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mercoledì 27 dicembre 2023

‘E MO’ C’AVIT RUTT O’ CAZZ”!

 


Anche il 2023 sta per terminare, ma nulla di nuovo si scorge in questo letamaio chiamato Itaglia. La tecnica della distrazione quotidiana di massa dalle reali problematiche che affliggono fasce sempre più ampie di popolazione, si è arricchita di nuovi capitoli.

È iniziato tutto nel 2020 con la psicopandemia del Covid: dapprima le chiusure delle città e le museruole di stato seguita dalla querelle “vaccini”, con cui sono stati vergognosamente e ingiustamente discriminati quei cittadini che si sono rifiutati di farsi in(o)culare quelli che restano pur sempre dei farmaci sperimentali, i cui effetti a lungo termine sul nostro corpo sono ancora del tutto sconosciuti.

Quindi è stato il turno nel 2022 dell’operazione militare con cui il presidente russo Vladimir Putin ha inteso difendere i territori del Donbass dall’arroganza del regime nazista ucraino, foraggiato economicamente e militarmente dagli USA e da certi stati carogna come quello itagliano, con le sanzioni che di sicuro non hanno danneggiato la Russia che anzi vive un’invidiabile fase di prosperità, e che invece noi stiamo pagando a carissimo prezzo e per chissà quanto tempo ancora. Tutti a far passare i russi, come brutti, sporchi e cattivi quando in realtà le popolazioni russofone che vivono al confine fra Russia e Ucraina, stanno subendo un vero e proprio genocidio da quasi 10 anni a questa parte come attestano le oltre 15.000 vittime mietute dal regime nazista di Kiev.

La strategia di distrazione delle masse, è poi proseguita quest’anno con il conflitto israeliano-palestinese, che sta scrivendo nuove drammatiche pagine dallo scorso 7 ottobre quando il gruppo terroristico Hamas ha bombardato Israele, scatenando la reazione spropositata dello stato con la stella di David che sta massacrando una popolazione inerme e sul quale troppe cose non ci convincono. Riteniamo, infatti, a dir poco sospetto il modo con cui sia stato possibile per Hamas attaccare in maniera facile e indisturbata, senza che il Mossad (il servizio segreto più potente ed efficiente al mondo), ne sapesse qualcosa. Il sospetto e il puzzo di “false flag” (termine utilizzato per indicare “un'operazione eseguita da un paese contro sé stesso per farne ricadere la responsabilità su paesi nemici od organizzazioni terroristiche, fornendo così un pretesto per una repressione interna o un'aggressione militare verso uno stato estero”) è fortissimo, ed appare chiara l’intenzione da parte di Netanyahu di scatenare un conflitto e una repressione contro le popolazioni che abitano la striscia di Gaza al solo scopo di recuperare consensi, in un paese che è letteralmente spaccato in due con la sinistra israeliana che chiede l’immediato cessate-il-fuoco e il ripristino del dialogo con la parte palestinese che vuole convivere senza inutili e deleteri spargimenti di sangue. In quel lembo di terra, israeliani e palestinesi chiedono soltanto di vivere insieme e in pace, e sono le vere vittime di chi utilizza la guerra solo per arricchirsi e distruggere i propri avversari.

Per non farci mancare proprio nulla, infine, è stato il turno della crociata idiota e assurda contro il patriarcato, portata avanti da certe anime belle del globalismo, dopo il barbaro eccidio della povera Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato. Tutti a starnazzare contro il modello di famiglia tradizionale, visto come un mostro da abbattere a tutti i costi, quando in realtà qualcuno dimentica anche le violenze e gli omicidi perpetrati dalle donne. Non importa la rilevanza statistica, quanto piuttosto che questi reati da chiunque vengano commessi, non sono mai adeguatamente puniti nel nostro sistema giuridico. Non entriamo nel merito della vicenda, ma andrebbero senz’altro approfonditi alcuni aspetti come l’appartenenza della sorella a una setta satanica e i rapporti fra quest’ultima e l’ex fidanzato di Giulia, che destano più di un sospetto su movente e modalità con cui si è consumato il brutale assassinio. Magari scopriremmo che la realtà è ben diversa, da quella che ci viene dipinta in maniera potremmo dire rigorosamente orwelliana da certi pennivendoli e intellettualoidi da strapazzo e di sto cazzo.

Fatte queste doverose premesse, possiamo adesso entrare nel merito dell’articolo e spiegare chi sono i destinatari della forte invettiva con cui lo abbiamo titolato. Individuando quale fil rouge che lega questi eventi, che solo apparentemente sono staccati, nell’insipienza e nella totale arroganza di questo regime di pagliacci, buffoni, parassiti e delinquenti della peggiore risma.

In questa terminologia ci va l’intera classe politica (fatti salvi quei parlamentari e quei senatori che svolgono il proprio lavoro in coscienza e mossi da intenti davvero nobili) e la claque di pennivendoli che hanno il compito di continuare ad anestetizzare l’opinione pubblica, omettendo ad esempio le proteste delle scorse settimane in Francia e in Germania dove gli agricoltori si sono opposti alle decisioni assurde dei propri governi di inasprire la pressione fiscale, al solo scopo di mandare ancora armi e denaro all’Ucraina della marionetta e dell’accattone Zelensky, che vorrebbe trascinarci nella terza guerra mondiale insieme allo scorreggione e pedofilo Bidè(n). O magari la rabbia e la disperazione di chi non avrà più nemmeno un sostegno per poter sopravvivere, visto che il reddito di cittadinanza andrebbe tolto solo a chi non ne ha affatto diritto (pensiamo ad esempio agli appartenenti alle organizzazioni criminali presenti sul territorio) e non certo a chi ha difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro o deve portare avanti una famiglia con tanti figli a carico e fa fatica ad arrivare a fine mese!

Questo, solo per accontentare i desiderata di quel paranoico bastardo che risponde al nome del pendaglio da forca di George $oro$, e dei suoi miserabili accoliti. Lo speculatore che, con un’operazione a dir poco spregiudicata, nel lontano 1992 costrinse la Banca d’Italia ha vendere ben 48 miliardi di lire delle proprie riserve, è considerato personaggio sgradito a paesi come la Russia che ha messo al bando le proprie organizzazioni volte a destabilizzare con metodi criminali la sicurezza di interi stati (Putin stana Soros e le sue manovre contro gli Stati).

Circostanza, questa, di cui si sa poco o nulla, ma che noi volentieri rimarchiamo ed evidenziamo. La nostra classe politica è tutta al servizio di questo sciacallo, e per prostrarsi di fronte ai suoi piedi non esita a scegliere di adottare misure che vanno contro la volontà di quei cittadini, di cui eppure dovrebbero farsi portavoce rispettandone le istanze.

Vediamo i parassiti che stanno al governo e all’opposizione, invece, farsi selfie travestendosi in maniera improbabile da Babbo Natale o pronti ad addentare giganteschi panettoni (la carciofara e il fannullone padano, hanno battuto altri record, in tal senso, in quanto a ridicolaggine), mentre la sinistra invoca la tutela di delinquenti, criminali e altra feccia assortita con l’abolizione delle tradizioni in nome dell’ipocrita “tutela delle minoranze”, che altro non è che uno stucchevole specchietto per le allodole con il quale attirarsi le simpatie e le attenzioni dei più sciocchi, senza andare a contestare davvero nel merito le scellerate politiche portate avanti da oltre un anno a questa parte dalla maggioranza di centro-destra.

Nella realtà dei fatti, non è certo un mistero che quello cui assistiamo da interi decenni altro non è che uno squallido teatrino, in cui questi pagliacci di basso lignaggio tengono distratta l’opinione pubblica dalle proprie porcate con spettacoli da operetta, che però non ci fanno nemmeno ridere.

Chiuderemo il 2023, con inflazione salita a livelli preoccupanti (6,7% su base annua), un debito pubblico che continua a essere alto (attualmente, siamo a oltre 2.800 miliardi di euro, ma la stima nel prossimo anno è che possa arrivare quasi a 3.000 miliardi…), tasso di disoccupazione che secondo l’ISTAT è al 7,4% (quella giovanile supera il 21%), pressione fiscale reale che si attesta quasi al 50% del reddito percepito, rapporto debito pubblico/PIL pari al 142,9%. Questi freddi numeri sono l’esatta fotografia della situazione economica in questo paese, a dispetto dei toni trionfalistici che ogni giorno ci propina imperterrita la propaganda di regime che parla di mirabolanti miglioramenti.

Le cose stanno in tutt’altro modo, perché i soldi che questo stato sanguisuga succhia a tutti i percettori e produttori di reddito (imprenditori, lavoratori e pensionati) continuano ad alimentare un sistema clientelare, assistenziale e parassitario, a dir poco costosissimo e insostenibile.

Giova sempre ricordare agli smemorati e agli sprovveduti che le tasse che paghiamo dovrebbero darci in cambio beni e servizi pubblici all’avanguardia ed invece riceviamo una sanità che fa acqua da tutte le parti; un sistema giustizia in cui c’è una magistratura arroccata su sé stessa che incarcera ingiustamente degli innocenti e scarcera delinquenti incalliti, senza mai rendere conto alla collettività dei propri errori; sicurezza pressoché inesistente in ogni città con criminali liberi di fare i propri porci comodi grazie a leggi ignobilmente e vigliaccamente permissive; un sistema pensionistico pressoché inesistente con l’INPS che è diventata un pozzo senza fondo a causa dei super stipendi erogati ai suoi manager d’oro e che sicuramente non sarà in grado nei prossimi anni di garantire la pensione a chi oggi ha fra i 40 e i 50 anni; infine, dulcis in fundo, un sistema scolastico ideologizzato in cui – a parte poche e lodevoli eccezioni – le future generazioni, invece di essere formate per accedere al mondo del lavoro devono sorbirsi i tentativi di indottrinamento perpetrati da chi ancora oggi si ispira a ideologie decrepite, superate e condannate senza “ma” e senza “se” dalla storia, come quella comunista. Lo sventolamento dello spauracchio fascista (l’altro fallimento ideologico dello scorso secolo) che ancora oggi vediamo in certa sinistra, altro non è che il penoso tentativo di nascondere sotto il tappeto, la propria innata incapacità nel fornire risposte concrete e adeguate a chi non si riconosce nell’attuale sistema politico. Quelli che abbiamo appena citato sopra, sono solo i più tangibili “capolavori” firmati da chi infesta quotidianamente il Parlamento con la propria nefasta e deleteria presenza.

La vera e unica alternativa, è quella che proponiamo noi da quasi 30 anni a questa parte, e si chiama riforma in senso autenticamente federale dello stato. Preceduta da una decomposizione dell’attuale assetto centralista dello stato itagliano, attraverso referendum svolti nei territori e sotto il riconoscimento internazionale da parte di quei paesi che si oppongono alla visione unilaterale americana. Non ci sono altre possibilità, all’infuori di questa e per renderla attuale è necessario che le forze identitarie sparse lungo la penisola finalmente trovino la quadra, sotto forma di un cartello che si presenti forte e compatto alle prossime tornate elettorali.

Il 2024 che sta per arrivare sarà un anno cruciale, dal punto di vista degli equilibri internazionali con le elezioni presidenziali che si svolgeranno in Russia e in USA. Mentre appare scontata la riconferma a furor di popolo di Vladimir Putin in Russia nella ormai imminente primavera, è oltreoceano che si concentreranno le attenzioni del mondo intero perché si giocherà una partita di cruciale importanza per i prossimi anni.

Nonostante i vergognosi tentativi posti in essere dall’immonda cricca globalista e mondialista di farlo fuori, Donald Trump è decisissimo nel riprendersi legittimamente il posto alla Casa Bianca nelle elezioni di mid-term che si svolgeranno a novembre. Lo scorreggione e pedofilo Bidè(n) che ha costretto il cagnolino Meloni e la sua immonda e putrefacente maggioranza di governo ad assecondarlo nei suoi capricci con i sostegni per interposta procura ai regimi brutali e assassini di Israele e Ucraina, secondo autorevoli sondaggi ha ormai i mesi contati. A fare da terzo incomodo e a rendere ancora più difficile una sua eventuale riconferma, anche la presenza di Robert Kennedy Jr, nipote dell’indimenticato JFK e figlio di Bob (entrambi assassinati dalle élite globaliste negli anni ’60) noto per le sue posizioni contro gli intrugli spacciati per vaccini e che si oppone anche al sostegno militare e politico a Zelensky, e che potrebbe sparigliare il campo rubando voti proprio al vecchio e indefesso scorreggione e pedofilo.

Dalle parti nostre, invece, ci saranno le elezioni europee come banco di prova elettorale con il quale provare a entrare in un consesso che si è fatto notare solo ed esclusivamente per essere lontano anni luce dalle esigenze dei cittadini, con scelte a dir poco cervellotiche e dispotiche.

Sarebbe importante – come premesso – che tutte le forze realmente federaliste e indipendentiste, del Sud come nel Nord, si uniscano in un unico fronte (il progetto Popoli Sovrani d’Europa è quello che, in tal senso, risponde appieno a questa idea). Ci rivolgiamo in particolare a quella parte di Lega Nord che vorrebbe uscire allo scoperto ma che è ancora prigioniera della poltrona romana: se davvero si vuole il cambiamento, occorre liberarsi della zavorra salviniana e tornare a ripercorrere quei sentieri di cambiamento e di libertà che avevano fatto battere forti i cuori negli anni ’90, quando il Carroccio era visto come l’unica vera possibilità di capovolgimento dello status quo, da parte di quegli elettori che non si riconoscevano più nel centro-destra o nel centro-sinistra. E che chiedevano soltanto che si voltasse finalmente pagina, dopo gli scandali e gli arresti eccellenti di Tangentopoli e gli attacchi micidiali portati alla mafia negli anni ‘80 da parte di Falcone, Borsellino e Livatino che stavano liberando la Sicilia dall’oppressione malavitosa e di regime dopo il tentativo di affrancamento, spento sul nascere dalla carogna romana e dai servizi segreti, portato dal patriota Salvatore Giuliano nell’immediato secondo dopoguerra.

Ricordiamo sempre che la maggioranza silenziosa di questo paese non è affatto quella che appoggia la carciofara e borgatara Meloni, quanto piuttosto quella che non si reca alle urne. O, se lo fa, annulla o mantiene bianca la scheda: stiamo parlando di oltre il 60% degli aventi diritto al voto, ovvero un bacino di elettori che ne ha le palle strapiene delle porcate di questa schifosa classe politica!

In quanto a quel che resta della Lega Nord, ci sentiamo solo di osservare come le riunioni noiose che assumono i contorni delle rimpatriate delle bocciofile, è ora che lascino spazio a una vera e propria fase operativa e di radicamento sul territorio, saldando alleanze con chi come la Lega Sud Ausonia persegue da decenni l’obiettivo della trasformazione dello stato centralista italiano in una moderna entità federale, a iniziare dal Sud. Quell’azione a tenaglia con la quale il Nord e il Sud realmente liberi potevano affondare Roma ladrona alla fine del secolo scorso, è rimasto purtroppo solo un sogno nel cassetto per colpa di chi ha barattato la voglia di cambiamento e di libertà, in nome di una poltrona e di un emolumento da deputato e senatore, ricco e sicuro.

A chi sostiene, in maniera imperterrita e sfacciata, ancora tali logiche, in maniera opportunista ed egoista, non adempiendo a pieno a quello che dovrebbe essere un servizio reso ai cittadini, diciamo ora più che mai e con forza ‘E MO’ C’AVIT RUTT O’ CAZZ'!

Francesco Montanino

Lega Sud - Ausonia

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