Città del Capo - capitale del Sud Africa |
Lo stesso docente ha rilanciato
ulteriormente confermando che “gli
italiani sono i benvenuti perché sono amici e vogliamo dare ai vostri giovani
l’opportunità di fare esperienza, lavorando in Africa invece di starsene fermi,
senza fare niente. Il mio dipartimento – ha poi proseguito – attualmente sta elaborando una serie di
progetti che riguardano la cooperazione con l’Italia perché posso assicurarvi
che nei nostri paesi ci sono tante possibilità di occupazione”. Una visione
dunque completamente rovesciata rispetto a quella che ci è propinata da sempre
dai nostri media, preoccupati più di dare spazio a chi sull’affaire migranti si
sta arricchendo o facendo le proprie fortune politiche, piuttosto che di andare
a vedere come stanno realmente le cose come la deontologia professionale eppure
imporrebbe!
I paesi africani come ad esempio la
Nigeria sono pieni, zeppi di risorse: petrolio, oro, diamanti solo per citare
le più importanti…..eppure ogni anno, da quei paesi scappano migliaia di
giovani in cerca di fortuna in un’Europa che non è affatto in grado di
accoglierli, vista l’attuale situazione economica che soprattutto nella
sgangherata Italia dei giorni nostri vede altissimi tassi di disoccupazione e
redditi che si stanno sempre più assottigliando.
Sono sette Paesi (Costa d'Avorio, Ghana, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Tanzania e Zambia), tutti nel continente africano, tutti ricchissimi di materie prime, e ognuno per la sua parte entrato di diritto nella lista delle economie emergenti del pianeta.
E' evidente che dietro a questa impressionante
spinta di persone, ci sono i trafficanti di esseri umani guidati dai $ORO$ di
turno e dalle pseudo organizzazioni non governative, che non si fanno alcuno
scrupolo nell’allestire viaggi della speranza che spesso e volentieri si
trasformano purtroppo in tragedie di cui faremmo volentieri a meno. Ma non
solo, perché una volta sbarcati con lo status di clandestini non sappiamo
l’identità di questi disperati, e quanti di loro effettivamente riescono poi ad
integrarsi. Con conseguenze facilmente immaginabili, visto e considerato che poi
è assai probabile che possano commettere atti delinquenziali di vario genere, o
essere assoldati quale nuova manovalanza dalle nostre organizzazioni criminali.
L'AFRICA è RICCA, gli AFRICANI sono POVERI, grazie a tutti NOI che da 100 anni almeno sfruttiamo le sue risorse |
In questo enorme giro di denaro, sono
coinvolti naturalmente tutti i partiti politici presenti nel nostro paese:
compresa anche la stessa Lega di Salvini, i cui amministratori locali
percepiscono i ricchi cachet provenienti da quella struttura parassitaria e
fancazzista che risponde al nome di Unione Europea, alimentata ogni anno con i
nostri soldi!
Possibile che con tutte queste enormi
ricchezze, l’Africa non riesca ad avere uno sviluppo economico autonomi che
apra nuove opportunità lavorative non solo per i propri abitanti, ma anche per
chi proviene da altri paesi? Si è tanto parlato e discusso della
globalizzazione e della libertà di potersi spostare, ma una cosa che è stata
scarsamente affrontata riguarda le opportunità presenti in luoghi che la vulgata descrive in preda a dittatori,
guerre civili e malattie stante la secolare assenza di strutture legate alla
sanità ed all’istruzione che permettano accettabili standard di vivibilità per
tutti.
È un dato di fatto inconfutabile che
potenze come la Cina, presenti in quei paesi già da diversi anni, stiano solo
badando a sfruttarli senza minimamente preoccuparsi dei diritti umani (non lo
fanno in casa propria con i tibetani o Hong Kong, figurati se si preoccupano di
farlo altrove) o – e sarebbe forse la soluzione migliore per arginare
finalmente un freno concreto alle imponenti e massicce ondate migratorie cui
stiamo assistendo ormai da un decennio – di formare ed istruire al lavoro i
giovani africani.
Sarebbe quindi il caso di ridefinire il
rapporto con questo immenso continente in un modo totalmente diverso, partendo
dall’assunto che semmai i paesi industrializzati dovrebbero pensare
innanzitutto a fornire programmi di istruzione e formazione per la manodopera
autoctona esportando magari non più armi e ricevendo in cambio droga e
disperati. Bensì, prodotti tecnologicamente avanzati e di ottima qualità, una
volta che gli africani avranno appreso le tecniche produttive e creato le
condizioni affinché sviluppo e benessere finalmente permettano loro di poter
essere padroni in casa propria.
In un’ottica davvero collaborativa e
di scambio etico e proficuo, con il resto del mondo. Sono stati esportati
merci, soldi e persone, ma non il know-how per permettere ai paesi più poveri
del pianeta di realizzare quel salto di qualità che, colpevolmente, gli è stato
negato dalla vicina Europa così come insegna la storia, quando ci ha raccontato
della piaga del colonialismo che ha inibito ogni forma di sviluppo per i paesi
africani, inducendoli allo schiavismo ed alla sottomissione.
Un sogno che potrebbe trasformarsi in
realtà, ma dipende innanzitutto dalle nostre scelte e dalla nostra capacità di
non continuare a considerare questo continente cui ci separa solo un braccio di
mare, come un qualcosa di brutto ed indesiderato, solo perché i media
continuano a raccontarci la storia che non esistono prospettive di sviluppo ed
un futuro dignitoso per quelle popolazioni.
Vuoi vedere che paradossalmente potrebbero
aprirsi delle opportunità inaspettate anche per i nostri giovani e che la
soluzione per un problema che rischia di far scoppiare una guerra fra poveri
indesiderata e dalle imprevedibili conseguenze, sia più a portata di mano di
quello che immaginiamo? Sembra assurdo, a parlarne in questi termini ma se solo
iniziassimo a ragionare in maniera lucida e razionale, non dovremmo scartare a
priori questa possibilità.
Si tratta – come avrete potuto capire
- di un tema molto interessante, sul quale promettiamo di tornarci molto presto
per un dovuto approfondimento, visto e considerato che di questo aspetto si sa
poco o nulla.
RED
ufficiostampa@legasud.it
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