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lunedì 7 agosto 2017

MILANO, ROMA E NAPOLI: TRE FACCE DELLA STESSA CLOACA ITAGLIANA




Degrado, disservizi, violenza, sporcizia, insicurezza. In questa calda estate 2017, le tre capitali della sgangherata penisola itagliana sembrano essere tutte accomunate da un mortificante destino. Tre amministrazioni comunali caratterizzate da inefficienza, inettitudine e pressapochismo stanno letteralmente annientando l’immagine di Milano, Roma e Napoli. Le tre più grandi città (non solo per numero di abitanti ed estensione geografica) sono spesso assurte agli onori delle cronache, e non certo in positivo. Anzi, la loro reputazione è stata messa in più di una circostanza alla berlina. E chi ci vive sta toccando con mano il prezzo della cattiva amministrazione, visto che parliamo di realtà che ormai sono totalmente sfuggire di mano da un controllo del territorio che possa considerarsi valido e che sono alla mercé della peggiore feccia, sia nostrana che di importazione.
Iniziamo il nostro ideale viaggio da Milano, dove il primo cittadino Peppiniello Sal(l)a(h)-Al-bar sta ultimando l’opera – intrapresa dal suo “illustre” predecessore Pisapippa - di trasformazione della fu capitale economica e morale, in un qualcosa di simile ad una metropoli quartomondista. Basta andare a farsi un salto in qualsiasi ora della giornata nella Stazione Centrale per rendersene conto. 
Un luogo dove quotidianamente affluiscono migliaia e migliaia di persone, che con il tempo è diventato non solo un rifugio per sbandati di ogni genere. Ma anche e soprattutto il bivacco delle preziose risorse fascio-boldriniane che si segnalano per i loro comportamenti tutt’altro che irreprensibili. La stazione ferroviaria da sempre è considerato uno di quei luoghi in cui un qualsiasi avventore ha il biglietto da visita della città in cui si trova. Sotto questo aspetto, possiamo a giusta ragione affermare che quella di Milano è diventata, nel breve volgere di qualche anno, un sito molto pericoloso. Soprattutto nelle ore serali quando i negozi e gli uffici chiudono e calano le tenebre, all’esterno è possibile assistere ad ubriachi che lasciano i resti della propria presenza alla stregua dei vandali.
Ma anche in pieno giorno, non è che le cose cambino, perché non sono rari gli scippi fatti dai minori ai danni dei malcapitati turisti. Per non parlare poi della presenza di finti profughi che a volte danno luogo a “spettacoli” disgustosi, andandosene in giro anche nudi……
Nulla però a confronto di ciò che combinò il ghanese Adam Kabobo (diventato naturalmente icona del buonismo e del facile perdonismo) che una domenica mattina di alcuni anni fa nel quartiere di Niguarda uccise a colpi di piccone un disoccupato, un pensionato ed un operaio, solo perché le voci glielo dicevano….Nelle periferie, insomma, le cose vanno anche peggio con intere zone dormitorio – ad esempio quello di Quarto Oggiaro – dove il confine fra legalità ed illegalità è molto labile, come attesta la presenza della criminalità organizzata che compie lucrosi commerci con il traffico e lo spaccio di droga. Droga che recentemente viene spacciata anche nelle zone “bene” di Isola. Ma anche al centro non è che le cose vadano poi tanto meglio: secondo una recente indagine svolta da alcuni studenti del Politecnico di Milano, i furti avvengono nella zona centrale della città, mentre gli omicidi si concentrano in Porta Romana, Loreto, Città Studi e Centrale.
Insomma, un quadro della situazione ripugnante in cui al cittadino che paga un mucchio di tasse ogni anno (ricordiamo che Milano è il capoluogo regionale di quella Lombardia che, insieme al Veneto, è ancora la locomotiva di questo paese allo sfascio) non viene dato nemmeno il minimo barlume di sacrosanta sicurezza. Nel caso poi di queste “risorse”, è lapalissiano che servono non solo a proseguire e ad ultimare il processo di sostituzione tecnica voluto dalle elitès mondialiste guidate da quel criminale di $oro$ e dai suoi scherano, ma anche a far arricchire quelle cooperative in cui c’è anche il lercio zampone degli esponenti di questa sinistra mafiosa, accattona e delinquenziale! 
L’invocare, ad ogni piè sospinto, in maniera ipocrita, demenziale e schifosa il razzismo – in nome di un buonismo melenso con cui giustificare in maniera “politically correct”, quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio business – è lo specchietto per le allodole con cui provare a lavare le coscienze ed a ingannare ulteriormente quei cittadini che non vogliono prendersi la briga di iniziare a ragionare con il proprio cervello.
Naturalmente, qui prendiamo ancora una volta le distanze dalle sparate di Matteo Salvini e delle sue ruspe dal momento che – ricordiamo – la stessa Lega Nord di cui lui è segretario è quella che ha firmato lo scellerato Trattato di Dublino nel 2011. La demagogia spicciola con cui fa leva sull’evidente malcontento di sempre più ampi strati della popolazione, cela in realtà il tentativo a dir poco maldestro di accaparrarsi voti preziosi che gli serviranno solo a tenere saldamente incollato il proprio culo sulle succulenti poltrone di Roma ladrona e dintorni!
Tornando alla situazione gravissima di Milano, ci teniamo ad evidenziare come le Forze dell’Ordine operino in condizioni al limite, dal momento che non solo sono state drasticamente e drammaticamente ridotte negli effettivi, ma – una volta catturati i delinquenti anche nostrani (a conferma che la merda umana di casa nostra già è di per sé abbondante e non necessità di ulteriori contributi provenienti dall’Africa o da qualunque altro posto) – devono poi fare i conti con le assurde decisioni dei soliti giudici in cerca di facile notorietà che dopo pochissimo tempo, subito li rimettono in libertà. Con la conseguenza facilmente immaginabile che costoro potranno tornare liberamente ed impunemente ad arrecare danni e pericoli ai cittadini sempre più inermi, mentre carabinieri e poliziotti per un tozzo di pane saranno sempre più esposti a rischi inaccettabili! 
Scendiamo di 500 km. ed ecco che ci troviamo a Roma. La capitale politica ed amministrativa della repubblica delle banane è nell’occhio del ciclone da sempre, potremmo dire. Ma con l’avvento della grullina Vagina detta “Virginia” Raggi, le cose sono andate peggiorando in maniera esponenziale. Credevamo che con la pagliacciata del funerale del boss Vittorio Casamonica non più tardi di due anni fa, avessimo toccato il fondo. Ma evidentemente ci sbagliavamo.
Poiché non c’è mai limite al peggio, ecco che anche  la Città Eterna è diventata un’autentica fogna a cielo aperto, in cui se osi mettere piede alle stazioni ferroviarie di Termini o Tiburtina puoi rischiare l’incolumità. Qui la situazione è anche peggiore di quella di Milano, in termini di sicurezza. Ma non è tutto. Le periferie sono assediate non solo dai frequenti e massicci arrivi di profughi (tutti o quasi rigorosamente fasulli, buoni solo per arricchire le solite cooperative….), ma anche dalla presenza ingombrante dei campi rom che stanno già da diversi anni creando problemi di civile convivenza. Nessuna amministrazione (sia di centro-destra con Alemanno, che di centro-sinistra con Marino) si è mai voluta prendere la briga di affrontare seriamente il problema.
Con l’amministrazione pentastellata guidata dalla Raggi, stiamo assistendo ad un deterioramento nella qualità della vita dei romani. L’erogazione a singhiozzo dell’acqua potabile rappresenta solo l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, di una storia di pessima amministrazione in cui a pagare il conto sono, come sempre, i cittadini. I fanatici sostenitori di Grillo poi rappresentano la quintessenza dell’incapacità: tanto fumo negli occhi gettato a chi – magari in buona fede – ha ritenuto opportuno votarli, perché ha visto in essi l’emblema del cambiamento e della lotta ad un certo modo di far politica. 
Ma, gattopardescamente, tutto cambia affinché nulla cambi. Perché cambiando i suonatori, lo spartito non è affatto mutato. E nemmeno la capitale politica ed amministrativa di questo paese che si sta inabissando, sfugge a questa inesorabile regola……
L’ultima tappa del nostro viaggio è a Napoli. Non può davvero essere altrimenti, considerando che nella capitale del Mezzogiorno ormai se ne sente al ritmo di una al giorno. Se pensavamo che la figuraccia fatta con i russi appena poche settimane fa, restasse isolata evidentemente ci sbagliavamo. Anche qui, non c’è mai limite al peggio.
E così la città gestita ed amministrata in malo modo da Giggino “o’ sindachino” De Magistris, si ritrova con episodi al limite del grottesco. Si è iniziati con il pessimo trattamento che un dipendente dell’ANM (Azienda Napoletana Mobilità) ha riservato ad alcuni turisti giapponesi, apostrofati e trattati in malo modo. 

Poi si è proseguito con alcuni cittadini che sono stati costretti a scendere dai convogli della metropolitana perché non funzionava, sotto un sole cocente ed un caldo asfissiante.




Infine, quale ideale ciliegina su una torta già di per sé piena di sterco, segnaliamo la rivolta delle solite “risorse” (organizzate – così come riporta il quotidiano cittadino “Il Mattino” - sotto forma addirittura di vere e proprie gang) ai danni di alcuni militari dell’Esercito presenti in via Firenze, nelle immediate vicinanze della Stazione (anche qui trasformata in autentica latrina a cielo aperto) che ha visto, fra gli altri, il decesso di un uomo a causa della totale mancanza di un presidio medico in un luogo ad elevatissima affluenza come questo!
Una collezione di obbrobri su cui proprio non possiamo fare a meno di sottacere. Soprattutto in considerazione del fatto che alcune settimane fa, il primo cittadino partenopeo ha pure avuto la faccia tosta di minacciare querele a destra ed a manca, solo perché il tabloid inglese “The Sun” aveva inserito Napoli fra le città più pericolose al mondo. 
Forse c’era anche un po’ di prevenzione da parte di questi pennivendoli d’oltremanica, ma gradiremmo che questo sindaco – invece di atteggiarsi con una prosopopea insopportabile ed improbabile, a paladino della napoletanità – inizi piuttosto a chiedersi il perché di questa cattiva percezione della nostra amata città, diffusa praticamente in ogni angolo del globo.
Con maggiore umiltà, dovrebbe iniziare a fare un mea culpa, magari utilizzando tempo, energie e risorse nell’affrontare e risolvere seriamente questi problemi legati al degrado, all’incuria, all’insicurezza, cui si unisce naturalmente quello atavico della disoccupazione, che costringono ogni anno migliaia e migliaia di giovani a fare baracche e burattini per andare a cercare fortuna altrove. Se poi non vi riesce, l’unica cosa giusta che gli consigliamo di fare è quella di dimettersi e magari di cercarsi un valido lavoro perché come primo cittadino ha fallito in maniera inequivocabile!
Non che con le passate amministrazioni Bassolino e Jervolino le cose andassero tanto meglio, tutt’altro. Ma De Magistris – come abbiamo già avuto modo di evidenziare e sottolineare in più di una circostanza – è riuscito nell’impresa di fare addirittura peggio. Un degrado umano e materiale che chiunque viva quotidianamente ed abbia un minimo di senno, può toccare con mano. 

Alla faccia dei tanti strombazzamenti di una giunta comunale che, ricordiamo, rappresenta solo la parte peggiore di Napoli. Ovvero, quella dei fuoriusciti dei cessi (a)sociali e di chi si sveglia con l’intento di fregare il prossimo, ritenendosi più furbo al solo scopo di ritagliarsi quell’effimero quarto d’ora di felicità.
Insomma, il focus che abbiamo provato a fare sulla situazione delle tre principali città del Bel Paese altro non è che lo specchio fedele ed inconfutabile di uno sfascio che ben presto – ci auguriamo – porterà alla sua totale dissoluzione. Proseguendo su questa strada, infatti, si arriverà presto o tardi ad uno status quo insostenibile, e foriero dunque forzatamente di conseguenze imprevedibili. E per questo, ancor più inquietanti e pericolose. Il centralismo e lo statalismo dovrebbero avere i giorni contati… 

Francesco Montanino

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