Il Ferragosto nella
Repubblica delle banane e dei diritti dei cittadini onesti continuamente e
ripetutamente violati, è da sempre caratterizzato dalle perle e dalle sparate
che ci vengono dispensate da quei pagliacci che occupano da tempo immemore con
i propri fetidi deretani gli scranni del potere.
Quest’anno, a cadere
sotto la nostra particolare lente d’ingrandimento ci sono Giggino “o’ sindachino” De
Magistris, il fannullone padano Matteo
Salvini, a braccetto stavolta con la
macchietta Robertino Saviano ed il
Presidente della Camera, Laura Boldrini. Questi ultimi due, sono autentiche new
entries che si sono guadagnati i galloni sul campo, così come avremo modo di
vedere più avanti.
Partiamo dal primo
cittadino di Napoli che mai come quest’anno ci sta continuamente deliziando con
una capitale del Sud quasi sempre in prima pagina e non certo per motivi
edificanti. Sapevamo benissimo che la collezione di “primati” estivi detenuti
dalla nostra amata città non potesse certo limitarsi alle figuracce rimediate
con i turisti russi, giapponesi e francesi appositamente giunti per ammirarne
l’incredibile patrimonio paesaggistico e culturale.
Così infatti non è
stato, ed abbiamo assistito alla rivolta delle “risorse” contro le forze
dell’ordine scoppiata solo perché chi è preposto ai controlli si è
semplicemente limitato a fare il proprio dovere. O magari, altri sbandati che
defecano ed urinano allegramente per le strade della città ed in pieno giorno,
sotto gli sguardi attoniti di quei cittadini che hanno avuto la sventura di
essersi trovati di passaggio lì, per puro caso.
Non possiamo manco
dire purtroppo che è la prima volta, pensando all’episodio del rapporto
sessuale che si è consumato in pieno centro, una sera di qualche settimana fa,
immortalato in un video diventato virale sui social network, nel giro di
pochissime ore.
In una città normale,
chi è preposto ad amministrare, garantire l’ordine pubblico ed il decoro insieme
al rispetto delle più elementari e civili regole di convivenza e di buonsenso,
avrebbe adottato il pugno di ferro.
Ed invece, stiamo
tristemente notando la completa latitanza del Sindaco che ha pensato bene di
andarsene in vacanza, lasciando Napoli in balia delle onde ed in preda ad altri
problemi, che vanno ad aggiungersi a quelli atavici che già la attanagliano e
ne limitano non poco potenzialità e bellezza.
Un’autentica
vergogna, perché il “caro” Giggino – insieme alla sua giunta – dovrebbe
quantomeno sforzarsi di ricordare che è chiamato ad amministrare la città in
nome e per conto di un bacino d’utenza che meriterebbe ben altre attenzioni.
Ma, del resto, cosa potremmo mai attenderci da chi rappresenta neppure il 20%
degli aventi diritto al voto partenopei ed ha pure avuto il barbaro coraggio di
prendersela quando il tabloid inglese “The Sun” ha citato Napoli fra le città
più pericolose al mondo? Invece di frignare e starnazzare come un poppante, si
preoccupi piuttosto di rendere sicura, accogliente ed a misura d’uomo la
capitale del Sud!
Mentre lasciamo a voi
lettori quali possano essere le ulteriori considerazioni, alla ribalta dei
nostri strali di mezza estate ci va, ancora una volta, il fancazzista Salvini.
Il leader della Lega sfascio-naziunalista itagliana trova sempre il modo di far
parlare di sé. E stavolta lo fa grazie ad un bel botta e risposta inscenato con
Robertino Saviano, nel solito giochetto delle parti, buono solo come
specchietto per le allodole da mostrare ai più sciocchi ed ingenui.
Alle solite accuse di
fascismo e xenofobia rivolte al leader della Lega 2.0 dallo scribacchino di
regime, a proposito dell’affaire
falsi migranti, il Matteo padano ha risposto a sua volta affermando che se, casomai
dovesse andare al governo, toglierà la scorta a quest’altro pseudo-paladino
della napoletanità!
Appollaiato dal
solito pulpito dal quale gli pseudointellettuali di sinistra lanciano i propri
anatemi, ricordiamo come l’autore radical-chic di questa ceppa di “Gomorra”,
più di una volta abbia invocato l’invasione dei clandestini che – a suo dire –
ci avrebbero liberati!
Saremmo davvero
curiosi di capire qual è il suo pensiero quando i suoi amichetti, provenienti
dall’Africa e da altri luoghi che non siano teatro di sanguinose guerre, si
macchiano di violenze di vario genere, come ad esempio rapine e stupri. Visto
che si è così tanto in passato prodigato nel denunciare il pus camorristico, è
assai strano che non utilizzi lo stesso fervore quando a commettere dei reati
siano i “nuovi itagliani”! Magari al soldo di vecchie e nuove mafie, in un
meccanismo perverso che dovrebbe ben conoscere.
Un sospetto fondato
però lo abbiamo, e dunque non facciamo fatica nell’intuire che dietro a questo
suo giustizialismo a corrente alternata in realtà si nasconda una maschera
intrisa di ipocrisia e falsità.
Non facciamo fatica
ad immaginarlo come uno dei tanti impiegati a libro paga di quel delinquente di
Soros che ha assoldato politici, pennivendoli ed intellettuali pur di
perpetrare il suo folle e criminale piano di sostituzione etnica!
Nel caso specifico, al
di là del fatto che a noi importa poco in questa diatriba con Salvini chi abbia
ragione o meno, non possiamo non notare che – dipendesse da noi – manderemmo
entrambi a zappare le terre incolte.
Si tratta infatti di
due noiosi parassiti che gravano sulle spalle dei contribuenti, e che
onestamente ci hanno stufato con la loro inettitudine. Sugli scontri quasi da
stadio fra i rispettivi fans, sempre rigorosamente su Facebook, preferiamo poi
stendere un velo pietoso. È troppo facile rimestare le acque, approfittando
della scarsa propensione del popolo bue ed idiota ad individuare le
responsabilità e gli autori di questo sfascio. In questo Salvini e Saviano sono
– bisogna darne atto ad entrambi - campioni indiscussi!
Sul leader della Lega
Nord 2.0, non smetteremo mai di evidenziarne la totale inutilità ed ambiguità
politica, dal momento che ancora non sappiamo cosa intende fare da grande. Deve
infatti ancora decidere se abbracciare la causa dei quattro (s)fascistelli di
casa nostra fuoriusciti da arroganza nazionale oppure se continuare ad
usufruire del corposo finanziamento pubblico, dietro l’immagine deteriorata
della Padania e di un Carroccio che in questi anni ha perso la propria impronta
federalista ed indipendentista con cui era nato. E che ci ha fatto ben sperare
per alcuni anni, in una svolta secessionista che affrancasse finalmente anche
il Sud dal giogo mortifero di Roma ladrona!
Terminiamo con il
Presidente della Camera, Laura Boldrini assurta agli onori delle cronache dopo
il “j’accuse” lanciato su Facebook in questi giorni a proposito dei tanti
insulti che in molti le rivolgono sul proprio profilo personale. Pena denunce
penali da far scattare nei confronti di chi, dal social network, non lesinano
parole pesanti nei suoi riguardi che potrebbero invece ingolfare il lavoro di
Tribunali già di per sé oberati da cause che possono addirittura durare interi
decenni!
Insomma, siamo in
presenza di un caso di megalomania e di delirio di onnipotenza dal momento che
è evidente che il personaggio in questione abusa del proprio potere
ingiustamente detenuto per fare il bello ed il cattivo tempo, con le sue
reiterate dichiarazioni provocatorie!
Abbiamo volutamente
utilizzato il sostantivo maschile singolare “Presidente” perché non
condividiamo per nulla il suo modo di atteggiarsi, visto che in passato voleva
addirittura compiere delle storture di carattere linguistico, non
accontentandosi di quelle politiche, poste in atto dall’esecutivo abusivo di
cui è uno degli elementi di spicco (naturalmente e rigorosamente, in negativo).
Non ci abbasseremo sicuramente ai livelli di chi utilizza un linguaggio
scurrile e volgare, anche perché – a nostro modo di vedere – il personaggio
merita di essere attaccato sui fatti concreti. Che non sono affatto pochi.
Dovrebbe infatti
ricordarsi che il prestigioso ruolo che riveste le è stato attribuito non certo
con un consenso tale da giustificare un incarico così importante, dal momento
che rappresenta un partito che ha raccolto alle ultime elezioni percentuali
quasi da prefisso telefonico!
Dovrebbe poi
spiegarci il senso di alcune sue dichiarazioni con le quali incita alla totale
cessione di sovranità di questo paese, al solo scopo di renderci schiavi di
qualche nuovo padrone, quando la costituzione espressamente prevede
all’articolo che questa appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle
forme da essa previsti!
Così come vorremmo
sapere cosa c’è dietro questa difesa ad oltranza dell’invasione dei clandestini
sui nostri territori, salvo poi tenere un imbarazzato e colpevole silenzio quando
tante di queste risorse da lei osannate si lasciano andare a veri e propri
crimini, come violenze sessuali, stupri o pedofilia. E che nessuna delle anime
belle che la difendono a spada tratta, osi mettere sullo stesso piano i reati
compiuti dagli immigrati irregolari con quelli della feccia nostrana che già ci
sta asfissiando, perché la risposta - almeno dal canto nostro - sarà sempre la
stessa: NON ABBIAMO BISOGNO DI IMPORTARE ALTRA MERDA UMANA! E non solo per
motivi afferenti la sicurezza e l’ordine pubblico ma anche e soprattutto perché
abbiamo già abbondantemente smascherato il mercimonio, mascherato da buonismo
melenso ed ipocrita, dietro cui le ONG ed i partiti che spingono per questa
invasione stanno lucrando il più lurido e schifoso dei business!
Vede, caro Presidente
della Camera, in fondo non c’è affatto bisogno di insultarla! Perché con i suoi
modi di fare altezzosi ed arroganti, non occorrerà aspettare ancora molto tempo
affinché finalmente ci libereremo della presenza, non solo sua ma anche e
soprattutto di chi l’ha imposta in maniera coercitiva e dittatoriale a tutti!
In un paese normale e
civile, sarebbero già scattate le manette con il relativo capo di imputazione
di alto tradimento visto e considerato che è stata totalmente disattesa la
volontà popolare.
La storia però ci
insegna anche che chi in maniera arrogante e prevaricatrice ha provato ad
imporre il proprio pensiero, a discapito di quello altrui, ha sempre fatto una
brutta fine. È già capitato, tanto per la canaglia nazifascista quanto per la
carogna comunista che sono i due riflessi di un’unica medaglia statalista e
centralista!
Francesco Montanino
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