lunedì 19 novembre 2018
VESTUTO (LEGA SUD): "MA LA LEGA NORD NON HA MAI VOLUTO REALMENTE LA SECESSIONE"
Proprio nel momento in cui il dibattito politico sembra appiattirsi su un apparente neonato sentimento "nazionalista", di fatto però, le due forze politiche che hanno trovato i voti in due aree differenti del Belpaese, nonostante un propaganda incessante che ricorda i peggiori regimi totalitari, cominciano a non essere più credibili. Il tutto tra promesse fatte e non mantenute e una situazione economica che peggiora sempre di più, allargando la forbice economica tra Nord e Sud, ma anche tra ricchezza e povertà.
Se è abbastanza chiaro, in questo quadro generale, l'attuale corso della Lega di Matteo Salvini, lo è meno il ruolo che fu della Lega Nord di Bossi e poi di Maroni. Tre volte al governo del Paese per quasi 20 anni, la Lega Nord, di fatto non è riuscita ad incidere neanche in un provvedimento concreto che "profumasse" di federalismo reale.
Su questo argomento, su cui ovviamente torneremo, abbiamo sentito il segretario federale della Lega Sud Ausonia, Gianfranco Vestuto,che da quasi 23 anni si batte per l'ottenimento di una vera indipendenza del Mezzogiorno d'Italia, consapevole che questa è una condizione consolidata da 700 anni di storia.
Vestuto, che attualmente è alle prese con la stesura del libro "Il coperchio sulla pentola", che racconta la storia della Lega Sud dalla sua nascita ai giorni nostri, ci ha anticipato alcune sue brevi considerazioni in merito:
"Che i meridionali siano atavicamente legati alla mammella statalista, lo abbiamo sempre detto, ma oggi ho modo di pensare con cognizione di causa, che d'altra parte neanche la Lega Nord di fatto, non ha mai voluto l'indipendenza della "Padania".
L'opportunità di aprire un fronte indipendentista al Sud, si verificò poco prima delle elezioni politiche del 2001, allorché fu stretto un patto elettorale che avrebbe dovuto portare a far eleggere alcuni rappresentanti della Lega Sud Ausonia (che rappresentava a sua volta decine di movimenti autonomisti ed indipendentisti del Mezzogiorno, unitisi e confluiti nel progetto alcuni mesi prima in un incontro a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro) in alcuni collegi meridionali per poter incidere maggiormente , nord e sud, sui tavoli romani.
Stretto il patto, di cui parlarono anche giornali e agenzie nazionali, pochi giorni prima del deposito delle liste nei collegi, la Lega Nord, attraverso Calderoli (alcuni dicono pressati da Alleanza Nazionale che temeva di perdere consensi al Sud suo storico serbatoio di voti) ruppe il patto, lasciando in essere pro-forma, un solo collegio, tra l'altro perdente (nel maggioritario), in Campania.
Tra l'altro, poi la Lega Nord è stata altre volte al governo e l'accordo, se ben ricordate, al Sud lo fece con il mafioso Raffaele Lombardo ( condannato a 9 anni e mezzo per mafia) dell'MPA.
Se la Lega Sud voleva fare accordi con la mafia, non aveva di certo necessità di passare attraverso la Lega Nord.
La storia reale è questa: la Lega Nord ( almeno nella dirigenza ovviamente) non ha mai voluto la secessione, mentre il Sud era pronto. Oggi poi con la svolta nazionalista di Salvini ( che comunque è espressione di altri interessi) ha dichiarato i suoi veri intenti, gettando la maschera secessionista che celava solo la necessità di drenare maggior denaro sui tavoli romani da utilizzare al Nord. Denaro che ovviamente veniva dall'apporto impositivo delle tasse pagate anche dal Sud. Davanti la secessione agitata e dietro la mano accaparratrice del Nord che dallo Stato italiano prelevava maggiori fondi per opere e imprese della "Padania": altro che residuo fiscale.
Attualmente con la morsa stretta dall'Europa dove nessuno degli Stati aderenti conta più, il Sud ha ancora maggiori motivi per fare un discorso di indipendenza e questa consapevolezza delle potenzialità territoriali è aumentata moltissimo... a tal punto gli americani hanno inviato e finanziato i 5 Stelle per realizzare un vero e proprio "contenitore del dissenso" da portare su un binario morto e gestito da strapagati professionisti della comunicazione virtuale come Grillo e Casaleggio. Nel Mezzogiorno il fuoco che arde sotto la cenere è più forte di quanto molti credono...".
RED
ufficiostampa@legasud.it
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