Ancora una volta il rapporto Svimez impone un dibattito che dovrebbe essere sempre centrale nel Paese. Senza Sud non solo l’Italia è ferma, ma non va da nessuna parte. Ma questo potremmo dire è "la solita storia" che va avanti proprio dall'unità di questo Belpaese cioè dal 1860. Falliti tutti i tentativi di colmare il divario tra Nord e Sud e constatando che ancora a tutt'oggi nulla è cambiato, varrebbe la pena di considerare una soluzione autonoma dei Territori che slegati dai legacci nazionali e dalle imposizioni poco convenienti dell'Europa a trazione tedesco-francese, potrebbero rimettere in moto i loro processi produttivi fondati sulle naturali vocazioni economiche e commerciali e invertire questa tendenza che ormai destina il Mezzogiorno, ma anche il Nord, al sicuro baratro.
Il Direttore SVIMEZ Luca Bianchi con il Ministro per il Sud Barbara Lezzi |
Riportiamo due tra le tante dichiarazioni su questo rapporto SVIMEZ 2018, tanto per avere uno spaccato delle idee molto frammentate e senza una visione progettuale della politica di ieri e di oggi.
Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico:
- "Mi pare che anche in manovra ci siano misure in continuità con i governi precedenti, tanto contestato da Lega-M5S, da Resto al Sud alla decontribuzione sul lavoro, che avremo modo di approfondire in Parlamento. Senza ipocrisie, uniamo le forze per realizzare davvero almeno il 34% degli investimenti al Sud e non solo sulla carta; decidiamo insieme le priorità dei 4 miliardi aggiuntivi sul FSC. La cosa di cui il Paese, e il sud in particolare, non ha più bisogno sono altre cabine di regie. In Italia se c’è una cosa che non manca in qualsiasi proposta politica è una cabina di regia. Se il sud riparte il Paese cresce, viceversa restano tutti fermi. Questo lo dimostra la lunga storia che abbiamo alle spalle. C’è un sud capace che è in grado di fare, sosteniamolo insieme”.
Barbara Lezzi - ministro per il Sud in quota 5Stelle:
"Per superare il dualismo tra Nord e Sud del Paese occorre utilizzare meglio i fondi europei e nazionali perchè non di rado anche le risorse disponibili non sono state spese. La missione di tutto il governo è di ridurre il cuneo fiscale. ll resto d'Europa - ha poi osservato continuando il suo intervento il ministro per il Sud - ha fatto meglio di noi. La ragione è nella scarsa volontà politica di utilizzare questi fondi per ridurre il divario. E' vero che è mancata la quota nazionale ma occorre riconoscere gli errori e i fallimenti. Se il divario e la povertà aumentano, è perché parte delle risorse non sono addirittura spese". Facendo presente che "il codice degli appalti ha contribuito al disastro - la ministra ha denunciato che - le risorse sono ferme perché non c’è ritorno elettorale per il governatore o sindaco di turno".
Queste le posizioni e le "proposte" che non lasciano onestamente intravedere cambiamenti di rotta. Nel frattempo però i numeri , al di là della propaganda dei partiti nazionali, ci richiamano alla realtà, ricordandoci che dal Sud ci sono stati quasi 2 milioni di emigrati in cerca di lavoro e che la Sicilia è la regione che cresce meno.
RED
Posta un commento