«L'autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione, quindi non è incostituzionale. Certo porta vantaggi alle regioni virtuose che non sono solo al Nord e, quindi, può essere utile a tutte le regioni, anche a quelle del Sud. Dire che l’autonomia è la secessione del nord ricco contro il sud povero è sbagliato e mi auguro davvero che il ministro Boccia, da uomo del Sud, possa garantire l’avvio della procedura».
Così l’ex presidente della Regione Lombardia ed ex leader della Lega Nord, Roberto Maroni, al Polo museale di Trani, dove ieri ha partecipato con il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia ad un incontro sul regionalismo.
Quanto alle elezioni in Umbria, «Salvini ha fatto e sta facendo un buon lavoro - ha commentato -. Diciamo che è molto aiutato da chi sta al governo, per ora con questa manovra, ma il passaggio fondamentale sarà il 26 gennaio, in Emilia Romagna».
Quanto a Boccia, «io sto andando avanti, la legge quadro è quasi pronta e la presenterò alle regioni molto presto. Voglio portarla un mese prima in parlamento e vorrei che ne discutessimo per fare un’autonomia che tenga insieme il paese, che faccia la lotta alle diseguaglianze e consenta alle aree del sud e del nord che sono difficoltà di raggiungere livelli medi».
Sulle elezioni in Umbria, il ministro biscegliese non fa drammi: «Quando è nato questo Governo ci siamo tagliati volutamente i ponti alle spalle, l’abbiamo costruito per avviare una nuova alleanza sociale e chi ci credeva allora dovrà crederci ancora oggi. Io esorto tutti ad andare avanti, a non aver paura - ha aggiunto Boccia - perché, quando si costruisce una storia nuova, bisogna avere coraggio e quelli che guardano i sondaggi e si spaventano, non meritano nemmeno di fare politica. Esorto tutti, Di Maio compreso, ad avere coraggio ed andare avanti, perché il Paese ha bisogno di un fronte alternativo».
Un ragionamento fondato, anche, sul convincimento che il centrodestra non esista più: «Adesso ci sono i nazionalisti e Berlusconi è ormai un’appendice di Salvini e Meloni, che hanno una idea nazionalista non solo del Paese, ma anche dell’Europa, perché credono nei fili spinati, nei manganelli, in una Europa che deve essere sempre più marginale. Noi, invece, crediamo nella centralità dell’Europa. Infatti, in due mesi, siamo passati dalle montagne russe e dallo spread quasi a 300 al paese sotto controllo, ma anche all’Iva che non è aumentata, cambiale che aveva firmato Salvini e poi è scappato perché lui fa sempre così».
RED
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