Un fiume di danaro che ogni anno attraversa
l’Europa, e non si sa bene in quali tasche va a finire. Con cittadini e
profughi (quelli veri, non certo chi se ne sta con smartphone in mano generosamente
regalati da qualcuno senza fare nulla dalla mattina alla sera….) che pagano il
salatissimo conto di un autentico mercimonio, dietro al quale si muovono
interessi politici ed economici di primissimo piano, così come proveremo a
delineare in questo articolo.
Se si volesse fare una fotografia di quello
che è l’affare più losco degli ultimi anni, non potrebbero crediamo essere
spesi concetti più eloquenti e dettagliati di questi. I numeri che fra poco
leggerete parlano chiaro e sono davvero inconfutabili: nel 2016, ci sono stati
ben 181.436 arrivi in questo sgangherato paese (+18%, rispetto al 2015), con
162.258 partenze dalle coste della Libia che restano il luogo da cui maggiormente
muovono questi flussi, che con il passare del tempo sono diventati ormai
ingestibili.
Le richieste di asilo politico sono state lo
scorso anno addirittura 125.640, ed il numero di arrivi dall’1/1 è già a quota
11.000. Per la gioia di chi, ne vorrebbe ancora di più perché convinto – bontà
sua - che così ci saranno pagate le pensioni domani (magari però facendo gravare
oggi sulle già abbondantemente spremute tasche dei cittadini, il costo del
mantenimento di queste “risorse” che dal canto loro, non fanno proprio nulla
non solo per farsi ben volere, ma quantomeno per dare un loro concreto
contributo in termini di produttività nei confronti di chi li ospita) senza
però tenere conto della vera e propria emergenza sociale, che di qui a poco
potrebbe esplodere con conseguenze del tutto imprevedibili.
Altro numero che fa riflettere, concerne la
quantità di minori non accompagnati (25.772, ovvero il doppio se confrontati a
due anni fa quando invece ci si era “fermati” a quota 12.360) la maggior parte
dei quali resta in Sicilia in strutture tutt’altro che adeguate, in cui manca fra
l’altro, una seria attività di monitoraggio e di controllo.
Da quando nel 2004 venne firmato lo scellerato
Trattato di Dublino che imponeva a tutti i paesi nei quali i migranti mettono
piede di avviare le procedure di asilo politico, le cose sono peggiorate in
maniera rapida ed inesorabile. Le esportazioni di democrazia che hanno
provocato le “primavere arabe” ed il totale compimento di quell’abominio
chiamato “Piano Kalergi” hanno avuto quale conseguenza di causare una
vera e propria invasione di soggetti che, quasi sempre, non hanno lo status di
profugo così come è statuito dalle norme di diritto internazionale.
Persone che non si è riusciti neppure ad
identificare e che dunque sono entrate senza averne alcun titolo facendo
breccia nelle maglie di controlli, tutt’altro che rigidi ed impermeabili. E
che, spesso e volentieri, si sono macchiati di gravi ed efferati crimini, che
però sono rimasti impuniti a causa dell’assurda idiozia di certi magistrati e
di leggi vergognose ed umilianti nei confronti di chi subisce violenze
inaccettabili e gratuite, da parte di chi adesso si ritiene di essere padrone
in casa altrui!
Il rischio che si corre, con il trascorrere
del tempo, è che prima o poi chi subisce questi atti delinquenziali possa alla fine
farsi giustizia da solo, dal momento che chi dovrebbe essere preposto a far
rispettare e ad applicare le leggi, sembra piuttosto privilegiare chi si
macchia di reati che danno molto fastidio a chi quotidianamente si dimena fra
mille difficoltà e fa molta fatica a portare il piatto a tavola.
Una vera e propria guerra fra poveri, dunque,
potrebbe essere lo scenario prossimo venturo cui assisteremo, se non ci sarà
una decisa presa di posizione contro questa classe politica, infame e corrotta.
A destra come a sinistra, del resto, l’affaire clandestini fa terribilmente
comodo così come abbiamo avuto modo di constatare.
A chi oggi si trova all’opposizione ed agita
lo spauracchio delle ruspe (vero, Salvini?) perché così può attingere facili
consensi, facendo leva su un effettivo disagio di una popolazione, vessata ormai
da decenni di mala politica e di scelte sconcertanti ed insensate. All'ex
comunista padano, vorremmo solo ricordare che la Lega è stata non solo firmataria
di quella porcata chiamata “Trattato di Dublino” circa 13 anni fa, ma ha anche
autorizzato l’apertura di quei campi rom che oggi vorrebbe buttare giù in maniera
a dir poco folkloristica e demagogica.
Se è acclarata l’incapacità di quel che resta
del Carroccio nel fornire adeguate risposte di fronte ai problemi concreti, è
altrettanto vero però che i Salvini della situazione nascono e proliferano
grazie all’assoluta scelleratezza delle politiche in materia di accoglienza
della sinistra comunista e parassita, che ormai è asservita alla finanza, alle
banche ed al capitale. Dietro il paravento del buonismo più melenso ed
ipocrita, ritroviamo infatti la feccia radical-chic che si riempie la bocca e
ci abbuffa le palle dalla mattina alla sera, con l’imposizione di questa
immigrazione selvaggia che in realtà serve solo a celare la bramosia di
continuare a fare soldi.
Non ci stupiremmo in fondo se un giorno
emergerà una nuova Tangentopoli, con le associazioni umanitarie e le onlus
dirette beneficiarie di un vero e proprio fiume di danaro che scorre ogni anno
dall’Unione Europea. E che ribadiamo non sappiamo in quali tasche vada a
finire, considerando anche l’ipotesi tutt’altro che peregrina di “bustarelle”
con cui i fautori di questo scempio vogliano aiutare gli “amici degli amici”.
Le cifre in ballo del resto fanno
letteralmente scatenare i peggiori istinti di avidità e di accattonaggio,
espressi alla massima potenza: dal 2014 e fino al 2020, sono stati stanziati ben 7
miliardi di euro (soldi nostri, in ogni caso, perché in pochi sanno che la BCE
non può emettere assolutamente cartamoneta, così come è stato stabilito nel
Trattato di Maastricht) da parte dell’Unione Europea a favore di quei paesi che
si accollano i migranti. Sia attraverso azioni di breve periodo che prevedono
il loro salvataggio in mare, (trasformando così le navi della Guardia Costiera
in autentici taxi) e la contestuale lotta alle reti del traffico di esseri
umani. Sia con il contrasto dell’immigrazione clandestina, tramite il
miglioramento delle strutture legislative che dovrebbero rendere più rapide –
udite udite – le procedure di rimpatrio e di espulsione. Peccato però che gli
sbarchi sulle nostre coste si susseguano a ritmo quasi quotidiano, e si assista
purtroppo spesso e volentieri a tragedie che potrebbero essere tranquillamente
evitate se solo ci fosse la reale volontà di arginare e stroncare questo
fenomeno, dalla radice.
Insomma, tanti buoni propositi che però fanno
a pugni con una realtà che è ben diversa da chi crede di avere la verità in
mano, facendosi e credendosi bello solo perché pontifica e pensa di fare presa
con la solita, noiosa prosopopea buona solo per gli allocchi. Marchio di
fabbrica inconfondibile di chi ha sempre vissuto in salotti mondani, distanti
anni luce dalla vita reale.
Lavarsene infatti le mani, credendo che la
semplice elargizione di finanziamenti a pioggia per facilitare l’apertura dei
cosiddetti “hotspot” in aree già di per se economicamente disagiate come la
Grecia e soprattutto il Sud, denota – a nostro parere - un atteggiamento
strafottente e superficiale, davvero grave. Abbiamo sempre ed a più riprese
stigmatizzato gli sperperi di danaro pubblico, soprattutto quando non solo non
è stato utilizzato per il fine per il quale andava speso. Ma anche perché ha
gonfiato i portafogli di personaggi di dubbio spessore morale e che si sono
indebitamente arricchiti (magari alimentando pure delle odiose clientele), alle
spalle di chi davvero lavora e produce.
La Commissione Europea, a nostro avviso, sottovaluta
non solo la presenza delle organizzazioni malavitose che controllano ed
influenzano la vita civile e politica del Mezzogiorno con la loro nefasta
influenza, ma anche il fatto che la forzata introduzione di disperati che vanno
ad aggiungersi a chi già a stento riesce a sopravvivere, porterà giocoforza
allo creazione di gravi ed insanabili fratture sociali.
Ci si scannera’, giusto per capirci, per un
tozzo di pane, con il compiacimento dei padroni del vapore di stanza a
Bruxelles ed a Roma (questi ultimi autentici burattini delle plutocrazie
europee) che potranno così arricchirsi, e permettere alle multinazionali di
sottopagare una forza lavoro sempre più disperata e per questo disposta a
svendersi per molto poco, pur di portare a casa una paga schiavista. Oltre che
contare su un nuovo bacino elettorale che sostituirà gradualmente quella
crescente fetta di popolazione che oggi non va a votare, oppure prova ad
opporsi a questo regime, votando per i movimenti che si battono per sovvertire
l’attuale status quo.
Il tutto risponde ad un inquietante obiettivo
che non smetteremo mai di denunciare apertamente: la piena attuazione di quella
cosa abominevole, nazistoide e schifosa che si chiama “Piano Kalergi” (dal nome
di un porco sionista che nel pieno dei suoi deliri vorrebbe la sostituzione
etnica), con il quale provvedere a distruggere la nostra razza. A beneficio di
un’altra priva di riferimenti morali e valori e che risponderà docilmente ed in
maniera ubbidiente, agli ordini provenienti da un manipolo di maiali e
psicopatici che piuttosto andrebbero sciolti nell’acido!
Tornando al modo con cui, il sistema Frontex (che
oggi ha sede a Varsavia e che nel 2020 avrà 1.100 dipendenti) permette l’invasione,
ecco come le coste siciliane sono costrette – grazie a quell’inetto di Crocetta
– ad accogliere le orde di clandestini che ogni giorno mettono piede sulla
nostra terra: il colabrodo europeo scarica quotidianamente a Catania interi
bastimenti facendoli vergognosamente ammassare in strutture inadeguate, in
totale dispregio del fatto che la Sicilia è già alle prese con gravi ed atavici
problemi.
Certo, sono stati fatti passi avanti
nell’identificazione attraverso le impronte digitali il cui numero sta
aumentando ma quando ormai – è proprio il caso di dire – i buoi sono già belli
che scappati dalla stalla, visto che molti clandestini vagano sui nostri
territori, senza che di loro si sappia l’identità e se abbiano o meno una
fedina penale immacolata.
A che serve rilevare le impronte digitali, se
le procedure per i rimpatri sono sempre più complesse, visto e considerato che
le autorità itagliane non muovono nemmeno un dito per punire in maniera
esemplare ed espellere quei migranti che si macchiano di crimini di vario tipo?
Come si fa ad accogliere i migranti, se già questo disastrato paese con un debito
pubblico spaventoso, non riesce manco a garantire una decente e dignitosa
sopravvivenza a strati della popolazione sempre più ampi che non riescono a
trovare un lavoro degno di essere considerato tale (la disoccupazione giovanile
che arriva in certe aree del Sud anche a superare il 60-70% ed un PIL
stazionario già da diversi anni, raccontano un paese ben diverso rispetto a
quello dipinto da certe anime belle….).
Le risposte a queste due elementari domande
sulla bocca ormai di tutti, le abbiamo provate a dare. I fatti ci portano
sempre più a dedurre che possa esserci una sorta di una vera e propria
connivenza fra le istituzioni (sia europee che locali), le organizzazioni
criminali e gli scafisti, in una complessa rete in cui a pagare il conto come
evidenziato sono sia i cittadini che i veri profughi che stanno scappando dalle
“esportazioni di democrazia” a suon di bombe e di guerre volute dagli USA e dai
loro alleati occidentali.
Fra cui figura anche l’itaglia, autentico
zerbino al servizio di poteri forti che non hanno esitato, in passato, anche a
stringere accordi con brutali dittatori al solo ed unico scopo di sfruttare le
enormi ricchezze di quei paesi dotati di importanti materie prime. Circostanza
questa che non solo ha negato diritti e democrazia in quei paesi africani (soprattutto
nell’area sub-sahariana) dove poi sono scoppiati diversi conflitti intestini,
ma ha anche costretto gran parte di quelle popolazioni a scappare dalle proprie
terre natie.
La somma di tutte queste concause, ha prodotto
quale risultato evidente che la gestione dei flussi immigratori è stata a dir
poco approssimativa e fallimentare. Perché ad oggi, fra le altre cose, l’Unione
Europea non ha fatto davvero nulla affinché chi quotidianamente sbarca sulle
nostre coste, impari a conoscere la nostra lingua, la nostra cultura, la nostra
storia, le nostre tradizioni e – soprattutto – le nostre leggi. Sono questi e
non certo altri, gli elementi fondamentali affinché possa esserci un giorno
vera integrazione. La reciproca conoscenza ed il rispetto dei valori, di cui
ciascuno di noi è portatore, sono l’humus più ricco affinché le differenze
possano diventare un elemento di crescita, e non più di contrapposizione o
divisione.
Fermo restando che, a parer nostro, sarebbe
in realtà assai meglio aiutare i migranti in casa loro, e non più con
l’intenzione di renderli subalterni e funzionali al desiderio di arricchimento
da parte di qualche miliardario senza scrupoli.
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Inettitudini politiche e finte opposizioni hanno favorito lo status quo... |
Ma questo è un altro discorso. O forse, vista
e considerata l’elevata posta in gioco, non lo è affatto. L’inchiesta “Mafia
Capitale” su cui stranamente è calato il silenzio mediatico, del resto, è solo
la punta dell’iceberg di un sistema profondamente marcio, in cui è coinvolta
una classe politica delinquenziale e corrotta, come nessun altra al mondo!
Francesco Montanino
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