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lunedì 21 ottobre 2019

LA BESTIA DI SALVINI: "VI DIRO' QUELLO CHE VOI PECORE VOLETE SENTIRE"



La politica sta cambiando al ritmo dei social. Lo si può vedere con l’aumento esponenziale, soprattutto in questo periodo, degli investimenti dei principali politici sui social. Ma sarebbe solo un livello superficiale di analisi. Di fondo, le nuove tecnologie dell’informazioni sono arrivate a contribuire nella messa in discussione la leadership della politica democratica; nelle dinamiche di acquisizione, conservazione e distribuzione del potere negli stati pseudo-democratici occidentali come il nostro. 
La contesa elettorale e le dinamiche amministrative tipiche di uno stato democratico sono due dei mezzi possibili per acquisire, conservare o distribuire potere. 
Che la Politica sia stata radicalmente trasformata dall’uso delle nuove tecnologie emerge chiaramente dalla cronaca quotidiana degli ultimi dieci anni. Dalla prima elezione di Obama fino a quella di Trump in USA, così come dalla parabola italiana del Movimento 5 Stelle e della Lega di Salvini, l’utilizzo dei nuovi canali mediatici è diventato centrale nel determinare vincitori e sconfitti in ogni passaggio elettorale. Ultimo caso, in ordine cronologico, è quanto avvenuto in Ucraina con l’elezione di Volodymyr Zelensky, un ex attore la cui volata è stata tirata da una serie su Netflix a sfondo politico, intitolata “Servitore del Popolo”, nome scelto poi per lo stesso movimento politico del neo-presidente.

Dal punto di vista della Presidenza dell’Autorità Garante per la Privacy, si evidenziano, le enormi vulnerabilità che scaturiscono per le libertà e i diritti dei cittadini dall’uso massivo delle nuove tecnologie di analisi dei dati.

In più, si anticipano con sorprendente visione e spirito critico, gli scenari relativi alle conseguenze dell’utilizzo generalizzato di big data e social network su società e politica, da un punto di vista sociologico e filosofico, mettendone in luce gli enormi rischi.
In effetti – senza negare le meravigliose opportunità che le nuove tecnologie offrono all’umanità anche nel campo delle relazioni sociali e dell’equa amministrazione del potere – dall’analisi dell’uso che concretamente viene fatto delle tecnologie dell’informazione digitale emergono chiaramente alcune linee di rischio anche elevato per la libertà di autodeterminazione degli individui.
Laddove un individuo sia sovrastimolato da un numero elevato di input di scelta rapidi e costanti tenderà a non operare in modo razionale (mediante logica), ma a scegliere in base a dei criteri automatici. Le potenzialità delle tecnologie usate in modo distorto, al solo fine di vincere competizioni elettorali, coltivando un’autoreferenzialità e uno iato tra Politica e società, generano un unico esito: la perdita di potere e di capacità di influenza! 

I profili vengono utilizzati per veicolare comunicazioni istituzionali ed impersonali, prive di qualsivoglia dinamicità e vocazione al dialogo con gli altri utenti, che sarebbe il plus concesso da questi nuovi media. Spesso vengono veicolati messaggi che sono pura autocelebrazione dei candidati o del partito/movimento, titolare del profilo social analizzato; il più delle volte è evidente inoltre la mancanza di dialogo con i followers/elettori ma sovente è altrettanto palese il fatto che a pubblicare contenuti non sia il politico titolare del profilo ma soggetti da lui incaricati. 
La banalizzazione e polarizzazione del dibattito, la comunicazione memetica e immediata, l’obsolescenza rapidissima, l’impossibilità di sviluppo dialettico del dibattito su temi di merito, la percezione di un uso sempre suggestivo se non fazioso dell’informazione, non fanno altro che accrescere lo iato tra società e politica, già favorito da fattori storici, economici, demografici e sociali. 
Non sono rinunciabili le libertà ed i diritti fondamentali, che presidiano l’autonomia dell’individuo impedendo che si realizzino dittature della maggioranza in cui componenti minoritarie della comunità vengano private dei loro diritti fondamentali, in violazione dei principi etici generalmente condivisi nella nostra società. Non è rinunciabile l’idea per cui la leadership di una comunità politica debba essere selezionata in base all’effettiva capacità di gestire il potere al fine di realizzare in concreto gli orientamenti condivisi e trovi, nei diritti di cui sopra, dei limiti alla propria azione.
Tutto ciò è in pericolo laddove, nella contesa per la distribuzione del potere, il vuoto lasciato dalla Politica venga occupato da attori mossi da finalità diverse da quelle poc’anzi illustrate, come ad esempio il mero profitto. Se così fosse, poste le potenzialità enormi degli strumenti tecnologici oggi a disposizione, sarebbe molto più probabile la realizzazione degli scenari distopici ipotizzati in alcune delle opere citate, quali la dittatura degli algoritmi o la schiavitù volontaria diffusa.

Qui di seguito riportiamo un articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza publicato sul Corriere della Sera, che spiega il sistema, "la Bestia", usato da Salvini, ma ovviamente la problematica su esposta, riguarda anche gli altri partiti politici:

"Il nome della Bestia l’ho copiato dalla campagna elettorale di Barack Obama ( “The Beast” era proprio la struttura creata, con un peso schiacciante di Internet, per arrivare alla Casa Bianca)». Le similitudini però si fermano giusto al nome. Pochi giorni fa il 46enne Luca Morisi, il noto consulente d’immagine di Matteo Salvini, ha lasciato il bunker di Mantova, da dove produce l’epica del Capitano, per una lezione a Torino a 50 giovani aspiranti spin doctor . I documenti presentati in quell’occasione permettono a Dataroom di ricostruire il funzionamento della potente macchina social che dal 2014 sta dietro l’ascesa del leader della Lega, oggi il politico con più consenso in Italia (sabato a Roma in piazza San Giovanni c’erano oltre 100 mila partecipanti). A far funzionare la Bestia ci sono 35 esperti digitali che coprono la vita pubblica e privata di Salvini 24 ore al giorno, festività incluse. Il vincolo è quello della riservatezza assoluta.
I numeri record durante i cinque mesi di campagna elettorale per le Europee del 26 maggio, su Facebook, definito l’ammiraglia del Capitano: 17 post al giorno, 60,8 milioni di interazioni (che vuol dire like, commenti, condivisioni), 40 milioni di «mi piace» e oltre 5 milioni di ore di video visualizzati. Risultato delle elezioni: Lega primo partito con il 34%. Da giugno i ritmi sono un po’ più lenti ma continua a crescere: i like sui post hanno raggiunto i 52 milioni, 11,5 milioni le condivisioni. Oggi i fan su Facebook sono oltre 3,8 milioni, su Instagram 1,8 e su Twitter 1,2. È una corazzata senza pari in Italia che dal buongiorno con pane e Nutella, alle castagne in padella per la figlia, fino alla domenica sera da Barbara d’Urso, macina ininterrottamente. In rapporto alla popolazione, la Bestia performa meglio delle macchine social del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, dell’americano Donald Trump e del primo ministro indiano Narendra Modi.

Il gioco degli specchiI meccanismi per aumentare i fan sui social sono sfruttati in tutto il loro potenziale, a partire dal T-R-T: una sigla che sta per televisione, Rete, territorio. Si tratta di un gioco di specchi per mettere continuamente in comunicazione i tre ambiti: l’attesa dell’intervista tv viene trainata da ripetuti annunci su Facebook, durante la trasmissione si estrapolano e commentano in tempo reale fermi immagine e tweet live con i messaggi chiave da diffondere. Subito dopo vengono postati gli interventi tv (nel caso di Renzi rimontato ad hoc) con l’invito ai fan a esprimere il loro parere. Questo meccanismo trascina gli utenti social sulle reti tv (e viceversa) e contribuisce ad aumentarne l’audience. Salvini è il politico più invitato, e la parola d’ordine è: spolpare ogni evento fino all’osso. Lo stesso sistema vale per i comizi. Poi, siccome è proprio la velocità dei like che contribuisce a fare impennare l’algoritmo di Facebook e dunque ad ampliare la platea di chi vede il post, ecco sotto elezioni il gioco «Vinci Salvini»: chi per primo mette «Mi piace» entra in una graduatoria che alla fine farà guadagnare ai primi classificati una telefonata o un caffè con il leader.
Arrivare alla pancia degli elettori per raccogliere fan è cruciale la scelta dei messaggi: più toccano temi divisivi e più generano partecipazione (come le campagne contro gli immigrati #finitalapacchia, #prima gli italiani e #portichiusi); funzionano gli slogan motivazionali («la Lega continua a volare»), gli attacchi ai rivali politici («Sono ministri o comici?»), le immagini di vita privata («Mano nella mano» come commento a un post con la figlia), il coinvolgimento degli utenti («Siete pronti?»). Lo staff utilizza anche il software che individua l’argomento del giorno più discusso in Rete, e consente di adeguare i messaggi da lanciare. Dal tortellino al pollo, fino a Mahmood. A caldo si era schierato contro la vittoria del cantante, salvo poi fare marcia indietro e lodarlo. Un ruolo strategico è affidato ai sondaggi. Il 17 dicembre 2017 la Lega commissiona a Swg di testare la percezione degli elettori su una possibile minaccia dei Naziskin: il 67% degli elettori del Carroccio non li ritengono pericolosi (al contrario di chi vota per altri partiti). Da allora Salvini può tranquillamente spendersi a favore di CasaPound. Il documento, mai reso pubblico, lo ha scovato Report , che approfondirà su Rai 3.

La propagazione del messaggio, la diffusione del messaggio del Capitano è capillare grazie ai ripetitori digitali: almeno 800-1000 fedelissimi ricevono il link dei post su una chat su WhatsApp e immediatamente lo condividono sulla propria pagina Facebook e lo rilanciano in altre chat. Contemporaneamente i canali fiancheggiatori inseriscono lo stesso contenuto su più pagine pubbliche. Vietati invece i commenti con #49milioni, #siri o qualunque parola evochi uno scaldalo in cui è coinvolta la Lega. «L’esercito va nutrito e motivato», è il Morisi-pensiero: affinché tutti si sentano protagonisti, per la manifestazione di Roma del 19 ottobre sono stati creati cartelloni automatizzati con la propria foto di fianco a Salvini.
Profilatura dei fanI fan vengono profilati, al fine di inviare messaggi mirati. L’ultimo esempio è proprio legato al raduno di piazza San Giovanni dove Salvini lancia l’invito: «Mandate i vostri dati personali a legaonline.it e riceverete le informazioni richieste per i pullman e i treni diretti alla manifestazione di Roma». I 137 mila euro spesi da marzo a oggi in pubblicità su Facebook, vengono utilizzati soprattutto per geolocalizzare il messaggio e scegliere il target: inviare per esempio perfino ai tredicenni il post contro il governo che pensa di tassare le merendine, oppure raggiungere il più alto numero di elettori dell’Umbria in vista delle elezioni del 27 ottobre. Un’onda d’urto che sfruttando l’abilità del leader leghista ha fatto leva su tutte le debolezze del Paese. Alla fine probabilmente un buon 90% di quei 3,8 milioni di fan vota Salvini, ma da tutta questa attività social intrisa di slogan e provocazioni è difficile capire quale sia il progetto politico.

Le spese e chi le paga«La Bestia» ha anche un costo e qualcuno lo pagherà. Luca Morisi e il socio Andrea Paganella, fatturano tramite la Sistema Intranet, una società in nome collettivo (snc) che non ha l’obbligo di depositare i bilanci. Durante i 14 mesi di Salvini ministro dell’Interno entrambi hanno avuto un contratto con il Viminale: 65 mila euro per Morisi, 86 mila per Paganella. Pagati anche altri quattro contratti del team social: 41.600 euro ciascuno. A gestire i soldi del partito è invece la Lega per Salvini premier. Due milioni di euro sono arrivati da 187 mila contribuenti che nel 2018 hanno donato il loro 2×1000. Per il 2019 è previsto «un robusto incremento» delle entrate, poiché in cassa sta confluendo un terzo dello stipendio di ogni eletto del Carroccio. Nel bilancio la principale voce di costo, è genericamente indicata come «servizi»: 623 mila euro".

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza


domenica 20 ottobre 2019

ELEZIONI REGIONALI IN CALABRIA: IL COORDINATORE DELLA LEGA SUD AUSONIA LAURENZANO LAVORA ALLA LISTA

Il clima di incertezza politico è ancora forte, sia a livello nazionale che a livello locale, ma la scadenza degli appuntamenti elettorali soprattutto per le prossime regionali, impone certezze e chiarezza nei programmi. 
Nel mentre i partiti nazionali restano ancora indecisi sulle candidature, sui programmi, ma anche sulla scelta dei candidati, la Lega Sud Ausonia Calabria, è già in movimento per la composizione delle liste e per la verifica di eventuali convergenze programmatiche sui temi concreti che riguardano gente e territori. 
Il coordinatore provinciale di Reggio Calabria del principale Movimento autonomista del Mezzogiorno, che nei giorni scorsi ha ricevuto il mandato di presidente della commissione elettorale  regionale della Lega Sud Ausonia per le prossime elezioni regionali, Mario Laurenzano,  è di fatto già all'opera per verificare le proposte dei vari candidati e le convergenze eventuali sui problemi e i temi principali che caratterizzano il programma del movimento meridionalista.
"Il fallimento di tutte le politiche nazionali per i territori della nostra Calabria - ha detto Laurenzano nel corso di una riunione tenutasi lo scorso venerdì con la segreteria federale - è sotto gli occhi di tutti ed il fatto che persino la Lega del milanese Salvini, trovi spazio al Sud, conferma che esiste un vuoto progettuale che la Calabria non merita. Sto riscontrando grande interesse sul nostro progetto e sono sicuro che i calabresi sapranno rialzare la testa con orgoglio e dignità. Abbiamo dei progetti concreti, soprattutto per rimettere in piedi un sistema economico ormai completamente distrutto". 
Il coordinatore reggino della Lega Sud Ausonia, che nei giorni scorsi ha incontrato il leader del movimento "La Calabria che Vogliamo", Giuseppe Nocera, per confrontarsi su eventuali e possibili sinergie elettorali, ha reso anche noto che il prossimo 29 ottobre ci sarà una riunione del coordinamento regionale del Movimento, con la presenza del Segreterio Federale della Lega Sud Ausonia, Gianfranco Vestuto, con all'ordine del giorno proprio l'argomento elezioni regionali e i relativi punti programmatici. 
Lo stesso Vestuto, in una nota a margine della riunione di venerdi scorso, ha sottolineato che "le elezioni regionali in Calabria anticiperanno quelle che si terranno alcuni mesi più tardi anche in altre due regioni chiave del Mezzogiorno, Campania e Puglia, ma anche in tantissimi comuni. Quello che accadrà in Calabria, siamo sicuri, si ripercuoterà anche nelle successive elezioni e il Sud non può perdere l'occasione per cambiare registro e trovare una sua strada autonoma per rimettere in moto i suoi processi produttivi, distrutti dalle imposizioni commerciali e da politiche economiche nazionali ed europee semplicemente sciagurate: il dibattito sull'autonomia tra Nord e Sud deve in tal senso, essere una occasione per rilanciare la sfida con proprie proposte che rispettino anzitutto le vocazioni territoriali e non gli interessi di questa classe politica scherana e al servizio degli interessi finanziari ed economici europei e internazionali".

F.M.

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lunedì 30 settembre 2019

LA VOGLIA DI INDIPENDENZA VISTA DA SUD: IL PARLAMENTO DI AUSONIA SI E' RIUNITO A MATERA


Si è  svolto ieri ed oggi 28-29 settembre 2019, la IV sessione del PARLAMENTO DI AUSONIA (PARLAMENTO DEL SUD), presso la sala del consiglio provinciale di Matera
Erano presenti i Meridionalisti di rilievo del Sud , storici , artisti,  professionisti, contadini, operai , arrivati a Matera da tutte le terre del Sud. La iniziativa è stata organizzata dall'avv. Sellitri Michele.  

Il disegno di Legge da cui prende spunto l'iniziativa, fu presentato nell'anno 2000 dalla Lega Sud Ausonia, sia come proposta di legge di Iniziativa Popolare per un Referendum costituente per l'Istituzione del Parlamento di Ausonia, l'antico nome del Sud della penisola , e fu pubblicato sulla  G.U. del 4/3/2000 n.53 , ma anche come disegno di legge depositato presso la Camera dei Deputati nella XIII Legislatura.

Dopo un ampio dibattito , su Parlamento del Sud, macroregione federalista, e la proposta di Matera provincia Autonoma (proposta presentata sempre dalla Lega Sud Ausonia), si è reinsediata la sessione del Parlamento del Sud' , dando merito all'operato dalla Lega Sud  Ausonia, guidata dal segretario federale, Gianfranco Vestuto, che oltre 20 anni fa, aveva indicato una possibile soluzione di sviluppo per il Mezzogiorno, ricreando una funzione di sovranità al Sud, in senso Federale, poiché solo questa conferisce la soluzione dei problemi del ' feroce colonialismo' subito 159 anni  fa con l'invasione e l'occupazione piemontese, spacciata poi come "Unità d'Italia.

Il Parlamento Sud Ausonia, come forma di controllo delle scelte fatte a Roma, sul Sud, vuole essere un consesso democratico , aperto ai meridionali che credono nella Storia libertaria del nostro popolo.
SI È ANCHE DISCUSSO , come applicare una politica transitoria attraverso l'istituzione di una macroregione federale, che sarebbe un primo passo concreto verso il recupero della sovranità dei propri territori . 
E' stata creata inoltre una Commissione Giuridica, con il compito di seguire mensilmente la creazione di "Istituti di Democrazia Diretta", atti ad esercitare le funzioni di sovranità territoriale' .

Ai lavori di questi giorni hanno partecipato i coordinatori dei vari territori della Lega Sud Ausonia, tra cui Erasmo Vecchio per la Sicilia, Mario Leo Laurenzano per la Calabria, Giovanni Patronella per la Puglia, Francesco Montanino e Adriano La Femina per le comunità meridionali del Nord, oltre a tanti altri esponenti espressione di circoli e movimenti meridionalisti. 

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giovedì 19 settembre 2019

PRESENTATA LA LEGA SUD AUSONIA CALABRIA. IL COORDINATORE MARIO LAURENZANO: “SIAMO PRONTI ANCHE PER LE REGIONALI, LA POLITICA DEI PARTITI NAZIONALI HA FALLITO FAVORENDO SOLO IL NORD”.



Presentato lo scorso 13 settembre nella sala del Centro Giovanile p. Valerio Rempiccia  a Condofuri (RC), il nuovo coordinamento provinciale di Reggio Calabria del Movimento politico Lega Sud Ausonia.
Chiare linee e obiettivi del principale movimento autonomista del Mezzogiorno: invertire la tendenza solita dei partiti nazionali, facendo si che siano i territori ad avere un ruolo predominante nella costruzione dell’agenda politica e non più le segreterie romane delle formazioni politiche viste sino ad oggi.
Il nostro territorio richiede infrastrutture adeguate, strade nuove, nuovi collegamenti anche con le nostre frazioni di montagna e questo riguarda tutta la Calabria ma anche l'intero Sud – ha detto Mario Leo Laurenzano neo coordinatore reggino della Lega Sud Ausonia.
“Per ridurre la disoccupazione e cominciare a far ripartire i processi produttivi ed economici della nostra Calabria – ha proseguito Laurenzano – bisogna riprogrammare i progetti che fanno leva sulle nostre risorse e mi riferisco al turismo ad esempio, di cui si potrebbe vivere lavorando solo per 6 o 7 mesi all’anno, all’agricoltura, valorizzando le nostre produzioni tipiche locali come quella del bergamotto. Tutto passa però attraverso una semplificazione della burocrazia che semplifichi e aiuti chi vuole intraprendere e non lo penalizzi come invece avviene attualmente”. “Che qualcuno qui al Sud ed in Calabria – ha concluso poi Laurenzanoabbia potuto pensare o pensi anche solo per un attimo che personaggi da avanspettacolo come Salvini o Grillo, potevano o possano risolvere i nostri problemi, è pura follia, ma tutto questo manifesta la necessità di ascolto e di risoluzione dei problemi della nostra gente che è attualmente in ginocchio”.

Dell’inadeguatezza dell’intervento dell’attuale forma di stato centralista, ha avuto modo di parlare anche il presidente onorario del coordinamento della lega Sud Ausonia di Reggio Calabria, Pasquale Caridi, che ha posto l’accento sulla sempre peggiore situazione della Sanità pubblica, che ormai “non riesce a sostenere neanche più le esigenze minime di chi soffre di patologie che necessitano di cure continue”.
La trasformazione di questo Stato centralista in un moderno Stato federale – ha infine dichiarato nel suo intervento il segretario nazionale della Lega Sud Ausonia, Gianfranco Vestutoè e resta l’obiettivo di arrivo del nostro movimento, che si sente lontano dall’attuale forma di governo centralista ma anche dall’attuale Europa che ha ormai esautorato la sovranità dei nostri Popoli, in nome e per conto di una sovrastruttura di matrice economico-finanziaria che non risponde ai territori ma agli interessi di una oligarchia di affaristi. Recuperare il potere decisionale della nostra gente è, soprattutto per il Sud, l’unica speranza per uscire dallo status di colonia in cui ci si trova dai tempi della infelice Unità d’Italia che fu un atto violento e non condiviso attraverso un processo democratico”.

La conferenza stampa si è conclusa con la dichiarazione del neo coordinatore e segretario provinciale, Mario Leo Laurenzano che, rispondendo ad una domanda dei giornalisti presenti in sala sull’orientamento del movimento per le prossime elezioni regionali in Calabria, ha dichiarato: “siamo pronti a misurarci già dalle prossima tornata elettorale, queste elezioni saranno determinanti per il futuro e le sorti dei nostri territori e dagli attestati di stima e dai consensi che stiamo ricevendo in questi giorni, siamo sicuri che i calabresi sono stufi dei teatrini e delle pagliacciate romane”.





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domenica 8 settembre 2019

"NE' SERVI DI ROMA MA NEANCHE SCHIAVI DI MILANO": INAUGURATA A REGGIO CALABRIA UNA NUOVA SEDE DELLA LEGA SUD AUSONIA



Pronti a dare una sferzata alla politica inconsistente e ancora servile verso gli interessi del Nord e di una Europa che resta lontana dalle nostre problematiche. 
Dopo il fallimento ideologico e operativo dei partiti nazionali, impegnati più dalla divisione delle rispettive "poltrone", che nel tentare di risolvere la Questione Meridionale, che vede il Sud in preda ad una crisi economica e sociale senza precedenti, testimoniata anche dal recente rapporto "SVIMEZ" che ci racconta della penosa emigrazione di oltre 2milioni di figli della nostra Terra, è venuto il momento di dare vita ad un nuovo progetto di sviluppo che tenga conto di modelli economici possibili, che seguano le potenzialità e le vocazioni dei nostri territori e non gli interessi dettati dal governo centralista sempre scherano agli interessi finanziari Bruxelles.

Con queste premesse di fondo, per iniziativa di un gruppo di imprenditori e di professionisti della provincia di Reggio Calabria, è stata inaugurata proprio ieri la nuova sede provinciale del capoluogo reggino, a Condofuri (RC). 

"Non serve la presenza poco gradita di Salvini - dice nel suo intervento il neo segretario politico e coordinatore provinciale della Lega Sud Ausonia di Reggio Calabria, Mario Leo Laurenzano - che anzi, ci offende, ma la presa di coscienza della nostra gente, che dobbiamo essere noi stessi gli artefici dei nostri destini, senza delegare alla politica politicante le scelte di governo di casa nostra". 


"Se al Nord si fa istanza di autonomia - dice il presidente Pasquale Caridi - non vedo perchè il Sud non possa rispondere rilanciando le stesse tematiche. Qui in Calabria ormai anche le strutture pubbliche e sociali sono ai minimi livelli gestionali e invece di un potenziamento delle stesse, assistiamo alla chiusura di ospedali, scuole e servizi assistenziali pubblici necessari". 

Sulla stessa lunghezza d'onda, Antonio Tedesco, segretario amministrativo della sede reggina del Movimento, che aggiunge : " vogliamo costruire una alternativa credibile al nulla offerto sino ad oggi dalla attuale classe politica nazionale. I problemi si risolvono con una politica che metta al primo posto il territorio e la sua gente". 

La Lega Sud Ausonia, movimento politico autonomista del Sud Italia nato nel 1996, è stato presente in Parlamento fino alla XVI Legislatura (terminata nel 2013), rappresentato con una componente autonoma nel gruppo misto alla Camera dei Deputati. Parlamentare di riferimento per la Calabria, è stato l'on. Elio Vittorio Belcastro, che è stato anche Sottosegretario all'Ambiente e sindaco di Rizziconi (RC).

Il neo coordinamento provinciale della Lega Sud Ausonia - Reggio Calabria, si presenterà ufficialmente nel corso di una conferenza stampa che si terrà venerdi 13 settembre 2019 alle ore 15.00, presso la sala del Centro Giovanile p. Valerio Rempicci, in via nazionale , 47 a Condofuri (RC). Alla manifestazione parteciperà anche il segretario federale nazionale, Gianfranco Vestuto.

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sabato 24 agosto 2019

ERASMO VECCHIO: "IL SUD CHE PRODUCE DEVE ALLEARSI CON IL SUD CHE CONSUMA"



Abbiamo incontrato l'architetto catanese Erasmo Vecchio, ideatore e fondatore del brand e dei punti vendita "CompraSud". Nel darci alcune spiegazioni sull'iniziativa ci ha fornito molti dati importanti che sono spunto di partenza per molte riflessioni sul come il Sud potrebbe trovare una sua dimensione produttiva e distributiva, soprattutto nel settore dei prodotti agroalimentari. Ecco cosa ci ha detto: 

"CompraSud è un progetto che vuole stabilire un incontro tra le famiglie del Sud e la grande tradizione, sovente sconosciuta, dei prodotti agroalimentari del Sud Italia.

Nel Sud sopravvivono realtà produttive di antiche arti e di preziosi mestieri. Aziende che tramandano di generazione in generazione i loro segreti, i metodi di lavorazione e conservazione nel totale rispetto dei procedimenti naturali ed della qualità degli ingredienti. Ma scegliere i prodotti CompraSud è anche una scelta consapevole di chi vuole contribuire e e sostenere le aziende meridionali che perdono nella competizione del mercato rispetto ai prodotti industriali provenienti dal Nord e dall’estero. Nel Sud Italia vivono circa 12 milioni di famiglie che spendono ogni anno in prodotti alimentari circa 70 miliardi di euro.  Di questa torta il 95% riguarda alimenti che arrivano da ogni parte del mondo e dalle industrie del Nord. Le famiglie siciliane, ad esempio, spendono ogni anno circa 30 miliardi di euro  in prodotti alimentari pari a circa il 30% del pil dell’intera regione. In Sicilia oggi di tale spesa appena il 5% riguardano prodotti siciliani. Nelle altre Regioni meridionali non va meglio. Se  tale percentuale fosse anche solo del 20% ciò porterebbe ai produttori siciliani  circa il 10% di Pil aggiuntivo, comportando un incredibile aumento dell’occupazione e dell’economia.

CompraSud è un marchio registrato all’Ufficio nazionale brevetti ed ha dato vita al primo progetto di franchising nella moderna distribuzione. Una insegna tutta meridionale dove i consumatori possono gustare ed acquistare solo prodotti del Sud Italia". 

I promotori del progetto con in testa, come abbiamo detto all'inizio, l’architetto Erasmo Vecchio, hanno aperto una finestra di dialogo con le associazioni di produttori, le istituzioni regionali di Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sardegna e Puglia e sono pronti a fare quello che nel Sud ha fatto l’insegna tedesca del Gruppo LIDL o il Gruppo veneto Eurospin. Creare un CEDI in ogni regione del Sud Italia in cui conferire e successivamente distribuire i prodotti in supermercati ad insegna COMPRASUD.
Del progetto hanno parlato ampiamente le testate nazionali ed alcuni libri che è possibile acquistare in libreria, vedi “Uomini e donne del Sud, ritratto di vite straordinarie e dell’orgoglio meridionale” di Paolo Brogi, edito da Imprimatur edizione e distribuito da RCS e “Ricomincio da Sud” d Lino Patruno, edito da Rubettino.  Il progetto è nato ma a remare contro è il mondo della politica ed i grandi interessi di coloro a cui fa comodo mantenere il Sud quale mercato di consumo. Così si fa con le colonie.  Ma la storia ci insegna che quanto il Popolo reagisce gli eventi mutano.

RED

info: Arch. Erasmo Vecchio ( 337.957144)

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venerdì 23 agosto 2019

"FEDERALISMO SUBITO O INDIPENDENZA": IL LEADER STORICO DI LUCANIA LIBERA MICHELE SELLITRI RILANCIA SULL'AUTONOMIA

"La fase politica , ha messo al centro delle scelte e delle richieste dei Popoli IRREDENTI d'Europa, la richiesta di Sovranità,  ossia le funzioni di potere dei Popoli Europei ( catalani baschi, corsi, scozzesi, ecc. )... e del Popolo Meridionale vessato e straziato da 159 anni di saccheggio e colonizzazione ed utilizzo del suolo come immondezzaio delle multinazionali del capitale dei Nord": così esordisce Michele Sellitri, attuale commissario regionale della Basilicata della Lega Sud Ausonia, storico leader movimentista di "Lucania Libera", avvocato e giurista esperto a livello internazionale di federalismo e autonomia.

"Le guerre nazionaliste con genocidi , stupri, violenze di ogni genere , hanno modificato i confini statuali, annettendo e schiavizzando i popoli che ora richiedono LIBERTÀ ed Indipendenza - dice Sellitri al nostro corrispondente - questa Repubblica italiana, si creò a Ventotene , nel  1939  , dove 2300 oppositori politici nell'isola carcere, realizzarono il "Patto di Ventotene", col quale nacquero le Brigate PARTIGIANE , che ricacciarono dalla penisola gli occupanti del "patto di Acciaio".

Il primo governo Parri, nel quale si stava provvedendo ad applicare il PATTO di Ventotene, prevedeva una Italia fuori dai blocchi americano o russouna Repubblica Federale, che rispettasse la identità e la storia delle nazionalità dei popoli ( il Sud, Padania, Sicilia, Sardegna..ecc), in una Europa dei popoli liberi e federati e non in questa accozzaglia di affaristi, banchieri e finanzieri.


Questo programma politico, aveva ispirato i migliaia di Partigiani, che rischiarono la vita ... e rispettava la nuova richiesta di Autonomia che il Sud anelava, dopo un milione di deportati nelle Americhe e il mezzo milione di morti della "Guerra Partigiana" dei contadini e Patrioti , chiamati dai giornalisti salariati, "Briganti". Dopo lo sterminio dei bersaglieri nei confronti delle genti meridionali, dopo le stragi di Garibaldi, Cialdini & c. dal 1860 in poi.
Antonio Gramsci, Don Luigi Sturzo, Di Vittorio, Micheli, Ciccimarra, Calvario, Notarangelo, Riccardo Pazzaglia, Luciano De Crescenzo con la loro azione politica e i loro scritti testimoniarono queste verità storiche antiche e attualissime.  Le tre regioni del Nord , sono diventate le più ricche poiché ingrassate con i continui saccheggi al Sud. Ora, con l'appoggio del governo, richiedono la Autonomia Differenziale, ossia la "trattenuta delle proprie tasse" . A questo dobbiamo tutti rispondere FEDERALISMO POLITICO SUBITO o INDIPENDENZA. Il Federalismo politico - conclude Sellitri - rafforza il Paese, ma allo stesso tempo tutela le economie, storia , cultura , ambiente ed Identità. Se non ci concedono questa forma di tutela di maggiore regionalismo per tutti... come anche DON LUIGI STURZO voleva con determinazione, attueremo in alternativa l'Indipendenza Subito, ripartendo proprio dal disegno di Legge sul Parlamento del Sud (di Ausonia, n.d.r.), che presentammo nel 2000".

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martedì 20 agosto 2019

IL SUD CONTINUA AD ESSERE TERRA DI PASCOLO PER I SOLITI TRAFFICANTI DI VOTI. IL 28 E 29 SETTEMBRE RIPARTE DALLA LUCANIA IL PARLAMENTO DEL SUD.



Matera - Nel corso di una riunione del consiglio federale nazionale della Lega Sud Ausonia, tenutasi stamane a Matera, per programmare l'agenda delle prossime iniziative politiche del principale movimento autonomista del Mezzogiorno, sono stati delineati i punti tematici e le iniziative dei prossimi mesi, che vedranno la Lega Sud Ausonia impegnata negli importanti appuntamenti delle elezioni regionali in Calabria, Puglia e Campania, nonché in tante realtà amministrative locali nel Meridione.
Il segretario federale nazionale del Movimento, Gianfranco Vestuto, ha annunciato il primo degli appuntamenti importanti che vedrà protagonista proprio la città di Matera, il 28 e 29 settembre 2019, con una convention meridionalista incentrata sul rilancio del vecchio disegno di legge della Lega Sud Ausonia del Parlamento del Sud ( Referendum costituente per  l'istituzione del Parlamento di Ausonia - Proposta di legge n° 7053 del 1°giugno 2000 - presentata alla Camera dei Deputati - http://leg13.camera.it/chiosco.asp?content=/_dati/leg13/lavori/stampati/sk7500/frontesp/7053.htm ).



"Quattro sono le nostre proposte e i temi che intendiamo portare all'attenzione di un Mezzogiorno scempiato dalle decennali scorribande politiche dei partiti nazionali e da quelli di ispirazione nordista, che hanno gettato ancora di più il Sud nella desertificazione economica, sociale e umana - ha detto il segretario Vestuto nel corso del suo intervento. Occorre un’azione politica che parta dai nostri territori e non da atti dettati come sempre da Roma, Milano o peggio ancora da Genova - ha proseguito il leader della Lega Sud Ausonia - e che faccia dell'autonomia non un tema da demonizzare, ma una grande occasione che il Mezzogiorno deve cogliere e rilanciare ancora di più. Questi i temi su cui intendiamo focalizzare la nostra azione:

1) Ridisegno dei territori e una forma di governo macroregionale con una forte devolution dei poteri, cosi come indicammo nel nostro originario progetto di legge;
2) Programmazione di una politica energetica che porti gradualmente alla totale indipendenza dalle fonti energetiche di matrice petrolifera, che hanno scempiato senza neanche arricchire molti dei nostri territori, con il passaggio ad una gestione energetica esclusivamente di tipo rinnovabile;
3) Riforma agraria che abbia come punto fondamentale, oltre al passaggio ad un tipo di agricoltura esclusivamente biologica, anche l'abolizione della proprietà privata per i fondi agricoli oltre i 20 ettari per meglio indirizzare obblighi e vincoli utili alle realtà territoriali;
4) Ripresa dell'edilizia popolare pubblica".

"Insomma - ha concluso il segretario federale della Lega Sud Ausonia - al "prima il Nord" e a "prima gli italiani", sentiti fino ad oggi ci sia consentito di poter agire finalmente gridando forte, PRIMA IL SUD".

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