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mercoledì 9 settembre 2020

NO AL REFERENDUM-TRUFFA: C’E’ IL RISCHIO DI UNA DERIVA AUTORITARIA!

 

Il 20 e il 21 settembre si voterà non solo per il rinnovo delle giunte di 5 regioni (fra cui Campania e Puglia), ma anche per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari attraverso la modifica degli articoli 56, 57 e 58 della Costituzione.

Non ci sarà bisogno del quorum, in quanto trattasi di un referendum confermativo e basterà dunque soltanto segnare con una matita SÌ o NO, il quesito che troveremo nella scheda, nel momento in cui ci recheremo al seggio di appartenenza per esprimere la nostra scelta. Si stanno moltiplicando, in queste settimane, gli appelli al voto perché - mai come stavolta - la posta in gioco è davvero importante: è in ballo infatti una bella fetta di democrazia, in un paese in cui gli spazi per poter liberamente esprimere anche il proprio dissenso, si stanno drammaticamente assottigliando senza che nessuno se ne stia rendendo conto!

La consultazione popolare, originariamente prevista per lo scorso marzo, è stata poi posticipata a causa della pandemia del Covid-19 che abbiamo imparato a conoscere molto bene, in questi ultimi mesi.

Una proposta di legge, quella approvata dalla Camera l’8 ottobre dello scorso anno che, se ricevesse anche l’avallo degli elettori, porterebbe il numero dei deputati dagli attuali 600 a 400, mentre i senatori si ridurrebbero da 315 a 200. A prima vista, sembrerebbe una cosa positiva ma, invece, così non è perché dietro l’apparenza rappresentata da una riduzione dei costi della politica si cela la trappola di una sostanziale e pericolosa deriva autoritaria, dal momento che con una simile “sforbiciata” calerebbero drasticamente gli spazi per la possibilità per un comune cittadino di poter provare a dare il proprio fattivo e diretto contributo alla partecipazione politica.

A volere a tutti i costi il SI’, oltre a questa sciagurata maggioranza di governo, anche Salvini e la Meloni mentre ci appare ambigua la posizione di Berlusconi. Quel che è certo, è che il regime si sta arroccando su sé stesso e vuole ulteriormente allontanare i cittadini dalla politica con lo scopo (nemmeno tanto malcelato) di costringerli ad accettare le proprie illegittime e scellerate decisioni, attraverso un ridotto numero di oligarchi pronti a fare il bello e soprattutto il cattivo tempo!

Per questi e altri motivi che esporremmo in questo articolo, la nostra posizione è quella di un NO netto e deciso perché – se proprio si devono ridurre sprechi e prebende – semmai sarebbe il caso che ciascun parlamentare inizi a rinunciare ai ricchi benefit che percepisce ogni mese e magari ridursi lo stipendio, invece di tagliare il numero dei rappresentanti dei cittadini presenti nei due rami del Parlamento.

Viaggi premio in aereo e in treno, assistenza sanitaria, corsi di lingue e di informatica, pedaggi autostradali gratuiti: è solo la punta di un iceberg in cui è tutto alle spalle dei cittadini che ogni anno sono costretti a pagare fior di tasse e gabelle per mantenere quelli che - in maniera magistrale e opportuna - l’indimenticato e compianto professor  ha catalogato quali PARASSITI!

Vere e proprie larve umane, che campano di queste insopportabili prebende che si aggiungono ai ricchi emolumenti che già percepiscono alla fine di ogni mese, senza aver fatto un emerito cazzo dalla mattina alla sera!

Come si sarà potuto ben capire, non saremo certo noi a negare e mettere in dubbio che tanto alla Camera quanto al Senato (con buona pace di chi dà il proprio contributo con vero spirito di servizio) si annidi una classe politica composta da fannulloni, lavativi, inetti, incapaci e raccomandati di tutte le risme. La cui attività potrebbe essere – al più – quella di lavorare e zappare le terre incolte, considerando i danni e i disastri di cui si sono macchiati.

Questo discorso vale tanto per la maggioranza “giallorossa”, quanto per l’opposizione con a capo il mentecatto padano Salvini che brillano per sciatteria e che, a dispetto dei teatrini di facciata, in realtà sono pappa e ciccia nell’ingannare quotidianamente i cittadini, con provvedimenti scellerati e assurdi!

Se dovesse passare questa proposta folle e bestiale, ci ritroveremo molto presto con un Parlamento i cui membri saranno scelti direttamente dalle segreterie dei partiti, e dunque con il rischio – tutt’altro che campato in aria – di ritrovarci con un’oligarchia ristretta che a tavolino decide chi mandare a Palazzo Chigi e chi a Palazzo Madama. Con tanti saluti alla rappresentatività, e alla possibilità di poter provare a fare qualcosa per contrastare quella che è l’anticamera di una vera e propria dittatura!

Il NO inoltre si rende necessario anche perché con tale taglio, andrebbero ad essere compressi anche gli spazi per i territori e di poter portare le proprie istanze a livello nazionale: tradotto in soldoni vuol dire, che a Roma ladrona non solo ci andrebbero i più inetti e incapaci, ma verrebbero ulteriormente accentrati i poteri nelle mani di istituzioni, che in più di un’occasione si sono dimostrate essere ormai vetuste e sorpassate.

Un parlamento ridotto nella sua composizione, lo si potrebbe concepire al più in una struttura autenticamente federale dove i rappresentanti del Nord, del Centro e del Sud si incontrano nelle rispettive sedi per discutere e deliberare dei problemi delle comunità di appartenenza. Ecco, un’ipotesi potrebbe essere quella di un’unica Camera delle Macroregioni composta da 250-300 deputati per ciascun Parlamento, con uno stipendio che non superi i 3.000 euro al mese: ci sembra questa una proposta onesta, in cui la politica è un servizio reso ai cittadini e non, invece, un modo con cui arricchirsi e curare il proprio orticello così come assistiamo ormai da interi decenni a questa parte.

Insomma, rischiamo di ritrovarci con un’oligarchia di parassiti, scelti dalle segreterie dei partiti, e pagata ancora a peso d’oro, perché emolumenti e benefit non saranno affatto ridotti: l’humus ideale per gli adepti dei 5 stalle e dei loro sodali, spalleggiati dal PD che, in fatto di negazione dei diritti e di bramosia di potere non è secondo proprio a nessuno.

Perpetuando, di fatto, quella vocazione tipicamente vetero-comunista e centralista nella quale, il voto dei cittadini quando gli va contro, non conta nulla! Un atteggiamento spregevole e vergognoso, che si somma agli istinti fascisteggianti dei grullini che vogliono asserragliarsi in quel Parlamento che solo a chiacchiere dicevano di voler aprire come una scatoletta di tonno! Ci si sono ben inzuppati nell’olio del potere e dell’arroganza, i seguaci del Grullo parlante!

Dall’altro lato della barricata, troviamo un’opposizione di centro-destra che definire ridicola oltre che raccapricciante, è a dir poco eufemistico. L’ex comunista padano Salvini capeggia una coalizione che annovera gli sfigati (s)fascistelli guidati dalla Melonara borgatara de Roma, e dall’immarcescibile Cavalier Berlusconi, che ormai ha fatto il suo tempo e che farebbe semmai bene a godersi la ricca pensione che eppure potrebbe percepire, una volta ritiratosi finalmente dalla scena politica.

I loro teatrini ormai sono triti e ritriti, perché servono solo a vendere le copie di giornali che quasi non legge più nessuno, e fanno la fortuna dei talk-show visto che ormai i dibattiti politici, sono diventati un qualcosa di simile al peggior avanspettacolo. I problemi sono tanti, e si sono aggiunti in questi mesi anche quelli provocati dal Covid: alle quotidiane emergenze che ben conosciamo vanno sommate anche le problematiche di carattere sanitario, con cui stiamo facendo i conti ormai da quasi 7 mesi a questa parte.

C’è il concreto rischio di sprofondare in una nuova chiusura totale che darebbe il definitivo colpo di grazia all’economia di questo disastrato paese, il cui PIL quest’anno è annunciato in netta regressione (-13% circa, sempre che non venga deciso un nuovo lockdown e a quel punto le stime sarebbero riviste ancora più in basso). Un rischio concreto, perché con la riapertura delle scuole e la ripresa in grande stile degli sbarchi dei clandestini voluta e imposta da un PD e da una sinistra mafiosa e delinquenziale, c’è il forte timore che il numero dei contagiati e dei ricoverati in terapia intensiva, possa tornare a destare enormi preoccupazioni ai cittadini.

Non ci stancheremo mai di ripetere che dietro il buonismo melenso e ipocrita con cui certa feccia politica ammanti il problema di chi non ha alcun titolo per poter accedere in questo sgangherato paese, ci sia un turpe e spregevole business con cui rimpinguare il proprio portafoglio. Ieri come oggi, è da criminali far entrare orde di disperati provenienti dai vari angoli del pianeta, in un contesto in cui la disoccupazione giovanile è attorno al 30% e c’è il pericolo di una guerra fra poveri, con cui il regime intende blindarsi e distrarre i cittadini!

In un paese normale e civile, la ministra Lamorgese – al pari del suo predecessore Salvini – sarebbe già stata arrestata e processata, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: non si possono requisire addirittura le navi da crociera per ammassare e stipare questi disperati, solo perché bisogna assolutamente assecondare i diktat criminali e liberticidi provenienti dall’unione massonica europea!

Soprattutto in una situazione in cui, in tanti non si sono potuti permettere neppure di fare un giorno di vacanza visto e considerato che – ricordiamo ai più disattenti - c’è chi ha perso il lavoro, a causa del Covid-19 così come c’è chi ha deciso di smontare baracca e burattini, perché non è riuscito a sopravvivere con la propria attività imprenditoriale!

Invece di lanciarsi in proclami e in dichiarazioni di amore a favore di gente di cui non solo non conosciamo l’identità ma non sappiamo neppure lo stato di salute, il Ministro degli Interni dovrebbe semmai preoccuparsi di prevenire e punire i crimini che insanguinano la penisola. Oltre alla feccia umana di casa nostra, non abbiamo proprio bisogno di importarne altra dai più reconditi luoghi del pianeta!

Il riferimento alla vigliacca aggressione con cui due bulli fascistoidi hanno ammazzato quel povero ragazzo di 21 anni di origini sudamericane a Roma solo perché voleva sedare una rissa, non è certo campato in aria: lo diciamo a scanso di facili equivoci, giusto per ribadire che per noi chi compie un atto del genere, va punito a prescindere dal colore della pelle, della razza, della religione di appartenenza o del paese di provenienza!

La mancanza di sicurezza, lavoro, servizi adeguati come giustizia e salute pubblica sono problemi che la grancassa mediatica che si è scatenata attorno alla pandemia del coronavirus, ci ha fatto totalmente dimenticare e che qui andiamo a sottolineare e a ribadire con forza!

Noi non abbiamo mai perso di vista, la proposta di rinnovamento in senso autenticamente federale, in particolare di un Sud che farebbe bene a chiedersi se dopo quasi 160 anni valga ancora la pena di far parte di un’entità (l’itaglia), dalla quale non ha guadagnato assolutamente nulla e che anzi ne ha represso libertà e dignità! Diciamo ancora una volta e grande forza NO dunque non solo al referendum, ma anche a questo modo infame e scandaloso di fare politica sulla pelle di milioni e milioni di persone!

Francesco Montanino

Lega Sud - Ausonia

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