Come da tradizione consolidata ormai da anni, anche per l’inizio del 2025 torna la nostra rubrica dedicata a peti, piriti, loffe e scorregge di Capodanno. Non ci potrà mai essere passaggio da un anno all’altro, senza che i nostri olfatti non subiscano l’odore nauseabondo e pestilenziale delle emissioni gassose provenienti dai deretani di personaggi politici, soprattutto quelli che avversiamo e mal digeriamo da sempre.
Iniziamo la consueta carrellata di insulsaggini, con quella che può essere considerata una new entry a tutti gli effetti, in quanto è stato il primo a farci ridere e storcere il naso con dichiarazioni improvvide profferite a San Silvestro: stiamo parlando del caro sindachino “manfreduccio con la ricotta” di Napoli che ha avuto l’ardire di dichiarare che “il 2025 sarà per Napoli l’anno dei trasporti e del turismo”.
Già così ridiamo per non piangere, considerando lo stato pietoso in cui versano le strade e i mezzi di trasporto pubblico nella capitale del Sud. Basterebbe chiedere agli abitanti dell’antica Partenope se sono davvero soddisfatti della qualità (a dir poco infima) del servizio erogato dalla municipalizzata ANM, in merito alla puntualità e alla frequenza con la quale treni e pullman attraversano le strade (dissestate e sgarrupate, ma questo è un particolare che naturalmente qualsiasi primo cittadino della capitale del Sud degli ultimi 30 e passi anni, si è guardato bene dall’occuparsene) di Napoli e dei suoi dintorni. Fatte queste doverose premesse, resta da chiedersi se anche i turisti presenti nella capitale del Sud siano contenti di attraversare una città ricca di storia e di bellezze artistiche, con mezzi di trasporto pubblico che sembrano appartenere più a una città terzomondista che non a una capitale europea.
In tutto questo, poi, stendiamo un velo pietoso sulle emergenze criminalità, disoccupazione e qualità della vita, che relegano purtroppo Napoli agli ultimi posti in classifica. A che serve avere il clima, la pizza e le bellezze artistiche, gastronomiche e culturali, se nel capoluogo della Campania, i principali indicatori economici continuano a essere tutt’altro che incoraggianti? Serve a poco o nulla, ci permettiamo di rispondere. Con la consapevolezza che è un vero e proprio pugno nello stomaco perché Napoli (così come l’intero Mezzogiorno), avrebbe tutte le carte in regola per diventare la “tigre del Mediterraneo”. Prospettiva, questa, da sempre avversata dal regime centralista e statalista di Roma, che considera la nostra terra una colonia e un serbatoio di voti facilmente ottenibili, attraverso l’inganno e l’elargizione di misure assistenziali e clientelari che non garantiranno mai uno sviluppo vero e virtuoso che possa permettere ai giovani di non cercare altrove fortuna.
Sappiamo però benissimo che la classe politica napoletana (e quella meridionale, in generale) è primatista indiscussa e indefessa nel prendere in giro e per i fondelli chiunque gli capiti a tiro. E quale migliore occasione di quella del Capodanno, per far parlare di sé con proclami e false promesse, con cui illudere i soliti imbecilli che ancora continuano a fidarsi di questi gretti e miserabili personaggi?
A proposito di menzogne, l’oscar spetta naturalmente al presidente della repubblica Mattarella i cui peti, in questo particolare periodo dell’anno, sono di una potenza e di un fetore che davvero non conosce rivali al mondo. Il capo dello stato, rigorosamente non eletto dai cittadini (in quanto piuttosto frutto di schifosi giochetti di palazzo architettati da una classe politica composta da infami, delinquenti, ladri, parassiti, lavativi, fannulloni e imbroglioni della peggiore specie), ha parlato nientemeno che di pace.
Un concetto sicuramente nobile, ma di cui questo signore non può assolutamente cianciare in nessun modo, dal momento che in questi ultimi anni ha avallato il flusso di denaro (proveniente dalle tasse estorte da questo stato di usurai legalizzati) e di armi (sul conflitto d’interessi del ministro della difesa Crosetto, è assordante il silenzio così come l’immobilismo della Magistratura) verso il vile regime nazista di Kiev, guidato da quel pupazzo di Zelensky. Il presidente Mattarella dovrebbe senz’altro ricordare l’articolo 11 della Costituzione che testualmente recita “l’Italia ripudia la guerra, come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali, e a promuovere un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Così come dovrebbe condannare senza alcuna remora l’atteggiamento genocida e nazistoide del maiale sionista Netanyahu che anche nel giorno di Natale, non si è fatto scrupolo di dare l’ordine di ammazzare donne e bambini, nella martoriata striscia di Gaza! Invece, assistiamo a un profluvio di frasi fatte e di falsità, perché l’atteggiamento delle istituzioni itagliane continua a essere tutt’altro che improntato alla ricerca della pace!
Continuiamo ad assistere, piuttosto, a uno spreco senza fine di soldi ed armi erogati a nostre spese, per foraggiare una guerra per interposta persona contro la Russia, che nessuno di noi vuole! Sniffolo “Zelensky” si ostina ancora a elemosinare a destra e manca in tutta Europa, quanto invece sarebbero davvero il caso e il momento di mandarlo a quel paese, perché non possiamo pagare di tasca nostra i capricci e i vizi del suo regime marcio e corrotto. Che riceve, giusto per ricordarlo agli smemorati, l’avallo di personaggi immondi come la nostra presidentessa del consiglio Giorgia (per gli amici, la carciofara e borgatara sfascista) e della Von der Pfizer, che piuttosto continuano a spingere per portare il mondo verso l’abisso del terzo conflitto mondiale. E - come se già questo non bastasse - con la Russia che minaccia di utilizzare anche le armi nucleari, pur di tutelare i propri sacrosanti interessi, di fronte alle reiterate ingerenze americane e della sedicente “comunità internazionale”.
La speranza è tutta riposta in Donald Trump che dovrebbe insediarsi di nuovo alla Casa Bianca (ma bisogna sempre tenere gli occhi bene aperti dai possibili colpi di coda del regime globalista e mondialista), a partire dal prossimo 20 gennaio. Il tycoon repubblicano, pare, abbia intenzione di far cessare un conflitto che ha solo fatto male alla popolazione ucraina, costretta a sorbirsi le angherie di un regime che non si è manco degnato di indire delle elezioni, come eppure sarebbe tenuto a fare. E che ha di fatto consegnato la Russia alla Cina, considerando la solida alleanza che si è venuta a creare negli ultimi anni fra Mosca e Pechino.
Intanto, il conto di questo conflitto stiamo continuando a pagarlo di tasca nostra perché le sanzioni inflitte alla Russia, in realtà hanno fatto male più a noi che non al gigante eurasiatico, che nel frattempo ha pensato bene di allacciare proficui rapporti politici ed economici con la Cina e gli altri paesi del BRICS. Le imprese - che negli anni scorsi avevano allacciato un importante business grazie alle misure introdotte dal governo di Mosca - hanno perso importanti quote di fatturato, perché adesso queste assurde restrizioni stanno impedendo loro di entrare in un mercato ricco e importante, come quello russo. Così come i nuovi rincari sulle bollette di luce e gas che ci aspettano nei prossimi mesi, metteranno a durissima prova le finanze e la pazienza di migliaia di famiglie, costrette sempre più a indebitarsi per sopravvivere. Le colpe di questa classe politica – sia di maggioranza che di oppofinzione – sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. E sarebbero meritevoli, di un’immediata e totale destituzione nei confronti di chi - di fatto - ha tradito il proprio mandato elettorale.
Il 2024 poi ce lo ricorderemo senz’altro per personaggi insulsi come Vannacci e la Salis, che rappresentano due lati della stessa putrefacente medaglia statalista e centralista. Entrambi eletti al Parlamento Europeo, dai consensi di chi ancora continua a non capite nulla. Si tratta di utili idioti al servizio dei soliti noti, che fanno da specchietto per le allodole per chi ancora continua a vivere nell’utopia delle ideologie contrapposte. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: fascismo e comunismo, sono stati entrambi impietosamente condannati dalla storia e rappresentano esperienze che hanno solo terrorizzato e provocato morte e distruzione, nel ventesimo secolo. Chi agita questi spauracchi, lo fa solo per tenere distratti i cittadini dalle proprie malefatte.
Oltre che per dividerli, perché sappiamo fin troppo bene che al potere fanno comodo le contrapposizioni. Del resto, basta solo ricordare cosa ha fatto in maniera vigliacca questo regime, con la storiella infame dei “sieri sperimentali” fatti passare per “vaccini”, con la psicopandemia del COVID. Hanno alimentato un clima d’odio e di discriminazione in barba alle più elementari regole sul rispetto dei diritti umani, isolando e ghettizzando chi ha liberamente scelto di non farsi in(o)culare alcunché, perché non si fidava.
Sono trascorsi quasi cinque anni dall’inizio di un periodo in cui nessuno di noi poteva uscire di casa, con la gestione dell’emergenza da parte del governo giallo-verde e di Conte che non smetteremo mai di criticare visto che sono state limitate le libertà personali, in barba a qualsiasi convenzione internazionale. Compresa anche quella di cura, dal momento che gli effetti avversi e a lungo termine di quella robaccia, adesso cominciano a farsi sentire con i tanti malori e decessi fulminanti che si sono moltiplicati in maniera esponenziale, negli ultimi anni. Si ostinano ancora a dirci che “non c’è nessuna correlazione”, ma la realtà ci dice che gli intrugli – modificando il DNA di ciascuno di noi – possono provocare improvvise miocarditi e patologie di vario tipo, anche gravi. La verità, presto o tardi, verrà a galla. E noi che abbiamo ottima memoria, sicuramente non siamo per nulla disposti a essere indulgenti né tantomeno propensi a un facile perdono, con chi ha pensato solo a dispensare odio e discriminazione, in maniera gratuita e ingiustificata.
Tornando ai peti di fine anno, la lista di dichiarazioni che sanno tanto di presa per i fondelli è davvero lunga. A conferma che sono tutti in malafede e a nessuno gliene frega niente dell’ulteriore impoverimento di strati sempre più ampi della popolazione, ecco che sono tutti lì ad essere estasiati dal fetore e dalla potenza dello scorreggione presidenziale. Dichiarazioni semplicemente imbarazzanti, che attestano – casomai ce ne fosse ulteriore bisogno – la totale lontananza fra chi farà sempre di tutto per tenere il proprio deretano saldamente incollato alla poltrona e al ricco emolumento parlamentare, e chi invece fa (e farà) sempre più fatica a portare il piatto a tavola.
Basta del resto scorgere i profili social degli sciacalli che infestano i palazzi romani, per rendersi conto della falsità e dell’ipocrisia di chi – dietro ai soliti sorrisetti e frasi di circostanza – è animato unicamente ed esclusivamente dalla voglia di soddisfare la propria brama di potere e di rispondere a interessi particolari, che non saranno mai espressione della reale volontà dei cittadini. Non lo è mai stato in passato, e non lo sarà - statene pur certi - in questo 2025 che è appena iniziato.
Francesco Montanino
Posta un commento