Degrado, disservizi,
violenza, sporcizia, insicurezza. In questa calda estate 2017, le tre capitali
della sgangherata penisola itagliana sembrano essere tutte accomunate da un
mortificante destino. Tre amministrazioni comunali caratterizzate da
inefficienza, inettitudine e pressapochismo stanno letteralmente annientando
l’immagine di Milano, Roma e Napoli. Le tre più grandi città (non solo per
numero di abitanti ed estensione geografica) sono spesso assurte agli onori
delle cronache, e non certo in positivo. Anzi, la loro reputazione è stata
messa in più di una circostanza alla berlina. E chi ci vive sta toccando con
mano il prezzo della cattiva amministrazione, visto che parliamo di realtà che
ormai sono totalmente sfuggire di mano da un controllo del territorio che possa
considerarsi valido e che sono alla mercé della peggiore feccia, sia nostrana
che di importazione.
Iniziamo il nostro ideale
viaggio da Milano, dove il primo cittadino Peppiniello
Sal(l)a(h)-Al-bar sta ultimando l’opera – intrapresa dal suo “illustre”
predecessore Pisapippa - di
trasformazione della fu capitale economica e morale, in un qualcosa di simile
ad una metropoli quartomondista. Basta andare a farsi un salto in qualsiasi ora
della giornata nella Stazione Centrale per rendersene conto.
Un luogo dove
quotidianamente affluiscono migliaia e migliaia di persone, che con il tempo è
diventato non solo un rifugio per sbandati di ogni genere. Ma anche e
soprattutto il bivacco delle preziose risorse fascio-boldriniane che si
segnalano per i loro comportamenti tutt’altro che irreprensibili. La stazione
ferroviaria da sempre è considerato uno di quei luoghi in cui un qualsiasi avventore
ha il biglietto da visita della città in cui si trova. Sotto questo aspetto,
possiamo a giusta ragione affermare che quella di Milano è diventata, nel breve
volgere di qualche anno, un sito molto pericoloso. Soprattutto nelle ore serali
quando i negozi e gli uffici chiudono e calano le tenebre, all’esterno è
possibile assistere ad ubriachi che lasciano i resti della propria presenza
alla stregua dei vandali.
Ma anche in pieno
giorno, non è che le cose cambino, perché non sono rari gli scippi fatti dai
minori ai danni dei malcapitati turisti. Per non parlare poi della presenza di
finti profughi che a volte danno luogo a “spettacoli” disgustosi, andandosene
in giro anche nudi……
Nulla però a
confronto di ciò che combinò il ghanese Adam
Kabobo (diventato naturalmente icona del buonismo e del facile perdonismo)
che una domenica mattina di alcuni anni fa nel quartiere di Niguarda uccise a
colpi di piccone un disoccupato, un pensionato ed un operaio, solo perché le
voci glielo dicevano….Nelle periferie, insomma, le cose vanno anche peggio con
intere zone dormitorio – ad esempio quello di Quarto Oggiaro – dove il confine fra legalità ed illegalità è molto
labile, come attesta la presenza della criminalità organizzata che compie
lucrosi commerci con il traffico e lo spaccio di droga. Droga che recentemente
viene spacciata anche nelle zone “bene” di Isola.
Ma anche al centro non è che le cose vadano poi tanto meglio: secondo una
recente indagine svolta da alcuni studenti del Politecnico di Milano, i furti
avvengono nella zona centrale della città, mentre gli omicidi si concentrano in
Porta Romana, Loreto, Città Studi e Centrale.
Insomma, un quadro
della situazione ripugnante in cui al cittadino che paga un mucchio di tasse
ogni anno (ricordiamo che Milano è il capoluogo regionale di quella Lombardia
che, insieme al Veneto, è ancora la locomotiva di questo paese allo sfascio)
non viene dato nemmeno il minimo barlume di sacrosanta sicurezza. Nel caso poi
di queste “risorse”, è lapalissiano che servono non solo a proseguire e ad
ultimare il processo di sostituzione tecnica voluto dalle elitès mondialiste
guidate da quel criminale di $oro$ e
dai suoi scherano, ma anche a far arricchire quelle cooperative in cui c’è
anche il lercio zampone degli esponenti di questa sinistra mafiosa, accattona e
delinquenziale!
L’invocare, ad ogni
piè sospinto, in maniera ipocrita, demenziale e schifosa il razzismo – in nome
di un buonismo melenso con cui giustificare in maniera “politically correct”, quello che è a tutti gli effetti un vero e
proprio business – è lo specchietto per le allodole con cui provare a lavare le
coscienze ed a ingannare ulteriormente quei cittadini che non vogliono
prendersi la briga di iniziare a ragionare con il proprio cervello.
Naturalmente, qui prendiamo
ancora una volta le distanze dalle sparate di Matteo Salvini e delle sue ruspe dal momento che – ricordiamo – la
stessa Lega Nord di cui lui è segretario è quella che ha firmato lo scellerato
Trattato di Dublino nel 2011. La demagogia spicciola con cui fa leva
sull’evidente malcontento di sempre più ampi strati della popolazione, cela in
realtà il tentativo a dir poco maldestro di accaparrarsi voti preziosi che gli
serviranno solo a tenere saldamente incollato il proprio culo sulle succulenti
poltrone di Roma ladrona e dintorni!
Tornando alla
situazione gravissima di Milano, ci teniamo ad evidenziare come le Forze
dell’Ordine operino in condizioni al limite, dal momento che non solo sono
state drasticamente e drammaticamente ridotte negli effettivi, ma – una volta
catturati i delinquenti anche nostrani (a conferma che la merda umana di casa
nostra già è di per sé abbondante e non necessità di ulteriori contributi
provenienti dall’Africa o da qualunque altro posto) – devono poi fare i conti
con le assurde decisioni dei soliti giudici in cerca di facile notorietà che
dopo pochissimo tempo, subito li rimettono in libertà. Con la conseguenza
facilmente immaginabile che costoro potranno tornare liberamente ed impunemente
ad arrecare danni e pericoli ai cittadini sempre più inermi, mentre carabinieri
e poliziotti per un tozzo di pane saranno sempre più esposti a rischi
inaccettabili!
Scendiamo di 500 km.
ed ecco che ci troviamo a Roma. La
capitale politica ed amministrativa della repubblica delle banane è nell’occhio
del ciclone da sempre, potremmo dire. Ma con l’avvento della grullina Vagina detta “Virginia” Raggi, le cose sono andate peggiorando
in maniera esponenziale. Credevamo che con la pagliacciata del funerale del
boss Vittorio Casamonica non più
tardi di due anni fa, avessimo toccato il fondo. Ma evidentemente ci
sbagliavamo.
Poiché non c’è mai
limite al peggio, ecco che anche la
Città Eterna è diventata un’autentica fogna a cielo aperto, in cui se osi
mettere piede alle stazioni ferroviarie di Termini o Tiburtina puoi rischiare
l’incolumità. Qui la situazione è anche peggiore di quella di Milano, in
termini di sicurezza. Ma non è tutto. Le periferie sono assediate non solo dai
frequenti e massicci arrivi di profughi (tutti o quasi rigorosamente fasulli,
buoni solo per arricchire le solite cooperative….), ma anche dalla presenza ingombrante
dei campi rom che stanno già da diversi anni creando problemi di civile
convivenza. Nessuna amministrazione (sia di centro-destra con Alemanno, che di
centro-sinistra con Marino) si è mai voluta prendere la briga di affrontare
seriamente il problema.
Con l’amministrazione
pentastellata guidata dalla Raggi, stiamo assistendo ad un deterioramento nella
qualità della vita dei romani. L’erogazione a singhiozzo dell’acqua potabile
rappresenta solo l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, di una storia di
pessima amministrazione in cui a pagare il conto sono, come sempre, i
cittadini. I fanatici sostenitori di Grillo poi rappresentano la quintessenza dell’incapacità:
tanto fumo negli occhi gettato a chi – magari in buona fede – ha ritenuto
opportuno votarli, perché ha visto in essi l’emblema del cambiamento e della
lotta ad un certo modo di far politica.
Ma, gattopardescamente, tutto cambia
affinché nulla cambi. Perché cambiando i suonatori, lo spartito non è affatto
mutato. E nemmeno la capitale politica ed amministrativa di questo paese che si
sta inabissando, sfugge a questa inesorabile regola……
L’ultima tappa del
nostro viaggio è a Napoli. Non può
davvero essere altrimenti, considerando che nella capitale del Mezzogiorno
ormai se ne sente al ritmo di una al giorno. Se pensavamo che la figuraccia
fatta con i russi appena poche settimane fa, restasse isolata evidentemente ci
sbagliavamo. Anche qui, non c’è mai limite al peggio.
E così la città
gestita ed amministrata in malo modo da Giggino
“o’
sindachino” De Magistris, si ritrova con episodi al limite del
grottesco. Si è iniziati con il pessimo trattamento che un dipendente dell’ANM (Azienda Napoletana Mobilità) ha riservato ad alcuni turisti
giapponesi, apostrofati e trattati in malo modo.
Poi si è proseguito
con alcuni cittadini che sono stati costretti a scendere dai convogli della
metropolitana perché non funzionava, sotto un sole cocente ed un caldo
asfissiante.
Infine, quale ideale
ciliegina su una torta già di per sé piena di sterco, segnaliamo la rivolta
delle solite “risorse” (organizzate –
così come riporta il quotidiano cittadino “Il Mattino” - sotto forma
addirittura di vere e proprie gang) ai danni di alcuni militari dell’Esercito
presenti in via Firenze, nelle immediate vicinanze della Stazione (anche qui
trasformata in autentica latrina a cielo aperto) che ha visto, fra gli altri,
il decesso di un uomo a causa della totale mancanza di un presidio medico in un
luogo ad elevatissima affluenza come questo!
Una collezione di
obbrobri su cui proprio non possiamo fare a meno di sottacere. Soprattutto in
considerazione del fatto che alcune settimane fa, il primo cittadino partenopeo
ha pure avuto la faccia tosta di minacciare querele a destra ed a manca, solo
perché il tabloid inglese “The Sun”
aveva inserito Napoli fra le città più pericolose al mondo.
Forse c’era anche un
po’ di prevenzione da parte di questi pennivendoli d’oltremanica, ma gradiremmo
che questo sindaco – invece di atteggiarsi con una prosopopea insopportabile ed
improbabile, a paladino della napoletanità – inizi piuttosto a chiedersi il
perché di questa cattiva percezione della nostra amata città, diffusa
praticamente in ogni angolo del globo.
Con maggiore umiltà,
dovrebbe iniziare a fare un mea culpa, magari utilizzando tempo, energie e
risorse nell’affrontare e risolvere seriamente questi problemi legati al
degrado, all’incuria, all’insicurezza, cui si unisce naturalmente quello
atavico della disoccupazione, che costringono ogni anno migliaia e migliaia di
giovani a fare baracche e burattini per andare a cercare fortuna altrove. Se
poi non vi riesce, l’unica cosa giusta che gli consigliamo di fare è quella di
dimettersi e magari di cercarsi un valido lavoro perché come primo cittadino ha
fallito in maniera inequivocabile!
Non che con le
passate amministrazioni Bassolino e Jervolino le cose andassero tanto
meglio, tutt’altro. Ma De Magistris – come abbiamo già avuto modo di
evidenziare e sottolineare in più di una circostanza – è riuscito nell’impresa
di fare addirittura peggio. Un degrado umano e materiale che chiunque viva
quotidianamente ed abbia un minimo di senno, può toccare con mano.
Alla faccia dei tanti
strombazzamenti di una giunta comunale che, ricordiamo, rappresenta solo la
parte peggiore di Napoli. Ovvero, quella dei fuoriusciti dei cessi (a)sociali e
di chi si sveglia con l’intento di fregare il prossimo, ritenendosi più furbo
al solo scopo di ritagliarsi quell’effimero quarto d’ora di felicità.
Insomma, il focus che abbiamo provato a fare sulla
situazione delle tre principali città del Bel Paese altro non è che lo specchio
fedele ed inconfutabile di uno sfascio che ben presto – ci auguriamo – porterà
alla sua totale dissoluzione. Proseguendo su questa strada, infatti, si
arriverà presto o tardi ad uno status quo insostenibile, e foriero dunque forzatamente
di conseguenze imprevedibili. E per questo, ancor più inquietanti e pericolose.
Il centralismo e lo statalismo dovrebbero avere i giorni contati… Francesco Montanino
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