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domenica 21 giugno 2015

IL FINE SETTIMANA DEL "CIRCO ITAgLIA"

Fine settimana di ricorrenze quello che coincide con il solstizio di estate. Ad essere protagonisti (come sempre in negativo, considerando i personaggi di cui parleremo), due simboli dello statalismo e dell'inefficienza da sempre fra i tanti bersagli che ci fregiamo e ci vantiamo di attaccare da tempi non sospetti. Ovvero GIGGINO o' Sindachino e Matteo Salv...inetto!
Partiamo dal sindachino-magistrato di Napoli che sabato scorso ha festeggiato il proprio compleanno. Nella torta di Giggino troviamo, come al solito, una città sgarrupata con tantissimi problemi da risolvere che però il primo cittadino dell'antica Partenope si guarda bene dal voler seriamente affrontare. Ci siamo sempre chiesti infatti dove trova i soldi il prode De Magistris per mettersi alla testa di improbabili ed improponibili cortei di ricchioni e lesbiche di ogni risma, quando bastano le proverbiali due gocce d'acqua per mettere in ginocchio ed umiliare ancora una volta la capitale del Mezzogiorno.
Poche ore di pioggia battente ed ecco che per magia la stazione della metropolitana di Piazza Garibaldi si trasforma in una piscina, fra lo stupore di cittadini e turisti sorpresi nell'assistere ad uno spettacolo a dir poco imbarazzante. È possibile che nel 2015, Napoli ancora non sia dotata di un sistema fognario e di scolo delle acque degno di questo nome e di una città che vorremmo tanto che diventasse europea, nel senso dell'efficienza e nella qualità dei beni e servizi offerti a tutti?
Siamo insomma alle solite. Per le feste e le festicciole i soldi, in un modo o in un altro, si trovano sempre. Per restituire sotto forma di beni e servizi pubblici di ottima qualità, le tante tasse e gabelle vigliaccamente estorte, invece NIENTE DA FARE. E poi vediamo, il mefitico sindachino mentre chiagne e fotte, quando gli vengono negati altri soldi pubblici dopo che ha sforato il patto di stabilità: ce ne vuole davvero di stomaco e di faccia tosta, nel piagnucolare e nello starnazzare, come magari fanno i suoi amichetti della Gaystapo, con cui senz'altro condivide la ridicolaggine e l'inconcludenza.
Ma la colpa è anche e sopratutto di quella parte di Napoli che masochisticamente, continua a dare imperterrita voto e consensi a questo regime di delinquenti e sciacalli della peggiore specie, che continua a truffare ed a prendere per il culo le persone oneste e perbene.                
Includendo anche quegli ascari e quei traditori che nel verde prato di Pontida sono andati a celebrare l'altra faccia del centralismo e dello statalismo più beceri, rappresentati da Matteo SALVINI. E qui arriviamo all'altra ricorrenza che ha caratterizzato questo fine settimana.
Lasciataci già da parecchio tempo alle spalle, l'alleanza di programma che avevamo siglato per le elezioni europee, assistiamo ormai non più sorpresi alla deriva nazionalista e (s)fascista di quello che ad un tempo era la Lega Nord.

Un tempo, era un partito che incarnava la speranza e la voglia di cambiamento di chi ieri come oggi vede nella rivoluzione federale, l'unica seria e reale alternativa a questo putridume mafioso e partitocratico. Oggi si è trasformato quale ignobile rifugio della destra statalista ed assistenzialista. Saranno senz'altro contenti i fascisti che erano entrati per "romanizzare" un Carroccio che circa venti anni fa era il più accreditato interlocutore per gli indipendentisti sparsi lungo lo stivale.
Sventolavano a Pontida, le bandiere degli allocchi che sono cascati come pere mature di fronte alle demagogiche promesse del nuovo segretario federale, ormai divenuto autentico fenomeno da baraccone mediatico. E che provengono anche da quel Sud in passato vituperato ed oggi utilizzato quale nuovo ed insperato serbatoio di voti, necessario per mantenere il culo saldamente incollato al cadreghino. Come qualsiasi partito di Roma ladrona che ipocritamente avversavano, per intenderci.
Circostanza questa che ha suscitato in Umberto Bossi (che pure ha enormi e gravissime colpe, nel processo di "italianizzazione" della Lega Nord) un moto di orgoglio, tanto che il Senatur ha bacchettato la nuova dirigenza intravedendo il pericolo di una struttura centralistica, di questo nuovo soggetto politico che ha sancito la nascita di un altro partito di regime che si va ad aggiungere ai tantissimi altri già esistenti che sbafano sulle nostre spalle.

Oggi i simboli della Lega Nord 2.0 sono rappresentati dalle bandiere del tricoglione italiota ed anche dai diamanti della Tanzania.....sotto questo punto di visto potremmo consigliare a Salv.....inetto di inserire Tanzania al posto di Padania, nella dicitura del proprio partito. Del resto, ha pure lo stand all'Expo ed è pure uno stato già riconosciuto dalla comunità internazionale. Inoltre fa rima, ed è anche più "politically correct" visto e considerato che parliamo di un paese di quel continente nero tanto a cuore, per mere ragioni opportunistiche ed elettorali, a Matteo 2. Così come al posto del sole delle Alpi, una bella banana sicuramente fa più bella figura!
Siamo certi che Salv....inetto prenderà in considerazione anche queste evoluzioni. Nel mentre, anche noi invochiamo una bella ruspa......per lui e per Giggino, naturalmente!

Francesco Montanino

Lega Sud - Ausonia

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