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sabato 16 dicembre 2017

IL NATALE "ARTISTICO" A NAPOLI SECONDO "GIGGINO": TOSSICI E FANNULLONI PROVENIENTI DA OGNI DOVE.


Napoli (AU) – La Capitale del Sud è quotidianamente umiliata, ma per il suo primo cittadino va tutto bene. Il periodo natalizio è quello in cui la prosopopea e la demagogia di chi da un quarto di secolo a questa parte, ha ridotto l’antica Partenope ad un’autentica latrina a cielo aperto, assurge ai massimi livelli.
Fra periferie sempre più degradate, emergenza criminalità piccola e grande tutt’altro che debellata e servizi pubblici degni di una capitale del Terzo Mondo, Gigginoo’ magistrato” non perde occasione per gettare fumo negli occhi di chi (e parliamo di meno di un quinto dei napoletani aventi diritto al voto….) lo ha sventuratamente e consapevolmente (o meno) eletto. Le trovate (che definire bizzarre, è a dir poco eufemistico) di questo sindachino, non possono non meritare la nostra attenzione considerando che con una città ormai al collasso, le priorità di questa sgangherata amministrazione comunale non accontentano praticamente nessuno. O meglio, solo ed esclusivamente i fuoriusciti dei cessi (a)sociali dei quali è un vero e proprio burattino nelle loro lerce e schifosissime mani!

La prima “perla” di queste festività riguarda il capodanno che, stavolta, non sarà una festa di tutti dal momento che il caro Giggino ha pensato bene di premiare i propri fan che sono primatisti indiscussi in canne, fancazzismo ed affini. Lo scenario di Piazza del Plebiscito infatti a San Silvestro sarà tutto appannaggio di tossici e fannulloni provenienti da ogni dove, che sventoleranno gli anacronistici vessilli di un’ideologia (quella comunista) che come qualsiasi idolatria dello Stato, è stata condannata inesorabilmente dalla storia. Questo perché in quella che è la piazza più importante di Napoli ci sarà l’esibizione di qualcosa che si fa fatica a definire “artisti”. Infatti i “Terroni Uniti”, il supergruppo di Capitan Capitone (ma chi cazz’è?) e “Zulù” dei 99 Posse richiamano alla mente certa rimasuglia di estrema sinistra, che rappresenta quella Napoli del “chiagnere e fottere” di cui ne abbiamo onestamente piene le palle!
La politicizzazione completa persino dell’ultimo giorno dell’anno è una cosa che mancava, ma di cui non ci stupiamo affatto considerando la china cui Napoli è stata sottoposta nell’ultimo quarto di secolo, a partire dall’avvento di Don Antonio Berisha detto “Bassolino.  Soldi e risorse magari da utilizzare ad esempio per aggiustare qualche strada o mettere qualche pullman in più, e che invece saranno malamente scialacquati solo per ringraziare qualche pseudo artista, quasi del tutto sconosciuto, che gli ha garantito una manciata di voti….

Agli occhi dei più attenti, non è sfuggito che la capitale del Sud ha purtroppo subìto uno stillicidio pressoché ininterrotto di peggioramenti abbattutisi inesorabilmente sulle spalle di quei cittadini che ogni giorno devono fare i conti magari con pullman sgarrupati e quasi mai puntuali, o alcuni quartieri totalmente abbandonati ed alla mercé di sporcizia e delinquenza.
Un degrado morale e materiale che del resto può essere toccato tranquillamente con mano, se pensiamo ad esempio alla vergogna che si prova nell’assistere alla totale impotenza di chi dovrebbe garantire minime condizioni di sicurezza e di vivibilità, a chi paga un mucchio di soldi in tasse. Il pensiero non può non correre all’albero di Natale che ogni anno era costruito nella Galleria Umberto I e che raccoglieva tutti i desideri dei napoletani, e che invece stavolta non sarà allestito per colpa delle babygang che spadroneggiano impunemente ed allegramente nelle parti più a rischio e non solo del capoluogo campano.
I piccoli camorristi in erba trovano infatti terreno fertile nel fare i propri porci comodi, approfittando del colpevole lassismo di questa amministrazione comunale, buona solo a sproloquiare ed a prendersela con i fannulloni padani di turno (pensiamo a quegli utili idioti di regime dei Bizzozero o dei Salvini) quando definiscono la città partenopea “una fogna”.

Salvo poi non fare in concreto nulla, per impedire che tale marchio di infamia e vergogna possa trovare un fondamento di logicità nella sua spregevole applicazione. Occorrerebbe, per come la vediamo, rispondere con fatti concreti e zero chiacchiere, ed invece constatiamo che continua a non essere così. E non certo da oggi, perché Napoli continua ad essere una “carta sporca” come cantava il compianto Pino Daniele.
Altro che quadro idilliaco dipinto a piene mani da chi, come al solito, si ostina a negare l’evidenza, esaltandosi e pavoneggiandosi per primati effimeri (come quello della pizza, recentemente dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO) salvo poi ritrovarsi ad essere ineluttabilmente collocati nelle ultime posizioni per qualità della vita.
Più che delle vittorie della squadra di calcio del Napoli o di queste eccellenze nella gastronomia e nella cultura riconosciute in tutto il mondo, ci farebbe davvero esaltare ed essere felici, orgogliosi oltre che ottimisti sapere che buona parte dei giovani non devono essere costretti ogni anno a lasciare la propria terra natia, perché non ci sono le benché minime prospettive per sopravvivere a causa della totale mancanza di valide possibilità occupazionali. O che magari le piaghe della camorra e della criminalità (piccola o grande che sia, poco importa) siano state definitivamente debellate e  che infine la qualità dei beni e servizi pubblici offerti, infine, sia degna di una città, dalla storia, dal prestigio e dalla cultura millenari!

Siamo del tutto consapevoli che queste, allo stato attuale, sono purtroppo delle autentiche chimere che assai difficilmente diventeranno in breve tempo una meravigliosa realtà!
Altra emergenza è quella dei trasporti pubblici, il cui pesante buco presente in bilancio rischia seriamente di trascinare in un baratro pericolosissimo il Comune che è ormai ad un passo dal dissesto.
Ne avevamo parlato recentemente, e come avevamo facilmente preconizzato è tutto pronto per l’ennesima rapina legalizzata ai danni dei cittadini per porre rimedio a chi ha pensato bene di arricchirsi alle loro spalle, in maniera vigliacca e parassitaria!
Una delle geniali idee partorite dalle solite menti bacate che sono preposte a tenere i conti comunali, sarebbe quella di fare cassa prevedendo (e qui si ride per non piangere…) il numero di multe da comminare agli automobilisti, che potrebbero subire delle vere e proprie estorsioni legalizzate, anche in presenza di infrazioni lievi o insignificanti.
Oppure intervenire, come è già accaduto in passato, sul costo dei mezzi pubblici secondo un cliché scontato che abbiamo imparato a ben conoscere in tutti questi anni. A tal proposito, possiamo a giusta ragione affermare che siamo in presenza di un cane che si morde la coda.

Perché se è vero che esiste una parte della popolazione che si atteggia a furbetta del quartierino non facendo il biglietto, è altrettanto vero però che i supermanager lautamente stipendiati con i soldi pubblici in tutti questi anni NON HANNO MAI FATTO UN CAZZO dalla mattina alla sera, per giustificare il cospicuo compenso che si sono portati a casa.
A pagare il conto, come sempre, quei cittadini onesti e perbene che utilizzano quotidianamente i pullman e le linee della metropolitana per potersi spostare da un punto all’altro della città, spendendo cifre a dir poco esorbitanti per un servizio scadente ed infimo. L’ultima trovata di Giggino, è quella di ritoccare verso l’alto (dalle attuali 1,20 ad 1,30 euro dal prossimo 1 gennaio, fino ad arrivare ad 1,40 nel 2019) le tariffe per il ticket dell’ANM da 90’ che però non ci vale per niente in termini di qualità.
Infatti, a Palazzo San Giacomo volutamente ignorano che la gente arriva ad aspettare sino a 40 minuti ed oltre alla fermata della metropolitana ed anche più di un’ora alle pensiline per gli autobus. Un costo che è pari quasi a quello di città come Roma o Milano in cui però, nonostante anche lì ci siano sprechi e disservizi di un certo rilievo, quantomeno  il trasporto pubblico garantisce il diritto alla mobilità a lavoratori, studenti e turisti.

Siamo pronti a scommettere che non cambierà praticamente niente, se non che questa ulteriore stangata peserà ancor di più sui già magri bilanci delle famiglie, che fanno fatica a far quadrare i conti. Prevarrà, come al solito, la cronica incapacità di ridurre le sacche di spreco iniziando magari a far pagare il conto dell’inefficienza a chi è profumatamente pagato dalla collettività, e che invece si distingue per non fare assolutamente nulla!
Aumentare la spesa dei cittadini per foraggiare il solito carrozzone pubblico, è un qualcosa di trito e ritrito che non smetteremo mai di condannare in maniera aspra e sentita. Un rimedio che, come abbiamo potuto verificare, non solo non funziona ma contribuisce ad alimentare l’odio fra chi amministra e gestisce in nome dei cittadini, e questi ultimi che chiedono solo che vengano risolti i loro problemi.


Nel caso specifico, a Napoli sarà sempre più difficile muoversi con un mezzo che non sia l’automobile perché il costo della qualità inesistente dei mezzi pubblici, diventerà insostenibile per i cittadini. Con la presumibile conseguenza, però, che i nodi stanno per venire al pettine e che – si spera – chi in questi anni, ha sbagliato renderà finalmente conto della propria sciatteria ed acclarata incapacità.

Francesco Montanino

Lega Sud - Ausonia

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