Svizzera da record, 188.000 posti vacanti!
In un articolo uscito proprio questa mattina sui media svizzeri, si apprende che nel paese di Guglielmo Tell (il leggendario eroe nazionale) sono alla disperata ricerca di 188mila lavoratori per coprire posizioni in vari settori.
ll portale X28 che scandaglia tutte le piattaforme di lavoro e i siti delle aziende, ha trovato 188.364 annunci di lavoro a dicembre 2018, 24.000 in più rispetto a quelli rilevati a dicembre 2017.
Rispetto dicembre 2017, i posti vacanti per i lavoratori nel settore delle costruzioni sono aumentati di più (con un aumento di circa 4.000). Colpisce il fatto che anche nel commercio al dettaglio si cercano significativamente più dipendenti (oltre 3000). Anche gli annunci di lavoro sono aumentati notevolmente nel settore dell’assistenza sanitaria (+2200) e nel settore gastronomico / alberghiero (+ 2000).
Non è quindi sorprendente che il numero di disoccupati sia ad un livello molto basso. Il tasso di disoccupazione è salito leggermente al 2,5% nel novembre 2018, dopo essere rimasto al 2,4% da maggio.
Giusto per la cronaca e per completezza di informazione ecco la "top 10" delle industrie che cercano più personale:
- Costruzioni 9398
- Assistenza sanitaria 8501
- Commercio al dettaglio 8082
- Gastronomia/Ind. Alberghiera 7463
- IT 7423
- Electro/medtech/ottica 4842
- Ingegneria 4561
- Pubblica amministrazione 4502
- Vendita all’ingrosso 4356
- Architettura e pianificazione 4052
E la top10 per posti di lavoro:
- Infermieristica 5857
- Elettricista 3883
- Sviluppatore IT 3126
- Capo progetto 2630
- Consulente di vendita 2550
- Polimeccanico 2501
- Carpentiere 2414
- Specialista al dettaglio 2399
- Amministrazione 2232
- Idraulico 2213
Ci chiediamo, ed è una riflessione che vorremmo far fare anche ai nostri lettori, perchè la Svizzera (che non è nell'Unione Europea), che ha delle dimensioni simili ad una nostra regione media, che non ha le stesse risorse naturali e il patrimonio artistico culturale presenti nel Sud Italia, ha avuto e continua ad avere uno sviluppo economico e sociale di livello internazionale, accompagnato da un livello di qualità della vita tra i primi al mondo.
Le prime due valutazioni che vengono fuori in maniera evidente (ma se possono fare anche molte altre ovviamente) sono queste:
1) Non sono le dimensioni di uno stato a determinarne la sua ricchezza;
2) Non è l'appartenenza forzata ( a differenza proprio della Svizzera che la chiese attraverso un referendum ai suoi cittadini) all'Unione Europea a determinarne la fortuna (anzi noi crediamo sia il contrario).
In sintesi, quando "vi spaventano" strumentalmente con le "possibili conseguenze" di un eventuale uscita dalla UE o da un percorso di indipendenza nei confronti dello Stato ItaGliano, non credeteci e pensate a cosa sarebbe il Sud se non avesse sul groppone le italiche e comunitarie gabbelle a perdere che, unitamente alle leggi impositive dei papponi di Bruxelles e di Roma (che è sempre più ladrona di ieri). Il Diritto all'Autodeterminazione dei Popoli è universalmente riconosciuto e sancito dalla carta dell'ONU... per cui regolatevi di conseguenza evitando di continuare a fare i polli da batteria o le pecore erranti.
RED
a cura dell'ufficio stampa della Lega Sud Ausonia ( ufficiostampa@legasud.it )
Il Sud Italia è riuscito a diventare più povero anche dell'Est europeo: grazie Europa, grazie Roma! |
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