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lunedì 5 novembre 2018

RAPPORTO MIGRANTES 2018: 5 MILIONI SONO ANDATI VIA DALL'ITALIA


Il 24 ottobre scorso a Roma, è stata presentata la tredicesima edizione del Rapporto ITALIANI NEL MONDO realizzato dalla “FONDAZIONE MIGRANTES” (organismo pastorale della CEI – Conferenza Episcopale Italiana). Uno studio assai complesso, interessantissimo, dai contenuti molteplici (sono ben 500 pagine) che traccia (dal 2006) i modi e l’evoluzione della migrazione italiana nel mondo, cioè dove vanno, dove sono gli italiani all’estero.

Perché si va a vivere all’estero?…E’ ora di vedere il fenomeno nella sua complessità, senza stereotipi e semplicismi….è una cosa seria; e chi va a vivere fuori della penisola italica ha poi diritto di essersi a volte sbagliato, e di poter tornare senza sentirsi uno sconfitto. Ad altri va meglio, e si trovano bene nel nuovo luogo, lontano dall’Italia, cui son andati a vivere (non la rimpiangono!).
Si va via per molteplici motivi: per cercare lavoro (o averlo già trovato, all’estero), per amore, per spirito di avventura, per scoprire nuovi luoghi e nuove motivazioni alla propria vita, perché non se ne può più dell’Italia…. Su tutto (prima di andare ad esplicare qualche dato dal Rapporto Migrantes) c’è la necessità di ribadire che uno dei diritti fondamentali della persona è il “DIRITTO ALLA MOBILITÀ”; e chi si sposta dal proprio luogo di origine, dovrebbe averne piena facoltà e diritto (come anche di poterci rimanere).

 Tornando al Rapporto Migrantes 2018 (presentato il 24 ottobre scorso), questo si avvale di molti autori (sessantaquattro) ed è coordinato da Delfina Licata, ricercatrice sociale, sociologa, che stabilmente cura il Rapporto e collabora con varie riviste su argomenti che trattano della mobilità delle persone (in Italia, in Europa, nel mondo).
Anche nel Rapporto 2018, viene confermato il trend crescente della mobilità italiana verso l’estero. Dal 2006 al 2018, la mobilità italiana è aumentata del 64,7%, passando da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) a più di 5,1 milioni (ma, diciamo noi, tanti vanno via non si iscrivono nelle loro anagrafi comunali all’Aire, e quanti saranno?…).


Al 1° gennaio 2018, gli italiani residenti all’estero (e iscritti all’Aire) sono poco più di 5 milioni: l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia. Sono storie di speranza, di successi, ma spesso anche di dolore, di questi italiani all’estero. Quasi 130mila hanno lasciato l’Italia nel 2017, con un significativo incremento degli espatriati over 50. Il panorama è davvero variegato, e ci sono anche situazioni di disagio, come quelle degli illegali in Australia o di chi vive per strada a Londra (questi contesti di disagio vengono chiamati “migrazione malata”). 

Nell’ultimo anno, gli italiani sono partiti pressoché da tutta Italia (sud, centro, nord, le isole) e sono andati in 193 località diverse del mondo, di ciascuna realtà continentale. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. La prima regione di partenza è la LOMBARDIA (21.980) seguita, a distanza, dall’EMILIA-ROMAGNA (12.912), dal VENETO (11.132), dalla SICILIA (10.649) e dalla PUGLIA (8.816). La GERMANIA (20.007 arrivi) torna ad essere, quest’anno, la destinazione preferita distanziando il REGNO UNITO (18.517) e la FRANCIA (12.870). E poi anche verso Marocco, Thailandia, Spagna, Portogallo, Bulgaria, Tunisia, Santo Domingo, Cuba, Romania...
Pertanto dal 2006, c’è la cognizione di un processo chiaro: cioè che la mobilità italiana verso l’estero cresce. E quest’anno, dal punto di vista dei contenuti, il Rapporto si è soffermato di più sulle NEOMOBILITÀ'. Dove vanno quelli “nuovi” che partono e perché? E si scoprono successi, grande storie, oppure appunto (come dicevamo qui sopra) fenomeni di “migrazione malata”.
E’ interessante questo (annuale) studio della Fondazione Migrantes di questi flussi di italiani verso paesi diversi, perché serve a comprenderne la complessità del fenomeno, le differenze tra le diverse motivazioni.


In questa nostra epoca la MOBILITA’ si è fatta più facile: fin troppo, forse, aerei low cost che Ti portano in destinazioni cui quasi sempre sei del tutto impreparato a capire dove vai, e se fai il turista torni più ignorante di prima dei luoghi che credi di aver conosciuto…
Dal Rapporto Migrantes si capisce che a partire sono soprattutto i giovani tra i 18-34 anni (37,4%) e giovani adulti tra i 35-49 anni (25%), ma il dato più sorprendente riguarda le fasce di età più alte. In termini assoluti sono nettamente inferiori alle altre, ma l’aumento relativo nel 2017 è sorprendente: 65-74 anni (+26%), 75-84 (+49,8%), over 85 (+78,6%)… INSOMMA PER UN MOTIVO O PER UN ALTRO PARTONO DI PIU’ TUTTE LE FASCE D’ETA'!


Il Rapporto “Italiani nel Mondo 2018” pone comunque l’attenzione su una precisa categoria di migranti italiani oggi in partenza: i giovani e i giovani adulti, coloro cioè che hanno una età compresa tra i 20 e i 40 anni, e che hanno lasciato l’Italia nell’ultimo anno o, al massimo, negli ultimi 5 anni spostando la propria residenza in determinati Paesi del mondo. Si è definito questo movimento NEO-MOBILITÀ.


RED



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