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domenica 5 marzo 2017

ECCO PERCHÉ IL BUSINESS DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA FA GOLA A TUTTI: I NUMERI E TUTTA LA VERITA' MAI DETTA...




Un fiume di danaro che ogni anno attraversa l’Europa, e non si sa bene in quali tasche va a finire. Con cittadini e profughi (quelli veri, non certo chi se ne sta con smartphone in mano generosamente regalati da qualcuno senza fare nulla dalla mattina alla sera….) che pagano il salatissimo conto di un autentico mercimonio, dietro al quale si muovono interessi politici ed economici di primissimo piano, così come proveremo a delineare in questo articolo.
Se si volesse fare una fotografia di quello che è l’affare più losco degli ultimi anni, non potrebbero crediamo essere spesi concetti più eloquenti e dettagliati di questi. I numeri che fra poco leggerete parlano chiaro e sono davvero inconfutabili: nel 2016, ci sono stati ben 181.436 arrivi in questo sgangherato paese (+18%, rispetto al 2015), con 162.258 partenze dalle coste della Libia che restano il luogo da cui maggiormente muovono questi flussi, che con il passare del tempo sono diventati ormai ingestibili. 
Le richieste di asilo politico sono state lo scorso anno addirittura 125.640, ed il numero di arrivi dall’1/1 è già a quota 11.000. Per la gioia di chi, ne vorrebbe ancora di più perché convinto – bontà sua - che così ci saranno pagate le pensioni domani (magari però facendo gravare oggi sulle già abbondantemente spremute tasche dei cittadini, il costo del mantenimento di queste “risorse” che dal canto loro, non fanno proprio nulla non solo per farsi ben volere, ma quantomeno per dare un loro concreto contributo in termini di produttività nei confronti di chi li ospita) senza però tenere conto della vera e propria emergenza sociale, che di qui a poco potrebbe esplodere con conseguenze del tutto imprevedibili.
Altro numero che fa riflettere, concerne la quantità di minori non accompagnati (25.772, ovvero il doppio se confrontati a due anni fa quando invece ci si era “fermati” a quota 12.360) la maggior parte dei quali resta in Sicilia in strutture tutt’altro che adeguate, in cui manca fra l’altro, una seria attività di monitoraggio e di controllo.
Da quando nel 2004 venne firmato lo scellerato Trattato di Dublino che imponeva a tutti i paesi nei quali i migranti mettono piede di avviare le procedure di asilo politico, le cose sono peggiorate in maniera rapida ed inesorabile. Le esportazioni di democrazia che hanno provocato le “primavere arabe” ed il totale compimento di quell’abominio chiamato Piano Kalergi hanno avuto quale conseguenza di causare una vera e propria invasione di soggetti che, quasi sempre, non hanno lo status di profugo così come è statuito dalle norme di diritto internazionale.
Persone che non si è riusciti neppure ad identificare e che dunque sono entrate senza averne alcun titolo facendo breccia nelle maglie di controlli, tutt’altro che rigidi ed impermeabili. E che, spesso e volentieri, si sono macchiati di gravi ed efferati crimini, che però sono rimasti impuniti a causa dell’assurda idiozia di certi magistrati e di leggi vergognose ed umilianti nei confronti di chi subisce violenze inaccettabili e gratuite, da parte di chi adesso si ritiene di essere padrone in casa altrui!
Il rischio che si corre, con il trascorrere del tempo, è che prima o poi chi subisce questi atti delinquenziali possa alla fine farsi giustizia da solo, dal momento che chi dovrebbe essere preposto a far rispettare e ad applicare le leggi, sembra piuttosto privilegiare chi si macchia di reati che danno molto fastidio a chi quotidianamente si dimena fra mille difficoltà e fa molta fatica a portare il piatto a tavola. 
Una vera e propria guerra fra poveri, dunque, potrebbe essere lo scenario prossimo venturo cui assisteremo, se non ci sarà una decisa presa di posizione contro questa classe politica, infame e corrotta. A destra come a sinistra, del resto, l’affaire clandestini fa terribilmente comodo così come abbiamo avuto modo di constatare.
A chi oggi si trova all’opposizione ed agita lo spauracchio delle ruspe (vero, Salvini?) perché così può attingere facili consensi, facendo leva su un effettivo disagio di una popolazione, vessata ormai da decenni di mala politica e di scelte sconcertanti ed insensate. All'ex comunista padano, vorremmo solo ricordare che la Lega è stata non solo firmataria di quella porcata chiamata “Trattato di Dublino” circa 13 anni fa, ma ha anche autorizzato l’apertura di quei campi rom che oggi vorrebbe buttare giù in maniera a dir poco folkloristica e demagogica.
Se è acclarata l’incapacità di quel che resta del Carroccio nel fornire adeguate risposte di fronte ai problemi concreti, è altrettanto vero però che i Salvini della situazione nascono e proliferano grazie all’assoluta scelleratezza delle politiche in materia di accoglienza della sinistra comunista e parassita, che ormai è asservita alla finanza, alle banche ed al capitale. Dietro il paravento del buonismo più melenso ed ipocrita, ritroviamo infatti la feccia radical-chic che si riempie la bocca e ci abbuffa le palle dalla mattina alla sera, con l’imposizione di questa immigrazione selvaggia che in realtà serve solo a celare la bramosia di continuare a fare soldi. 
Non ci stupiremmo in fondo se un giorno emergerà una nuova Tangentopoli, con le associazioni umanitarie e le onlus dirette beneficiarie di un vero e proprio fiume di danaro che scorre ogni anno dall’Unione Europea. E che ribadiamo non sappiamo in quali tasche vada a finire, considerando anche l’ipotesi tutt’altro che peregrina di “bustarelle” con cui i fautori di questo scempio vogliano aiutare gli “amici degli amici”.
Le cifre in ballo del resto fanno letteralmente scatenare i peggiori istinti di avidità e di accattonaggio, espressi alla massima potenza: dal 2014 e fino al 2020, sono stati stanziati ben 7 miliardi di euro (soldi nostri, in ogni caso, perché in pochi sanno che la BCE non può emettere assolutamente cartamoneta, così come è stato stabilito nel Trattato di Maastricht) da parte dell’Unione Europea a favore di quei paesi che si accollano i migranti. Sia attraverso azioni di breve periodo che prevedono il loro salvataggio in mare, (trasformando così le navi della Guardia Costiera in autentici taxi) e la contestuale lotta alle reti del traffico di esseri umani. Sia con il contrasto dell’immigrazione clandestina, tramite il miglioramento delle strutture legislative che dovrebbero rendere più rapide – udite udite – le procedure di rimpatrio e di espulsione. Peccato però che gli sbarchi sulle nostre coste si susseguano a ritmo quasi quotidiano, e si assista purtroppo spesso e volentieri a tragedie che potrebbero essere tranquillamente evitate se solo ci fosse la reale volontà di arginare e stroncare questo fenomeno, dalla radice.
Insomma, tanti buoni propositi che però fanno a pugni con una realtà che è ben diversa da chi crede di avere la verità in mano, facendosi e credendosi bello solo perché pontifica e pensa di fare presa con la solita, noiosa prosopopea buona solo per gli allocchi. Marchio di fabbrica inconfondibile di chi ha sempre vissuto in salotti mondani, distanti anni luce dalla vita reale.
Lavarsene infatti le mani, credendo che la semplice elargizione di finanziamenti a pioggia per facilitare l’apertura dei cosiddetti “hotspot” in aree già di per se economicamente disagiate come la Grecia e soprattutto il Sud, denota – a nostro parere - un atteggiamento strafottente e superficiale, davvero grave. Abbiamo sempre ed a più riprese stigmatizzato gli sperperi di danaro pubblico, soprattutto quando non solo non è stato utilizzato per il fine per il quale andava speso. Ma anche perché ha gonfiato i portafogli di personaggi di dubbio spessore morale e che si sono indebitamente arricchiti (magari alimentando pure delle odiose clientele), alle spalle di chi davvero lavora e produce.
La Commissione Europea, a nostro avviso, sottovaluta non solo la presenza delle organizzazioni malavitose che controllano ed influenzano la vita civile e politica del Mezzogiorno con la loro nefasta influenza, ma anche il fatto che la forzata introduzione di disperati che vanno ad aggiungersi a chi già a stento riesce a sopravvivere, porterà giocoforza allo creazione di gravi ed insanabili fratture sociali.
Ci si scannera’, giusto per capirci, per un tozzo di pane, con il compiacimento dei padroni del vapore di stanza a Bruxelles ed a Roma (questi ultimi autentici burattini delle plutocrazie europee) che potranno così arricchirsi, e permettere alle multinazionali di sottopagare una forza lavoro sempre più disperata e per questo disposta a svendersi per molto poco, pur di portare a casa una paga schiavista. Oltre che contare su un nuovo bacino elettorale che sostituirà gradualmente quella crescente fetta di popolazione che oggi non va a votare, oppure prova ad opporsi a questo regime, votando per i movimenti che si battono per sovvertire l’attuale status quo.
Il tutto risponde ad un inquietante obiettivo che non smetteremo mai di denunciare apertamente: la piena attuazione di quella cosa abominevole, nazistoide e schifosa che si chiama “Piano Kalergi” (dal nome di un porco sionista che nel pieno dei suoi deliri vorrebbe la sostituzione etnica), con il quale provvedere a distruggere la nostra razza. A beneficio di un’altra priva di riferimenti morali e valori e che risponderà docilmente ed in maniera ubbidiente, agli ordini provenienti da un manipolo di maiali e psicopatici che piuttosto andrebbero sciolti nell’acido!
Tornando al modo con cui, il sistema Frontex (che oggi ha sede a Varsavia e che nel 2020 avrà 1.100 dipendenti) permette l’invasione, ecco come le coste siciliane sono costrette – grazie a quell’inetto di Crocetta – ad accogliere le orde di clandestini che ogni giorno mettono piede sulla nostra terra: il colabrodo europeo scarica quotidianamente a Catania interi bastimenti facendoli vergognosamente ammassare in strutture inadeguate, in totale dispregio del fatto che la Sicilia è già alle prese con gravi ed atavici problemi.
Certo, sono stati fatti passi avanti nell’identificazione attraverso le impronte digitali il cui numero sta aumentando ma quando ormai – è proprio il caso di dire – i buoi sono già belli che scappati dalla stalla, visto che molti clandestini vagano sui nostri territori, senza che di loro si sappia l’identità e se abbiano o meno una fedina penale immacolata.
A che serve rilevare le impronte digitali, se le procedure per i rimpatri sono sempre più complesse, visto e considerato che le autorità itagliane non muovono nemmeno un dito per punire in maniera esemplare ed espellere quei migranti che si macchiano di crimini di vario tipo? Come si fa ad accogliere i migranti, se già questo disastrato paese con un debito pubblico spaventoso, non riesce manco a garantire una decente e dignitosa sopravvivenza a strati della popolazione sempre più ampi che non riescono a trovare un lavoro degno di essere considerato tale (la disoccupazione giovanile che arriva in certe aree del Sud anche a superare il 60-70% ed un PIL stazionario già da diversi anni, raccontano un paese ben diverso rispetto a quello dipinto da certe anime belle….).
Le risposte a queste due elementari domande sulla bocca ormai di tutti, le abbiamo provate a dare. I fatti ci portano sempre più a dedurre che possa esserci una sorta di una vera e propria connivenza fra le istituzioni (sia europee che locali), le organizzazioni criminali e gli scafisti, in una complessa rete in cui a pagare il conto come evidenziato sono sia i cittadini che i veri profughi che stanno scappando dalle “esportazioni di democrazia” a suon di bombe e di guerre volute dagli USA e dai loro alleati occidentali.
Fra cui figura anche l’itaglia, autentico zerbino al servizio di poteri forti che non hanno esitato, in passato, anche a stringere accordi con brutali dittatori al solo ed unico scopo di sfruttare le enormi ricchezze di quei paesi dotati di importanti materie prime. Circostanza questa che non solo ha negato diritti e democrazia in quei paesi africani (soprattutto nell’area sub-sahariana) dove poi sono scoppiati diversi conflitti intestini, ma ha anche costretto gran parte di quelle popolazioni a scappare dalle proprie terre natie.

La somma di tutte queste concause, ha prodotto quale risultato evidente che la gestione dei flussi immigratori è stata a dir poco approssimativa e fallimentare. Perché ad oggi, fra le altre cose, l’Unione Europea non ha fatto davvero nulla affinché chi quotidianamente sbarca sulle nostre coste, impari a conoscere la nostra lingua, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e – soprattutto – le nostre leggi. Sono questi e non certo altri, gli elementi fondamentali affinché possa esserci un giorno vera integrazione. La reciproca conoscenza ed il rispetto dei valori, di cui ciascuno di noi è portatore, sono l’humus più ricco affinché le differenze possano diventare un elemento di crescita, e non più di contrapposizione o divisione.
Fermo restando che, a parer nostro, sarebbe in realtà assai meglio aiutare i migranti in casa loro, e non più con l’intenzione di renderli subalterni e funzionali al desiderio di arricchimento da parte di qualche miliardario senza scrupoli. 
Inettitudini politiche e finte opposizioni hanno favorito lo status quo...
Ma questo è un altro discorso. O forse, vista e considerata l’elevata posta in gioco, non lo è affatto. L’inchiesta “Mafia Capitale” su cui stranamente è calato il silenzio mediatico, del resto, è solo la punta dell’iceberg di un sistema profondamente marcio, in cui è coinvolta una classe politica delinquenziale e corrotta, come nessun altra al mondo!

Francesco Montanino

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