Fra le tante panzane che, per cause indipendenti dalla nostra volontà, ci stiamo sorbendo in queste ultime settimane, quella profferita alcuni giorni fa dal capo dello Stato Mattarella, rientra senz’altro fra quelle che maggiormente suscitano la nostra ilarità. Affermare in pompa magna che “l’Europa non ha mai scatenato un conflitto e che l’Unione Europea serve per garantire la centralità del diritto” significa due cose: o non si conosce la storia, oppure si mente in maniera spudorata sperando di fare presa sugli stupidi e gli ingenui.
Chiunque abbia avuto modo di studiare la storia, sa benissimo che l’Europa – sin dai tempi degli antichi romani e dei greci – è sempre stata teatro di sanguinosi conflitti. Senza volerci spingere troppo in là nel tempo, basti solo ricordare ad esempio che Francia, Inghilterra e Germania hanno dato vita a guerre anche piuttosto lunghe e che hanno esteso la loro malevola influenza anche nel resto d’Europa. Del resto, l’Itaglia è nata per il volere delle élite massoniche che temevano tantissimo un’espansione economica e non solo del nostro amato Sud, a causa della sua naturale posizione nel cuore del Mediterraneo che gli permetteva di muoversi da una posizione invidiabile verso il continente asiatico.
Tornando a ciò che ha dichiarato il presidente della repubblica (naturalmente non eletto dal popolo, ed espressione piuttosto dei giochi dei partiti di regime che ne hanno addirittura allungato il mandato in barba alla Costituzione che non contempla affatto tale eventualità, stando alla volontà di chi l’aveva redatta nel 1946), giova solo ricordargli che l’Unione Europea rappresenta un’istituzione lontanissima dai cittadini, che oggi vuole a tutti i costi far scatenare una pericolosissima guerra contro la Russia solo perché i satrapi che governano i principali paesi che l’hanno fondata, non vogliono mollare in nessun modo il potere. Un esempio di dittatura vera e propria, alla faccia di quello che vogliono farci credere pennivendoli e intellettualoidi da strapazzo. Complici anch’essi di una colossale truffa, con la quale ci stanno spingendo verso una guerra che nessuno di noi vuole.
L’Unione Europea oggi pesa tantissimo sulle nostre già dissanguate tasche con tutti i balzelli che siamo costretti a pagarle. Oltre che essere costretti a recepire nel nostro ordinamento giuridico, provvedimenti partoriti dalla mente bacata di idioti che – in questi decenni – hanno sfornato “perle” come il diametro delle vongole, il divieto di cuocere la pizza nei forni a legna e – last but not least – la svolta Green con la quale eliminare progressivamente i motori diesel, per fare spazio a quelli ecologici che contemplano l’utilizzo delle costosissime e facilmente incendiabili batterie al litio.
Il “caro” Mattarella, poi, se n’è guardato bene dal prendere naturalmente le distanze dalle nefandezze commesse dal regime naziosionista di Israhell, nei confronti della popolazione palestinese. Da buon servo atlantista e della mafia askenazita, inoltre, si è pure dimenticato che nel 1999 era il Ministro della Difesa quando il governo guidato allora da Massimo D’Alema acconsentì all’utilizzo delle basi NATO presenti sul nostro territorio, per bombardare la Serbia distante appena un’ora di volo dal nostro spazio aereo.
Senza poi dimenticare che il fratello venne ucciso dalla mafia, non certo perché era un fedele servitore dello stato come hanno sempre voluto farci credere, quanto piuttosto perché evidentemente faceva parte della stessa organizzazione. O magari ci parli del padre, il cui ruolo nella strage di Portella della Ginestra, non è mai stato del tutto chiarito con Gaspare Pisciotta che venne zittito con la stricnina poco prima che potesse rilasciare delle scottanti dichiarazioni.
Ecco, se proprio vuole fare qualcosa di realmente utile si liberi da questo peso e ci racconti come stanno realmente le cose. Soprattutto i siciliani, suoi corregionali, avrebbero il sacrosanto diritto di sapere la verità su una pagina di storia mai sufficientemente chiarita! E che, ancora oggi, ci si guarda bene dal parlarne…
Francesco Montanino
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