è mal vista dai leghisti della
prima ora. Quelli che, per intenderci, in tempi non sospetti hanno sposato
l’unico progetto realmente in grado di distruggere la canaglia e la carogna
centralista di Roma ladrona.
A partire dal Nord per poi estendersi,
con un’azione a tenaglia, anche in un Mezzogiorno dove le tante sigle
autonomiste e secessioniste presenti avrebbero potuto trovare un interlocutore
valido, nel portare avanti il progetto di libertà e di affrancamento da queste
istituzioni mafiose e delinquenziali! Ed invece, così non è stato. Sia perché
la Lega si è appiattita su posizioni centraliste e stataliste (l’allontanamento
di Gianfranco Miglio, è stato emblematico in tal senso), sia perché chi agitava
il vessillo dell’indipendenza – al contrario di quello che abbiamo sempre fatto
e pensato noi – in realtà agiva in nome e per conto, dello stesso potere
romano.
Soffiano sempre più forti, i venti della
contestazione interna in quel di via Bellerio. E l’impressione che abbiamo,
avendo imparato a conoscere bene personaggi e dinamiche ancora presenti nel
mondo padano, è che si sta sempre più avvicinando l’ora della resa dei conti.
Assisteremo presumibilmente alla nascita
di un soggetto politico nuovo, formato dal vecchio establishment del Carroccio,
che dovrebbe strizzare l’occhio più verso Berlusconi che non alla Meloni, ed
agli sfigati sfascistelli 2.0. Un’ipotesi che sa tanto comunque di “già visto”,
dal momento che l’alleanza fra il redivivo ex cavaliere di Arcore ed il duo
Bossi-Maroni, non è per niente nuova nell’immodificabile quadro politico
itagliano. Dove – in maniera gattopardesca - tutto deve cambiare, affinché
nulla cambi.
Salvini, a quel punto, sarà isolato e
darà vita ad un movimento di estrema destra che proverà a pescare, così come fa
Grillo ed il suo M5S, nell’area del malcontento che il regime deve continuare a
tenere sotto controllo in un alveo facilmente gestibile.
E dunque, la restaurazione statalista e
centralista potrà realmente dirsi compiuta. Perché i 15-20 anni in cui il
federalismo è stato oggetto di discussione nell’agone politico, sarà totalmente
cancellato con un colpo di spugna.
Le battaglie di libertà condotte da chi
è stufo dell’oppressione, dell’arroganza, del menefreghismo e dei comportamenti
lontani dalle reali esigenze di chi fa quotidianamente fatica a portare il
piatto a tavola, rischiano dunque di cadere nell’oblio. A meno che, le forze
realmente federaliste e secessioniste non trovino la forza di ricompattarsi e
di trovare la quadra attorno ad un serio
progetto politico di rottura contro un regime che, ne siamo certi, è destinato,
prima o poi, a collassare su se’ stesso!
Sullo sfondo della conclamata incapacità
manifestata e dispensata a piene mani da Giggino e dal fannullone padano si
staglia, direttamente dai bassifondi della politica, la figura del sindaco di
Cantù, Claudio Bizzozzero. Non possiamo fare a meno di non parlare infatti del
polverone inutile e controproducente che ha alzato di sua spontanea volontà,
trasformandosi in uno dei tanti fenomeni da baraccone che impazzano e
furoreggiano in questo ridicolo paese.
Pur di ritagliarsi un effimero momento
di notorietà, il primo cittadino dell’operoso comune brianzolo ha pensato bene
di scrivere un post inequivocabile, definendo Napoli “una fogna infernale”.
L’antefatto di tutto ciò è da ricercarsi nella partecipazione di Matteo Salvini
alla seguitissima trasmissione “Quinta colonna”, in onda il lunedì sera su una
delle reti berlusconiane. Ed alla quale ha preso parte pure lo stesso
Bizzozzero che non era riuscito però nell’intento di parlare con il suo punto
di riferimento politico. Deluso, ingelosito e stizzito da questo mancato
chiarimento, invece di limitarsi ad attaccare (a giusta ragione) il segretario
federale della Lega 2.0, il primo cittadino canturino non ha trovato niente di
meglio che scrivere il solito, sciagurato e farneticante post denigratorio su
Napoli.
Perché se è vero ed innegabile che la
capitale del Sud, come abbiamo sempre provveduto ad evidenziare, soffre di problemi
atavici è altrettanto lapalissiano però che a causarne lo sfascio in cui purtroppo
si ritrova, è stata anche e soprattutto una classe politica infame, corrotta,
delinquenziale, mafiosa e clientelare.
D’accordo, non ci voleva Bizzozzero per denunciare
una verità inequivocabile come questa. Ma ci saremmo almeno risparmiati i
soliti vecchi e superati stereotipi, che nessuno ha mai avuto la volontà di
sconfiggere.
Ecco, questo messaggio doveva e poteva essere
magari pubblicato sui social correggendo il senso di dichiarazioni pubbliche
inaccettabili per chiunque: un attacco frontale a tutti i miserabili
mestieranti di regime (di destra, come di sinistra) per apparire realmente
credibile nella sua critica allo statalismo.
Ed invece, questo sindaco non solo non
si è reso conto dell’incredibile quanto sconcertante gaffe commessa che ha
provocato la sdegnata reazione di tantissimi napoletani, feriti nell’orgoglio
visto che hanno assistito all’ennesimo, pubblico ludibrio della propria città.
Ma quando ha provato, dalle frequenze di Radio Kiss Kiss, a mettere la
proverbiale pezza a colori, ha dimostrato di avere le idee davvero confuse
arrampicandosi sugli specchi in maniera decisamente maldestra e fantozziana.
Prima ha definito i briganti “patrioti”,
poi ha chiesto a Giggino o’ sindachino (che intanto ha pensato bene di
querelarlo, autoattribuendosi l’immeritata ed ingiustificata fama di paladino
della napoletanita’) di mettersi a capo di un movimento autonomista (qua è
meglio ridere per non piangere….), fino a preoccuparsi - allo scopo di provare
ad arruffianarsi i napoletani - dei problemi di quella stessa Napoli che
intanto era stata anche definita, in un altro suo delirante post su Facebook,
“clientelare”, “sporca” ed “incivile”.
Insomma, nel suo goffo e patetico
tentativo di porre rimedio ad una serie di clamorosi autogol politici, il primo
cittadino di Cantù ha assolto in maniera brillante al suo ruolo di servo
sciocco del regime romano.
Da un lato ha provato, in maniera a dir
poco pietosa e ridicola, a scimmiottare Salvini, utilizzando toni inutilmente
ed inusitatamente razzisti solo per chiedere un po' di attenzione mediatica,
dal momento che il suo mandato come Sindaco sta per scadere, ed ha già
annunciato che non si ricandiderà. Dall’altro, ha dichiarato di essere dalla
parte di Giggino, ignorando (sic!) che anche il nostro sindachino ha
contribuito in maniera importante al peggioramento della vivibilità a Napoli.
Gli consigliamo di trovare maggiore
spazio per occuparsi della sua Cantù in nome del sacro principio (che speriamo
ancora conosca) OGNUNO PADRONE A CASA PROPRIA.
Nella Capitale del Sud, già esiste il
problema De Magistris e la sola prospettiva che l’alternativa all’incapacità palesata
dall’ex magistrato possa essere rappresentata da chi fino ad ieri insultava
Napoli non solo con i cori da stadio, è più che sufficiente per farci affermare
che siamo assai lontani da una vera normalizzazione. Bizzozzero – questo è il
consiglio che ci sentiamo di dargli - pensi piuttosto a completare nel miglior
modo possibile il proprio mandato ed a curare gli interessi dei propri concittadini,
visto che è stato eletto solo ed esclusivamente per questa ragione!
Francesco Montanino
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