Nel pieno della follia del regime del Draghistan (per gli “amici degli amici”, conosciuto con il nome di Itaglia) mentre le forze dell’ordine sono tutte impiegate e concentrate alla caccia di chi si oppone alla barbarie delle mascherine all’aperto in beata solitudine e al possesso del Green Nazi Kazz (tenendo ossequiosamente e pedissequamente fede ai diktat quotidiani provenienti dal Viminale che è preoccupatissimo solo dei movimenti ondulatori delle camionette della polizia, e non certo delle bravate compiute dai veri delinquenti che stanno vivendo un’irripetibile età dell’oro), è passata nel silenzio assordante dei media la notizia che nel collegio uninominale 1 di Roma (il Quartiere Trionfale della XV Circoscrizione Lazio 1, ndr) si è votato per assegnare il seggio alla Camera dei Deputati, rimasto vacante per l’elezione a Sindaco di Roma di Roberto Gualtieri, avvenuta lo scorso mese di ottobre.
Al di là del fatto che il deretano che occuperà l’ambitissima poltrona sarà quello di un’altra esponente del partito fogna per antonomasia (il PD) nella persona di Cecilia D’Elia, il dato che risalta sotto gli occhi di tutti è la percentuale di persone che si è recata alle urne per eleggere quest’altra cadregara, che ammonta a un misero quanto imbarazzante 11,33% (https://www.ilsussidiario.net/news/diretta-elezioni-suppletive-camera-2022-risultati-candidati-e-affluenza/2278127/)! Sì è proprio così, perché sugli oltre 185.000 aventi diritto al voto, solo 21.000 domenica scorsa si sono presi la briga di andare a farsi una passeggiata al seggio, per decidere il candidato che doveva sostituire quell’altro fenomeno da baraccone di Gualtieri. Facile immaginare che si sia trattato di quei personaggi che campano con le clientele promesse loro dai partiti di regime, i quali avranno sicuramente raccattato il consenso con le solite fandonie da quattro soldi di cui sono campioni indefessi oltre che indiscussi…
Tal D’Elia, risulta essere stata nominata con circa il 60% delle preferenze, ovvero oltre 12.000 voti che equivalgono ad appena il 6-7% (o giù di lì) dell’intero corpo elettorale chiamato ad esprimersi! Un dato che parla abbastanza chiaro sulla rappresentatività che possono esprimere tali figuri di dubbia moralità, piazzati lì secondo i soliti giochetti di partito che non hanno tenuto, non tengono e mai terranno conto, della volontà dei cittadini che - a giudicare dalla totale disaffezione nei confronti delle ultime tornate elettorali – ne hanno le palle abbondantemente strapiene del modo di fare di questa classe politica, composta (con buona pace di qualcuno) quasi esclusivamente da infami, venduti e bastardi della peggiore specie.
Qui vale la pena aprire una doverosa parentesi sul concetto di “rappresentatività” che, al pari di quello di democrazia (e non certo da oggi, come qualcuno crede), è stato letteralmente calpestato e mortificato, oltre ogni ragionevole limite, da una classe politica sia di “pseudodestra” che di “pseudosinistra”, (cui si sono aggiunti in questi ultimi anni quel disastro quali sono stati i pentadementi, il cui guru - Beppe Grillo - risulta essere stato indagato dalla Procura della Repubblica di Milano per “influenze illecite” con la compagnia di navigazione Moby) che si ricorda dei cittadini solo quando si tratta di elemosinare il loro voto, buono per tenere il proprio culo saldamente incollato sugli scranni dorati di Camera e Senato!
Secondo l’accezione più nobile del termine (che poi è quella che maggiormente ci sta a cuore) si viene eletti perché ci si fa portavoce delle istanze dei cittadini, e non certo per dare vita a indegni spettacoli come quello dei repentini cambi di casacca, al fine di ricevere le solite, odiose e miserabili prebende, oppure di squallidi giochetti politici che rispondono solo a meri calcoli di opportunismo!
Ci chiediamo come possa essere rappresentativa una persona eletta alla Camera dei Deputati raccogliendo 12.000 voti, ovvero la quindicesima parte del corpo elettorale che sarebbe stato chiamato ad esprimersi! In una democrazia vera, tali votazioni sarebbero state annullate perché non si può proprio parlare di rappresentatività quando 9 elettori su 10 sono rimasti a casa, perché – come già accennato – mal sopportano questi satrapi da quattro soldi, nonostante che i pennivendoli leccaculo di regime, ben se ne guardano dal diffondere tale tipo di notizie!
Satrapi che adesso sono più che mai preoccupati di eleggere al Quirinale, l’ennesimo pupazzo che non rappresenterà affatto la volontà popolare, e sarà piuttosto il solito frutto di compromessi, intrallazzi e spartizioni della torta (in questo caso, i milioni di Euro del Recovery Fund) che abbiamo ben imparato a conoscere nella plurisecolare storia della repubblichetta delle banane itagliana. Oltre che l’espressione della volontà di lobby e centri di potere, che hanno tutto l’interesse a distruggere quel che resta di questo scalcagnato e malridotto paese!
Si fanno i nomi di Berlusconi, Draghi e finanche di un Mattarella-bis……premesso che il più pulito di questi personaggi - a nostro sommesso avviso - ha la rogna, troviamo semplicemente disgustosi e nauseabondi soprattutto le nomination dell’ex banchiere massone e del presidente in carica. Non che Berlusconi ci sia particolarmente simpatico, anzi….ma almeno è stato votato (anche se lo riterremo sempre un grossissimo errore, considerando ciò che rappresenta questo personaggio) da parte di milioni e milioni di cittadini. Piuttosto, vedere al Colle signori che non hanno ricevuto alcuna legittimazione popolare in nessuna occasione, ci sembra quanto di più lontano – ancora una volta – dalla nostra idea di democrazia, e non fa altro che avvalorare la nostra tesi sul totale deficit di libertà esistente in itaglia.
Infatti - mentre questo paese da operetta si trova in una situazione economica, semplicemente agonizzante e irreversibile per colpe che ben conosciamo - tali signorotti continuano imperterriti nella loro opera persecutoria e vessatoria nei confronti di quella parte (molto più ampia di quello che i loro compari di merenda pennivendoli smidollati e leccaculo, vorrebbero farci credere) della popolazione che ha scelto di esercitare il proprio sacrosanto e inviolabile diritto a non vaccinarsi.
Non è un mistero, ormai, che sta entrando in vigore l’ennesima porcata partorita da questo esecutivo composto da delinquenti e sciacalli della peggiore risma, con la quale viene imposto l’obbligo vaccinale a chi ha compiuto più di 50 anni, pena la comminazione di una sanzione da 100 euro che sa tanto di estorsione legalizzata, e che dunque va rispedita al mittente. Persino Amnesty International, utilizzata da certa sinistra in passato solo quando le faceva comodo, ha tirato le orecchie a questo governo di delinquenti, invitandolo a non accentuare le discriminazioni nei confronti di chi ha liberamente scelto di non farsi somministrare alcunché, solo perché non intende mettere a repentaglio la propria salute.
La situazione drammatica e vergognosa che abbiamo esposto e denunciato sin dall’inizio di questa storiaccia, adesso inizia a venire a galla. E questo, nonostante che l’attuale pandemia con la variante Omicron (che assomiglia tantissimo a quei ceppi virali che assumevano – sino a qualche anno fa – i nomi esotici di australiana, cinese, filippina, indonesiana, ecc, di cui ci siamo troppo presto dimenticati) sia stata involontariamente diffusa proprio da chi ha ceduto nei mesi scorsi agli squallidi ricatti e alle false promesse del “vile affarista” Draghi e dei suoi miserabili scagnozzi, facendosi in(o)culare una, due o anche tre dosi di quell’intruglio che vogliono spacciare a tutti i costi per vaccino.
Così come il “protocollo della morte” costituito da Tachipirina e vigile attesa per contrastare gli insorgere dei sintomi riconducibili al Covid-19, della cui efficacia abbiamo sempre dubitato sin da tempi non sospetti, è stato sonoramente bocciato da una sentenza del TAR. Ciò richiederebbe non solo l’intervento della Magistratura (ammesso e non concesso che ci sia ancora qualche giudice che riesca a far finalmente prevalere il diritto, sugli interessi particolari di questo o di quel partito), ma soprattutto imporrebbe le immediate e irrevocabili dimissioni del Ministro della Salute nella persona di Roberto Speranza, insieme a quegli altri circa 400 mangiapane a tradimento che compongono il Comitato Tecnico Scientifico! Altre braccia rubate all’agricoltura, che pesano tantissimo sulle nostre abbondantemente dissanguate tasche di contribuenti che già ricevono poco, se non addirittura nulla, da uno stato arrogante, accattone, dispotico, affamatore e mafioso come nessun altro al mondo!
Intanto, le proteste verso questi provvedimenti liberticidi si stanno facendo sempre più massicce e iniziano a fioccare con una certa insistenza le denunce (segnaliamo in particolare quella dell’avvocato Marco Mori: http://www.studiolegalemarcomori.it/ricatto-vaccinale-un-atto-criminale-denunciamo-governo-draghi/) nei confronti di questo governo composto da incapaci e inetti, che stanno solo creando danni non solo morali ma anche materiali, se pensiamo alla profonda spaccatura che hanno prodotto nel tessuto sociale, alimentando la campagna d’odio e di discriminazioni assortite contro i cosiddetti “no vax”.
Un termine che, già di per sé, riteniamo essere a dir poco infelice, disgustoso, squallido oltre che pericoloso, dal momento che la logica imperante sul quale è fondato piuttosto è quella del “divide et impera”, con la quale si tende volutamente a dividere e a distogliere l’attenzione dei cittadini, dall’assoluta inadeguatezza evidenziata da questi pagliacci di stanza a Palazzo Chigi nel risolvere i problemi vecchi e nuovi di un paese, che sta affondando nel suo egoismo e nel suo opportunismo.
Anche e soprattutto grazie all’atteggiamento passivo e colluso di questi media di regime e di coloro i quali si professano “giornalisti”, ormai diventati semplici marionette della più bieca e becera propaganda, poiché da sempre sono al servizio dei loro padroni che si trovano sulla tolda del comando. E non certo della verità e dei cittadini, come eppure la deontologia professionale imporrebbe loro…..del resto, se li abbiamo rinominati, da interi decenni e in tantissime occasioni “pennivendoli di regime”, una ragione dovrà pur esserci!
Francesco Montanino