Come
volevasi dimostrare! Il regime del Draghistan (per gli amici,
repubblica delle banane itagliana) sta mostrando il suo vero e infame
volto, e di questo non avevamo assolutamente dubbi sin da tempi non
sospetti. Dapprima ostinandosi a mantenere il Green Kazz, per
perpetuare il controllo sociale in atto ormai da diversi mesi,
adducendo un principio scientifico che non ha alcuna ragion d’essere
perché il Covid sta entrando nella sua fase endemica: ovvero sta
diventando una malattia con la quale dovremo abituarci a convivere,
anche se sarà comunque consigliabile mantenere un attento
monitoraggio sulle sue evoluzioni. E poi trovando ogni pretesto pur
di mantenere uno stato di emergenza perenne, volto solo a
terrorizzare e a taglieggiare la popolazione, mostrando - ancora una
volta - che sono disposti davvero a far di tutto per danneggiare
ulteriormente gli sventurati abitanti di questo paese. Compreso,
quello di proclamare uno stato di emergenza per “guerra” (di cui
avremo modo di parlare nel prosieguo), attraverso cui prorogare il
termine, inizialmente fissato al 31/3/2022, al 31/12/2022!
Il
tutto, mentre nel resto d’Europa si stanno progressivamente
smantellando le restrizioni poste in essere nei mesi scorsi, perché
i dati sui contagi stanno drasticamente calando. Così com’era, del
resto, ampiamente prevedibile dal momento che ci stiamo, a poco a
poco, avviando verso la bella stagione e, come per qualsiasi ceppo
influenzale, anche il coronavirus è destinato a indebolirsi e a
ridursi la propria incidenza, in termini di contagi e ricoveri in
terapia intensiva. La riconquista della libertà in Inghilterra,
Spagna, paesi scandinavi e finanche Turchia, è sotto gli occhi di
tutti. Fa notizia alle nostre latitudini, solo perché un manipolo di
satrapi continua a soggiogare e a tenere sotto scacco la popolazione
di un paese, con metodi vigliacchi che stanno facendo sorridere il
mondo intero, denotando nel contempo un’incapacità e un’arroganza
che davvero non hanno uguali.
Ci
sarebbe davvero da ridere per non piangere, per una decisione che
arriva con un tempismo quantomeno sospetto, visto e considerato che
stava venendo a galla in maniera inesorabile, la verità
sull’inefficacia di questi sieri sperimentali fatti passare da un
mainstream bugiardo e carogna, quali vaccini salvifici da un qualcosa
di assimilabile alla peste bubbonica, di manzoniana memoria. Una
verità che molto presto li avrebbe portati davanti alle aule dei
tribunali, per rispondere delle gravissime omissioni e alle violenze
private perpetrate in questi ultimi due anni, nei confronti di
milioni e milioni di cittadini che chiedono solo di poter vivere in
libertà ed essere lasciati in santa pace!
Il
pretesto a questo governo di dittatori incalliti e bastardi, è stato
fornito – non sappiamo fino a che punto, casualmente – dallo
spostamento delle truppe russe in Ucraina per denazificare e
demilitarizzare un paese che è stato foraggiato militarmente ed
economicamente in questi ultimi anni da UE e USA, ed a cui è stato
promesso che sarebbero state installate delle basi NATO sul proprio
territorio. Intanto, in questi ultimi otto anni, la regione del
Donbass, che si trova ad est dell’Ucraina, è stata sottoposta a un
vero e proprio genocidio, solo perché quelle popolazioni hanno
legittimamente rivendicato la volontà di tornare a far parte della
Russia, sulla scia di quanto stabilito con un referendum popolare
dalla Crimea. Cosa che non è andata giù a Kiev che, tramite il
battaglione neonazista Azov, non si è fatta scrupolo di ammazzare
anche donne e bambini e di vessare in ogni modo chiunque parlasse in
russo! Una vera e propria follia che si è consumata nel colpevole e
compiaciuto silenzio dei media occidentali, preoccupati di
disinformare e offrire – come al solito – una versione parziale e
allineata a una sola parte, di una vicenda in realtà molto più
complessa di quello che si pensa.
Se
a questo aggiungiamo che nel 1991, gli USA promisero – sotto forma
di un accordo scritto pubblicato recentemente dal prestigioso
settimanale tedesco “Der Spiegel” - all’allora premier
sovietico Mikhail Gorbachev alla vigilia della dissoluzione
dell’URSS, che la NATO non si sarebbe mai espansa ad est, ecco che
il quadro della situazione assume contorni che non possono affatto
portarci a ritenere il presidente russo Vladimir Putin, quale unico
colpevole della brutta situazione che si è venuta a creare in quella
parte di Europa.
L’UE
e gli USA hanno una grossa fetta di responsabilità, e sarebbe bene
che si assumano le proprie colpe invece di continuare a starsene sul
piedistallo e a frignare, solo perché i russi hanno perso la
pazienza dopo che hanno ripetutamente evidenziato le proprie
rimostranze, senza mai essere ascoltati da nessuno! La NATO ha
inglobato, con il trascorrere degli anni, anche i paesi baltici, la
Polonia, la Romania, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria:
ovvero, buona parte di quel blocco di paesi che facevano parte - a un
tempo - del Patto di Varsavia. Il prossimo passo, sarebbe stato
quello di comprendere anche l’Ucraina che dista poche centinaia di
chilometri da Mosca e che dunque - e a ragion veduta, ci permettiamo
di aggiungere - agli occhi dei russi avrebbe potuto rappresentare una
seria minaccia alla propria sicurezza interna, con missili puntati
contro che avrebbero potuto provocare morte e distruzione in
qualsiasi momento.
Proviamo
per un attimo a metterci nei panni della Russia: a chi farebbe
piacere sapere che il proprio vicino dispone di armi pronte a
scagliarti contro, per qualsiasi pretesto? La storia insegna che una
situazione del genere avvenne, a parti esattamente capovolte, nel
1962 quando l’URSS nell’ottobre di quell’anno andò a
installare delle posizioni missilistiche a Cuba, puntandole contro
gli USA che distavano appena 150 miglia marine, e vedevano dunque
esposte non solo la Florida ma anche Washington e New York al rischio
tutt’altro che campato in aria di essere colpite da pericolosissimi
ordigni!
Solo
un grande capolavoro diplomatico di John Fitzgerald Kennedy riuscì
ad evitare il peggio, sotto forma di un accordo sotto banco con i
sovietici che consisteva nello smantellamento dei missili da parte di
Kruscev a Cuba, in cambio degli Jupiter americani collocati in
Turchia. La coraggiosa ricerca della pace a tutti i costi, costò la
vita al povero Kennedy che un anno dopo venne assassinato a Dallas in
circostanze ancora poco chiare, a distanza di quasi 60 anni!
Sulla
base di questo importante e fondamentale precedente storico, la
logica avrebbe imposto e tuttora impone la ricerca del dialogo,
provando a trovare una soluzione equa e condivisa per entrambe le
parti!
E,
invece, ecco che è scattata la caccia al russo, giusto per gettare
ulteriormente inutile e deleteria benzina sul fuoco! Il solo fatto
che una persona è russa (non importa se viva, morta (pensiamo al
bando di una lezione sul grande autore Dostoevskij all’Università
Bicocca di Milano), o anche se è portatore di disabile o un animale
(se la sono presi persino con i gatti….) è una colpa gravissima
che impone il marchio dell’infamia e della vergogna, da parte del
pensiero unico globalista! Credevamo che le pagine più buie della
storia rappresentate dall’avvento dei regimi nazifascisti e
comunisti appartenevano a un passato che non vogliamo che si
ripresenti più ed erano state ormai consegnate alla storia, che le
ha condannate senza alcun appello! E invece, poiché non c’è
davvero limite al peggio, stiamo assistendo a un’ennesima,
disgustosa barbarie in cui bisogna sopprimere e prendersela con i
russi, per il solo fatto di essere tali!
Una
vera e propria follia di cui avremmo volentieri voluto fare a meno,
perché l’interscambio commerciale fra il Bel Paese e la Russia, in
questi anni e a dispetto delle ridicole sanzioni economiche comminate
da USA e UE, è stato importante e ha permesso sviluppo e creazione
di tanti posti di lavoro. Qualcuno dovrebbe spiegarci poi perché
solo le nostre imprese non potranno avere più rapporti con la
Russia, al contrario di quelle francesi che invece continueranno ad
averli nonostante i rapporti non certo idilliaci fra Macron e Putin.
Tutto dilapidato, solo perché questo paese privo di spina dorsale
deve obbedire ciecamente ed esclusivamente ai padroni del vapore che
si trovano oltreoceano, in un perverso disegno che porta dritti
dritti verso l’autodistruzione! Lo scopo, nemmeno tanto nascosto, è
quello di andare in malora e di ridurre progressivamente in miseria i
propri cittadini che stanno subendo in maniera più o meno
consapevole, angherie e soprusi assortiti e non certo da due anni a
questa parte, come qualcuno crede in maniera a dir poco sciocca e
ingenua!
Lo
diciamo molto chiaramente: si sta perpetrando l’ennesima violazione
di una Costituzione (che comunque andrebbe modificata in senso
autenticamente federale), che solo a parole una certa parte politica
(il partito fogna del PD) dice di voler difendere, salvo poi
calpestare per fare solo i propri sporchi interessi. Se si va a
vedere cosa dice la Carta Costituzionale, si nota come all’articolo
78 lo stato di guerra può essere proclamato e conferito dal Governo
solo dalle Camere. La condizione imprescindibile è che questo paese
abbia dichiarato (o gli sia stata dichiarata) guerra ad un altro
paese. Non solo non risulta che ci sia stato un dibattito in tal
senso alle Camere, ma nemmeno che la seconda condizione si sia, allo
stato attuale, verificata! Siamo in presenza dell’ennesimo e
spregevole colpo di mano perpetrato da un esecutivo mai votato dai
cittadini, in cui è persino imbarazzante commentare il comportamento
di chi è stato eletto per ben altri scopi.
La
dittatura draghiana (avallata da quelle sciagure che rispondono alle
figure mefitiche e insignificanti dei pentadementi e alla sgangherata
armata brancaleone che è diventata la lega di Salvini) sta mostrando
il suo volto più malvagio e subdolo, spegnendo le voci di chi non si
vuole allineare alla vulgata che dipinge i russi come cattivi, senza
provare a indagare sulle ragioni che hanno spinto il loro presidente
Putin a intraprendere questo tipo di decisioni. Così come sta ancora
accadendo con l’affaire covid, in cui sono state messe al bando le
voci fuori dal coro ed è stata finanche negata di fatto la
possibilità di manifestare in maniera totalmente pacifica, a chi
vuole soltanto esprimere un’opinione contraria.
In
una vicenda così drammatica e cupa come questa, buona norma è
quella di ascoltare entrambe le campane, allo scopo di poter poi
avere tutti gli elementi per farsi un’idea su ciò che sta
accadendo, in maniera libera e consapevole. Ma così non è, e ce ne
stiamo accorgendo man mano che trascorrono i giorni.
Hanno
censurato ad esempio colleghi come Marc Innaro, corrispondente della
TV di stato (pagata naturalmente da noi, sotto forma di un canone
estorto in maniera truffaldina) da Mosca, solo perché ha esposto
acriticamente, e così come dovrebbe davvero fare un operatore
dell’informazione, la posizione della Russia. Un attacco assurdo,
che non ha risparmiato nemmeno l’arte, lo sport, lo spettacolo e la
cultura. Basti pensare alla grave e ingiusta discriminazione cui è
stato sottoposto il direttore di orchestra Gergiev, licenziato in
tronco da quell’altro fenomeno del sindaco di Milano Peppiniello
Sal(l)a(h)-al-bar dal Teatro “Scala” del capoluogo meneghino,
solo perché ha osato rifiutarsi di prendere posizione contro il
presidente russo Putin, sulla crisi che si è venuta a creare fra
Russia e Ucraina. Di esempi ce ne sono davvero tanti e ci lasciano
sbigottiti e senza parole, perché si tratta di provvedimenti
censori, tipici di una dittatura che si sta instaurando da queste
parti, senza che nessuno o quasi se ne stia rendendo conto.
Sentire
parlare il dittatore Draghi di “democrazia e diritti umani violati”
in Ucraina, ci fa venire letteralmente un grande moto di disgusto e
di nausea. Da quale pulpito si permette di fare la predica e le pulci
a un omologo (il presidente russo Vladimir Putin) che, al suo
contrario, esercita il proprio ruolo grazie a un massiccio consenso
popolare? Come si permette di cianciare di democrazia e diritti umani
violati, se da due anni a questa parte, alle nostre latitudini stiamo
assistendo alla distruzione di tutte le libertà fondamentali dei
cittadini, instillando inoltre un pericoloso clima di odio e
contrapposizione sociale solo perché non vuole assumersi le
responsabilità di un fallimento, che è sotto gli occhi di tutti?
Con quale coraggio parla di ripresa economica, se risentiremo in
maniera pesante della ricaduta di sanzioni che pagheremo in futuro, a
carissimo prezzo?
Nemmeno
a noi fa piacere vedere scene di guerra in tempo di pace e
propugniamo in ogni sede, la soluzione diplomatica quale unica via di
uscita. Ma se proprio dobbiamo dircela tutta, allora certe anime
belle dovrebbero avere il coraggio di prendere posizione anche contro
i guerrafondai americani che in questi ultimi 60 anni hanno
“esportato la democrazia” a suon di bombe in Vietnam, nell’ex
Jugoslavia, in Libia, in Siria, in Iraq e in Afghanistan!
Un
modo ipocrita e vergognoso, per non dire che hanno fatto scoppiare
sanguinosissimi conflitti in casa d’altri. Infatti, hanno sempre
agito così e anche nel conflitto russo-ucraino non si sono certo
smentiti. Dove sono i pacifisti a senso unisco e tutti quelli che
dicono di essere contro le discriminazioni e il razzismo? Si sono
chiusi nel wc e vi hanno infilato la testa dentro, solo perché dalla
parte del torto si trovano anche i loro beniamini?
Gli
esportatori della democrazia a stelle e strisce, nonché
autoproclamatisi in maniera unilaterale quali sceriffi del mondo,
stanno soffiando con insistenza sul fuoco della terza guerra
mondiale, con dichiarazioni e azioni semplicemente squallide e
allucinanti, ricattando i russi e trattando l’UE alla stregua di un
loro possedimento coloniale. L’Unione Europea, in questa vicenda,
assurge al ruolo di marionetta nelle mani degli americani e delle
loro manie guerrafondaie, solo perché il Deep State USA sta
perseguendo lo scopo di dimezzare la popolazione mondiale. Dapprima
con un virus creato molto probabilmente in laboratorio, a cui
bisognava far fronte con farmaci la cui sperimentazione non è ancora
finita e i cui effetti collaterali sono sconosciuti persino ai loro
stessi produttori. Adesso, con una pericolosissima guerra nel cuore
d’Europa che rischia di avere conseguenze catastrofiche anche per
noi.
E
non solo e non tanto dal punto di vista economico, visto e
considerato che stiamo assistendo all’impennata dei prezzi dei
carburanti in una corsa che – secondo qualche analista – dovrebbe
portare le loro quotazioni addirittura a 3-4 euro! Ciò porterà -
quale ulteriore effetto indesiderato - all’inflazione da costi,
perché anche per i beni di prima necessità saremo costretti a
spendere di più. E il cui conto, sarà pagato sopratutto dalle fasce
più deboli della popolazione, già duramente provate da due anni di
psico-pandemia.
Ma
anche e soprattutto diplomatico, perché invece di spingere sulla via
della ricerca del dialogo fra le parti il massone banchiere, nonché
“vile liquidatore affarista” Draghi, in totale dispregio di
quelle che sono le regole anche dell’educazione oltre che della
civile convivenza, ha pensato bene di scaricare un astio sordo e
francamente incomprensibile nei confronti della Russia, perpetuando
nell’utilizzare toni sprezzanti e squallidi. Questo, nonostante,
che la Russia continui a fornirci il proprio gas a prezzi al di sotto
del valore di mercato, e i rapporti proficui allacciati dalle nostre
imprese con il paese di Tolstoj che hanno solo contribuito ad
alimentare in positivo, in questi anni, il nostro PIL.
Un
comportamento insolente e insopportabile, reso ancora più
nauseabondo dalla proclamazione ridicola e insensata di uno stato di
emergenza francamente spropositato e ingiustificato, così come
abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenza. Se pensiamo che
nemmeno i paesi confinanti con l’Ucraina come la Romania, la
Polonia, la Moldova e la Slovacchia non l’hanno ancora dichiarato,
qualcuno dotato di senno deve spiegarci qual è la logica di tale
provvedimento, se consideriamo che distiamo dai luoghi, in cui si
stanno svolgendo le vicende belliche, la bellezza di circa 2.400 km.!
La
promessa poi di accogliere i profughi e i rifugiati provenienti
dall’Ucraina, non solo è ipocrita e ridicola, ma rischia di avere
serie ricadute sociali in una situazione in cui dalle nostre parti i
fuochi della rabbia e della disperazione covano pericolosamente e
ardentemente sotto la cenere. Chiariamo subito che, a nostro avviso,
la decisione di far entrare nei nostri territori queste persone non
risponde certo a un fine umanitario, come vorrebbero farci credere,
bensì a una volontà meramente punitiva nei confronti di quegli over
50 che hanno deciso di non farsi in(o)culare sostanze di dubbia
provenienza (e per questa loro legittima scelta, sono stati
vergognosamente espulsi dal mondo del lavoro), nonché efficacia. In
tanti non lo hanno ancora capito, perché anestetizzati da una
propaganda di regime degna del MINCULPOP di fascista memoria, ma è
così.
Una
delle tante, possibili interpretazioni di questo atto scellerato che
la Russia ha promesso che non resterà senza conseguenze, riguarda la
possibilità di prorogare ulteriormente il mandato di questo manipolo
di delinquenti e fannulloni della peggiore specie. Cosa che
permetterà a questi infami parassiti di poter maturare, a partire
dal prossimo mese di settembre, il vitalizio con cui continuare a
sopravvivere anche dopo che il loro mandato sarà terminato, perché
molto probabilmente non saranno rieletti se e quando potremo tornare
finalmente alle urne! Il tutto per perseguire un disegno volto alla
distruzione e allo smantellamento del tessuto produttivo di questo
paese, con lo scopo di impoverirlo e consegnarlo senza colpo ferire
alle multinazionali. Il cerchio poi si chiuderà con l’ingresso in
itaglia di forza lavoro da sfruttare a basso costo e disposta a farsi
manipolare, da padroni spregiudicati e senza pelo sullo stomaco.
A
pagare il conto, non ci stancheremo mai di evidenziarlo, saranno le
piccole e medie imprese oltre quei cittadini, che hanno capito fin
troppo bene il gioco orchestrato da questi satrapi da quattro soldi
che rispondono ai diktat provenienti oltreoceano, da un manipolo di
vizi arricchiti e pieni di paranoie come $oro$ e altra marmaglia
assortita.
Paghiamo
lo scotto di oltre 30 anni di politica basata sul nulla e sulla
sistematica, ma inesorabile soppressione di diritti che sono costati
la vita e tanti sacrifici ai nostri nonni, che hanno lottato per
regalarci una libertà che evidentemente non meritavamo. Siamo
diventati ancora più colonia di quello che già eravamo nel 1946,
dopo l’episodio di Sigonella in cui l’allora presidente del
Consiglio Bettino Craxi osò opporsi all’arroganza a stelle e
strisce, rifiutando di consegnare agli americani il terrorista
palestinese Abu Abbas nell’affaire del dirottamento della nave da
crociera “Achille Lauro”, avvenuto nel Mar Mediterraneo
nell’ottobre 1985. Un episodio che gli USA si sono legati al dito e
che non hanno mai digerito, nonostante che qualche anno prima erano
presenti sempre loro in prima linea, nella strage di Ustica costata
la vita a 81 persone.
La
verità la proviamo a raccontare - per quel che possiamo - per quella
che effettivamente è, e senza condizionamenti di sorta. In un senso,
o in un altro. Ed ecco perché sosteniamo che Tangentopoli e l’ondata
di arresti con i quali è stata messa la parola fine alla Prima
Repubblica, servivano anche e soprattutto per punire chi aveva
sgarrato qualche anno prima, contro gli americani. Non è un caso che
le inchieste hanno riguardato, solo il partito socialista e il suo
segretario Craxi, che denunciò poi pubblicamente davanti all’intero
parlamento, una condotta vergognosa che riguardava tutti i partiti. E
nella quale, il più pulito aveva la rogna!
Era
assolutamente necessario trovare il capro espiatorio, e chi meglio di
chi aveva osato frapporsi alle solite ingerenze americane appena
qualche anno prima, poteva rivestire questo ruolo? Ed ecco la
macchina del fango mediatica colpisce in maniera inesorabile il solo
Craxi (al quale, è bene che si sappia, riserviamo comunque un
giudizio di netta condanna e distanza dalle nostre posizioni
federaliste e antisistema) e non invece anche il partito comunista,
nel frattempo riciclatosi in Partito Democratico della Sinistra, solo
per provare a gettare fumo negli occhi degli elettori, sotto una
veste più democratica (?!).
A
margine di questa vicenda, intanto, si stagliava in maniera sempre
più ingombrante e cupa la figura di Mario Draghi definito da
Francesco Cossiga quale “vile affarista”. E qui il cerchio,
idealmente, arriva alla sua naturale e scontata chiusura. Il massone
banchiere, dopo aver distrutto la Grecia solo alcuni fa, adesso sta
facendo altrettanto con il nostro paese, riducendo al lumicino le
nostre libertà e trascinandoci verso una pericolosissima guerra
contro la Russia che - è bene sempre ricordarlo ed evidenziarlo -
dispone di un arsenale nucleare semplicemente spaventoso che se
utilizzato ci spazzerebbe via nel giro di pochissimi minuti!
Basterebbe
e avanzerebbe solo questo, per far desistere chiunque dotato di
buonsenso dall’incaponirsi nel portare avanti una posizione che non
può essere affatto sostenuta, per nessuna ragione al mondo. Con la
partecipazione del “bibitaro”, che non solo non sa dove si trova
Matera ma confonde i libici con i libanesi, siamo sprofondati al
punto più basso della decenza. E non solo per la figuraccia fatta
con il suo omologo russo Lavrov, prima che la situazione
precipitasse, ma anche per le dichiarazioni assai poco diplomatiche
esternate, nei riguardi del presidente Putin.
Per
queste e tantissime altre valide ragioni (fra cui non ultima,
l’infame porcata di aver aumentato subdolamente nell’ultimo
decreto “Milleproroghe”- nel silenzio complice e asservito della
quasi totalità dei media - le rendite catastali delle case, al solo
scopo di inserire una “tassa patrimoniale” nascosta nel bene
rifugio preferito da milioni di cittadini), l’attuale compagine di
governo itagliana – sostenuta sulla vicenda russo-ucraina non solo
dal fannullone e ipocrita padano Salvini ma anche dalla melonara
borgatara e (s)fascista – dovrebbe fare le valigie e SPARIRE AL PIÙ
PRESTO DALLA CIRCOLAZIONE!
E
questo per il bene di quel che resta di questo sgangherato e
martoriato paese, oltre di chi sta valutando l’ipotesi di esiliare
altrove, dal momento che il clima alle nostra latitudini sta
diventando sempre più illiberale e insostenibile.
L’utilizzo
della psico-pandemia prima e della guerra poi, servono solo a
distrarre e a terrorizzare la massa, al solo scopo di continuare a
fare danni.
Parafrasando
il grande Edoardo: JATEVENNE! Lo scriviamo a caratteri cubitali e non
smetteremo mai di ripeterlo e di evidenziarlo in ogni occasione,
perché siamo davvero arrivati a un punto di non ritorno. Questo
paese rischia seriamente di essere distrutto, e non solo in senso
metaforico, se non c’è la presa d’atto da parte della sua
popolazione che così non si può andare più avanti!
Riteniamo
di non essere però i soli a portare avanti un’idea del genere, se
solo si pensa che – ad oggi – il primo partito, continua a essere
quello degli astensionisti e del non voto. Una percentuale destinata
però a crescere ulteriormente, perché appare chiaro che il teatrino
inscenato da questa classe politica composta da pagliacci e
delinquenti della peggiore specie è privo di contenuti. Ed è
destinato a chiudere i propri battenti, in un tempo che ci
auspichiamo essere il più breve possibile.
Francesco Montanino