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mercoledì 1 gennaio 2020

DISCORSI DI FINE ANNO: ARIA FRITTA CHE SOFFIA SU UN PAESE MAI ESISTITO



Un peto la seppellirà. In questo periodo in cui c’è l’ideale passaggio di consegne fra anno vecchio e anno nuovo, assistiamo al proliferare di fenomeni di flautolenze assortite e più o meno rumorose, sulla scena politica ita(g)liana e non solo. Fra bilanci su ciò che è stato e buoni propositi per i prossimi 366 (perché il 2020 è bisestile….) giorni, la retorica noiosa e fine a se stessa la fa letteralmente da padrone. Per la gioia di chi non vede l’ora di vedere ammorbata, l’aria da parole trite e ritrite e colme di banalità ed ipocrisia. Secondo lo stile tipico di questo ridicolo paese da operetta che continua ad essere la mecca di delinquenti, fannulloni, lavativi e parassiti di ogni risma. E che rende quasi impossibile la vita invece alle persone oneste e perbene e a chiunque abbia voglia di fare e di emergere. In uno scenario sempre più simile ad un’immensa cloaca a cielo aperto, che non a un paese realmente civile e democratico.

Iniziamo la sagra delle loffe e delle scorregge assortite, partendo dalle solite nenie somministrate a reti televisive rigorosamente unite, da parte del Presidente della Repubblica (delle banane), al secolo Sergio Mattarella. Entusiasmante e stimolante come le gocce di valium, veniamo a sapere che il capo dello Stato stavolta ha parlato di identità (?!) nazionale e abbassamento dei toni nel dibattito politico, cercando di apparire paladino di un’unità che, nei fatti, NON SI E’ MAI REALIZZATA. Non potrà mai raggiungere i livelli di semplicità e di vera e propria guida della comunità che gestisce, espressi dal presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Un abisso continua a separarli, ma di questo francamente non ce ne stupiamo.
Naturalmente, tutti i pagliacci che affollano la scena politica itagliana (eccezion fatta per Salvini, sul quale avremo modo di tornarci) hanno annusato il potentissimo scorreggione presidenziale, dichiarando di essere rimasti estasiati dal lungo e pestilenziale fetore. La solita autoreferenza di questa cricca di inetti, sempre più lontana dalle esigenze di chi fa fatica a portare il piatto a tavola.

Ma la domanda che maggiormente ci preme, è questa: è più efficace come sonnifero Sergio Mattarella o Gigione Marzullo? Lasciamo a voi lettori il compito di dirimere questo amletico dubbio, cui noi proprio non riusciamo a trovare una valida risposta…..
Nel mentre, non possiamo non constatare come ieri come oggi, questo ridicolo paese sia stato sempre diviso grazie al regime statalista e centralista che lo sta asfissiando da oltre un secolo e mezzo. Sino a quando i popoli del Sud continueranno a dormire i mefitici personaggi di questa dittatura potranno continuare imperterriti a fare il bello e il cattivo tempo, a proprio piacimento.
Alla luce di ciò, sotto certi aspetti, non siamo sorpresi che il fannullone padano che risponde al nome di Matteo Salvini riceva consensi dalle nostre parti. Il leader della lega naziunalista e (s)fascista itagliana, che ha da poco definitivamente abiurato qualsiasi riferimento al federalismo, da quel di Bormio ci rende edotti sul fatto che “non occorrono discorsi melliflui, di essere pronto a guidare l’Itaglia e ad affrontare il processo per l’affaire Gregoretti”, invocando a più riprese Dio e il Cuore Immacolato di Maria.
A proposito di digressioni religiose, non possiamo non citare la serie di schiaffoni che un nervoso Papa imbroglio ha rifilato sulle mani di un’attaccatissima devota che voleva solo salutare il Pontefice. Le immagini del Papa che predica amore e accoglienza, salvo poi lasciarsi andare a un gesto che poco ha a che fare con la carità cristiana, hanno fatto letteralmente il giro del mondo. E pongono pesanti riflessioni sull’incredibile ipocrisia di cui sono ammantati certi personaggi che vogliono assurgere a punti di riferimento, salvo poi dimostrare di predicare bene e razzolare male. E questo, come si sarà potuto capire, non solo nella politica. Ma anche in altri ambienti, come la tutela e la salvaguardia dell’ambiente che non può essere certo il copyright di veri e propri fenomeni da baraccone come Greta e quegli scansafatiche dei suoi sostenitori.
Proseguendo in questa particolare carrellata dedicata ai peti di fine anno, segnaliamo la profetica fossa che si è scavato in una spiaggia Beppe Grillo. Il leader del M5S ben sa che la sua creatura politica è destinata finalmente ad una rapida estinzione, ed allora ha pensato in maniera ottimistica (come poi ha evidenziato durante il suo discorso) di anticipare gli scenari futuri che attendono i guitti pentastellati.
Rimanendo in tema di cazzari della peggiore specie, non possiamo naturalmente non rivolgere un pensiero anche al sindachino di Napoli, al secolo “Giggino” De Magistris. Il recordman dei peti ci ha accompagnato con le sue scorregge per tutto il 2019, che ci siamo appena lasciati alle spalle.

Una serie impressionante di proclami e fandonie che qui proviamo a riepilogare (pur sapendo che ne ha sparate davvero tante e che non è affatto facile tenerne la contabilità….) come la moneta napoletana, la raccolta differenziata al 70% (le strade in alcuni quartieri sono invase dalla spazzatura), l’autonomia (forse quella dei ricuttari…..) di Napoli che sarebbe dovuta diventare – e qua facciamo letteralmente fatica a trattenere le risate – capitale mondiale dei trasporti, con i mezzi pubblici che invece come tutti sanno brillano per inefficienza e sgarrupatezza.
Basterebbe da sola quest’ultima buffonata per capire chi è De Magistris e la quantità di cazzate, date in pasto agli allocchi che ancora abboccano, per far capire quale personaggio sta finendo di distruggere quella che ad un tempo era la capitale del Sud. Il peggiore primo cittadino di sempre, è riuscito nella non facile impresa di far addirittura rimpiangere Don Antonio “Berisha” detto Bassolino e Rosetta Russo Jervolino, che eppure avevano compiuto autentici disastri a cavallo fra la fine del secolo scorso e gli inizi del Terzo Millennio. Napoli è peggiorata negli ultimi anni, con prospettive lavorative pressoché nulle e la totale assenza di infrastrutture e servizi a misura di cittadino, che la relegano non a caso nelle ultime posizioni per qualità della vita.
Un altro aspetto di cui si sta parlando decisamente poco, è il riaffiorare del problema della munnezza nelle periferie. Nel popoloso quartiere di Scampia nei giorni scorsi i cittadini - esasperati dalla latitanza dell’azienda municipalizzata nella raccolta dei rifiuti, e dai miasmi che vengono sprigionati dalla loro putrefazione – hanno rovesciato i cassonetti sulla strada, bloccandola di fatto per almeno un’ora.

Una situazione inaccettabile, che imporrebbe ben altro tipo di attenzione da parte del primo cittadino che invece è preoccupato nell’allestimento di quell’improbabile armata Brancaleone che risponde alla flotta partenopea, per assecondare i desiderata dei $oro$ di turno. O magari dell’inaugurazione di B&B in cui sono presenti fuoriusciti dei cessi (a)sociali e personaggi vicini a quest’amministrazione comunale e sui quali si annidano forti i sospetti di conflitti d’interesse, che richiederebbero ben altra attenzione da parte di una Magistratura che, come abbiamo purtroppo avuto modo di constatare da interi decenni a questa parte, sa solo punire le persone oneste e perbene e lasciare a piede libero criminali di ogni sorta. Il tutto, nel silenzio di una stampa vigliacca e asservita che tace in maniera pavida e squallida, di fronte al degrado che attanaglia la città partenopea.

Insomma, nulla di nuovo sotto il freddo e pallido sole che avvolge il Sud nell’alba di un nuovo decennio che ci auspichiamo possa finalmente risvegliare il dormiente popolo meridionale. Mentre altrove (Catalogna, Scozia e Hong Kong), nelle prossime settimane, ci si sta preparando alla resa dei conti con entità centraliste e stataliste decrepite che per interi decenni hanno mortificato qualsiasi aspettativa di libertà e di sviluppo.


Francesco Montanino

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lunedì 30 dicembre 2019

UN'OCCASIONE PERSA

"La Calabria che vogliamo" e Giuseppe Nucera, non ci saranno alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Un pasticcio nato da un continuo cambiamento di obiettivi, in cui ha coinvolto anche altre liste che intendevano sostenerlo. 
Nucera, in alcune dichiarazioni rilasciate ad un giornale locale, parla di "dignità e orgoglio che non hanno prezzo" , di "sabotaggi e manovre poco limpide", di "soggetti che non possedevano i valori per far parte del suo progetto", senza specificare fatti e nomi. 
In assenza di fatti concreti, la triste realtà del suo breve percorso di candidato presidente prima e poi da "leader" della sua lista in condivisione con altre formazioni che avevano deciso di sostenerlo, è ben diversa.
A fare chiarezza è il commissario regionale calabro della Lega Sud Ausonia, Mario Laurenzano, che chiarisce i fatti. "resto allibito dal comportamento di una persona che abbiamo creduto un soggetto serio. Sin dal primo momento - chiarisce Laurenzano - ci era piaciuto il suo progetto di candidatura  indipendente che aveva presentato, premettendo che era stato lui a contattarci. Una serie di riunioni e incontri evanescenti - prosegue il commissario di Lega Sud Ausonia Calabria - fino ad arrivare a pochi giorni dalla presentazione delle liste con una proposta completamente differente, dove Nucera si ritirava dalla sua candidatura a presidente, dichiarando di voler convergere sulla coalizione di centrodestra e quindi sulla candidatura a presidente di Jole Santelli".
"Dopo un ulteriore giro di consultazioni e dopo una infinità di proposte nel trovare la soluzione per ricompattare le liste che lo volevano sostenere - continua a spiegare Laurenzano - si arriva alla condivisione che, soprattutto per motivi di tempo, portava ad un simbolo unico dove dentro oltre alla scritta della sua formazione iniziale c'erano i simboli della Lega Sud Ausonia e di per l'Italia, formazione guidata dall'on. Maurizio Lupi, che tra l'altro avrebbe garantito l'esenzione dalla raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione della lista". 
La storia nel racconto dei fatti prosegue e termina con un vero e proprio "coup de théâtre", tenutosi a Lamezia Terme (CZ), allorchè a meno di 24 ore dalla scadenza dei termini di presentazione delle liste l'ex presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera, comunica davanti agli astanti che il simbolo, dopo che le accettazioni di candidature erano già state autenticate, sarebbe cambiato ancora una volta non contendo più neanche quello della Lega Sud. 



"Ovviamente davanti ad una simile pagliacciata - conclude Mario Laurenzano - non ho esitato neanche un attimo ad alzarmi dal tavolo della riunione, nella considerazione di non aver mai assistito a nulla di simile e rammaricato per tutto il lavoro di oltre due mesi buttato al vento. Onestamente non capisco le parole e il comportamento di Nucera, ma registro i fatti accaduti in maniera a dir poco negativa. Il cammino della Lega Sud Ausonia qui in Calabria è ancora lungo, ma siamo già pronti per i prossimi appuntamenti elettorali, primo tra tutti le comunali di Reggio Calabria".


RED

sabato 21 dicembre 2019

MATERA: INAUGURATA LA STAZIONE DELLA FERROVIA CHE NON C'E'


Alcuni giorni fa è stata inaugurata a Matera per l’ennesima volta la favolosa stazione
centrale dell’intricatissimo snodo ferroviario delle Appulo Lucane che attraversa la
nostra città. Uno snodo da far invidia alle stazioni Shinkanzè di Tokyo! Praticamente
un cesso imperiale  gigantesco posto sopra la minuscola cloaca nel quale è stato
infilato l’unico binario a scartamento ridotto interrato delle FAL.
Voleva rappresentare quell’opera l’impronta urbanistica prestigiosa ed indelebile
di Matera Capitale del 2019 pagando all’ineffabile Boeri 400 mila euro ( pagate sulla
fiducia e senza gara!) per la sua  progettazione. Il risultato è stata un melanconico
scimmiottamento di altre superbe stazioni o coperture portuali costruite in precedenti
capitali europee come Marsiglia. Opera realizzata fra l’altro con i fondi della Regione Basilicata (Fondi FESR 2014-2020). In se l’opera, anche se non originale, non sarebbe
poi tanto male; ma la sgradevole  sensazione che suscita è quella che si stia perdendo
l’ennesima occasione, forse quella definitiva, perché Matera si possa dotare una buona
volta di un sistema infrastrutturale viario serio ed efficace. E’ per questo un’opera grottesca_che sta lì ad insultare l’intelligenza dei materani. Ma quali sono le ragioni per
costruire una simile opera sontuosa su di un binario morto di un troncone ferroviario
fumettistico !

Soldi che si sarebbero potuti utilizzare per il raccordo di Matera alla rete ferroviaria
nazionale RFI a scartamento ordinario. Grottesco e spudorato perché si sta irridendo la
speranza della comunità materana di potersi finalmente connettere alla rete ferroviaria
dello Stato italiano. Al di là delle mere rivendicazioni campanilistiche, essere coperti ed
inclusi  nella rete ferroviaria nazionale ha un significato simbolico potentissimo. Esso è
prima di tutto il segno tangibile di esser parte preziosa di una comunità, di un popolo
unito sotto un'unica nazione ed un unico stato. La ferrovia che ancora non è arrivata a
Matera, invece ci racconta che qui, nella nostra città, l’Italia ancora non è arrivata e
continua ad esserne esclusa. E’ questo un segnale che il nostro Paese ancora
pervicacemente evita di dare ai materani, aldilà delle fumose obiezioni sulle
convenienze puramente economiche dietro le quali Trenitalia spesso si trincera.
Ma non è finita qui! Chi non vuole le FFSS a Matera non vuol bene nemmeno al Sud.
Basti guardare la cartina geografica per accorgersi che la geometria e la geografia ci
indicano che, per ottimizzare il sistema viario Nord-Sud attraverso il corridoio adriatico,
la ferrovia non può non attraversare la città dei Sassi.

E’ inaccettabile che i tempi per i collegamenti pubblici, ferroviari e non, fra Puglia,
Basilicata, Calabria e Sicilia si misurino addirittura in giorni! E’ un’inaccettabile miopia
quella di non rafforzare questo asse viario soprattutto in un periodo in cui si stanno
riaprendo e rafforzando le rotte della seta verso l’estremo oriente tanto trafficate nel
Medioevo. Serve per agganciarsi all’impetuoso sviluppo di paesi come Cina ed India.
Ma come si fa a non  capire che l’Italia con il suo Sud può ambire a diventare una
piattaforma logistica formidabile proprio mentre il vento dello sviluppo mondiale sta
abbassando il suo baricentro di nuovo nell’area del Mediterraneo ? La via della seta è
via obbligata perché il nuovo asse del pacifico non spinga definitivamente in periferia
se non nell’oblio la vecchia Europa. Per questo motivo va scongiurato un movimento
pro-ferrovia a Matera che non cerchi concertazioni con le regioni limitrofe o che si appassioni a disegnare
strategie strampalate propugnate con tracotanza e con toni e stili esagitati. (Ma è
possibile che sti comitati non siano capaci di scegliersi rappresentanti moderati ?)


Ma la ferrovia a Matera non la vuole soprattutto  il capoluogo della nostra regione.
Ormai leggendario il discorso dell’ineffabile Pittella dove lancia strali contro la ferrovia a
Matera ed accusa di accattonaggio i suoi cittadini “culturali”. La stessa tratta Matera
Ferrandina che veniva fatta passare per un ramo secco delle FFSS totalmente
improduttivo  oggi, al contrario, potrebbe tornare estremamente utile per poter
propagare nel cuore della nostra regione i benefici di una Matera Capitale Europea
diventata locomotiva. Alcuni mesi fa, nel periodo in cui stavo studiando come candidato
presidente di questa Regione, avemmo un incontro presso il comune di Altamura,
grazie ad un assist offerto dall’associazione culturale A.S.S.S. onlus di Michele
Cornacchia. Oggetto dell’incontro era proprio il possibile raccordo con Retitalia ad
Altamura. Il progetto dell’amministrazione altamurana era quello di ripristinare la
vecchia linea Gioia del Colle Rocchetta Sant’ Antonio per finalità turistico-culturali.
Il presidente Emiliano avrebbe da lì a pochi mesi inaugurato la prima tratta riaperta.
La nostra idea è   quella di realizzare un anello ferroviario con gli stessi scopi che da
Rocchetta S.A. poi si raccordasse a Melfi-Potenza, attraversasse la valle del Basento e
una volta a Ferrandina, potesse biforcarsi: con un ramo diretto verso Matera-Altamura
chiudendo il piccolo anello ferroviario; l’altro che continua verso il metapontino-Taranto
per chiudere poi il grande anello con la tratta Taranto-Gioia del Colle. Un anello
infrastrutturale capace di connettere la Puglia murgiana con la Basilicata fino al Basento
per giungere poi ad agganciare Taranto.

Taranto della ZES potrebbe essere il porto ideale nel quale far approdare la via della
seta e la porta per poi connettere quest’area a quella Salentina. Su questo progetto,
oltre che con il comune di Altamura, si era  iniziato ad interloquire con il comune di
Spinazzola, Melfi ed era stato proposto anche al comune di Matera (Gianpaolo D’Andrea). Sarebbe il caso di riprendere il filo di questo ragionamento. In quanto alla
lussuosa pensilina di P.zza della Visitazione facciamola diventare pure il mausoleo
eretto in memoria delle auguste gesta eroiche di chi potrà dire : anche io c’ero al
banchetto di Matera 2019!
Francesco Vespe

martedì 17 dicembre 2019

AUTONOMIA? UNA OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO PER LA CALABRIA E PER IL SUD


Al Nord il dibattito su autonomia e federalismo è stato per anni al centro dell'agenda politica, mentre il Sud ha sempre visto questa opzione come un pericolo per un Paese che di fatto continua a viaggiare a due velocità.
La Lega Sud Ausonia, proprio nel momento in cui anche la Lega di Salvini sembra aver intrapreso una strada neo-nazionalista, vuole rilanciare l'argomento ritenendolo esiziale per la rimessa in moto dei processi produttivi dei territori del Mezzogiorno, schiacciato da politiche commerciali e di sviluppo determinate da leggi inique che ormai detta l'Unione Europea e non più il governo italiano che ne è invece scherano servitore.
La presentazione della proposta di Legge per Reggio Calabria Provincia Autonoma, sul modello di quelle di Trento e Bolzano, è un primo passo volto a segnare un cambio di marcia e di presa di coscienza delle proprie forze, ritrovando la propria identità e la libertà di disegnarsi il futuro.

Tutto questo avviene alla vigilia dell'importante voto per le elezioni regionali in Calabria a cui la Lega Sud Ausonia intende partecipare.
Questi e altri temi verranno affrontati nella conferenza stampa/convegno, che si terrà sabato 21 dicembre alle ore 16:00, presso l'E'-Hotel in via Giunchi, 6 a Reggio Calabria
In questa occasione il coordinatore della Lega Sud Ausonia - Reggio CalabriaMario Laurenzano, presenterà le iniziative e i progetti che il principale movimento autonomista del Mezzogiorno, intende mettere in campo in Calabria nei prossimi mesi. "La Calabria ha bisogno di trovare un proprio progetto di sviluppo, che nasca dalle potenzialità e dalle naturali vocazioni del nostro territorio e non più da politiche economiche nazionali o peggio ancora europee” – ha dichiarato Laurenzano in occasione della presentazione dell’iniziativa. “I partiti nazionali hanno fallito e hanno ridotto la Calabria al fanalino di coda delle regioni italiane – ha continuato e concluso il coordinatore reggino della Lega Sud Ausonia - sia come infrastrutture che, come livello di ricchezza e non credo proprio che lasciare la nostra Terra nelle mani di chi fino ad ieri ci ha offeso ed attaccato, possa essere una soluzione percorribile. Occorre ripartire anche dalla nostra dignità".

Alla conferenza, a cui sarà presente anche il segretario federale nazionale della Lega Sud Ausonia, Gianfranco Vestuto parteciperanno vari esponenti del mondo della cultura e dell'imprenditoria della provincia di Reggio Calabria, tra cui il prof. Domenico Giuseppe Musitano.




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sabato 30 novembre 2019

‘CompraSud’, la rivoluzione del consumo parte dal meridione



Dal Sud...per il Sud. Il progetto ‘CompraSud’, ideato e fondato dall’architetto catanese Erasmo Vecchio, vuole imprimere una rivoluzione dei consumi nel meridione. I dati sono inequivocabili: circa l’85% dei prodotti che vengono acquistati nei supermercati si riferiscono ad aziende del centro-nord o estere.

Quasi un regime di monopolio, che si traduce in un ’cappio virtuale’ per le aziende agroalimentari del Sud. Dalla volontà di stabilire un legame tra i consumatori del meridione e la grande tradizione (fatta di passione ed eccellenti materie prime) dei produttori del Sud nasce il progetto ideato dall’architetto Vecchio.

Progetto che sta conquistando il favore sempre più crescente di produttori, associazioni, movimenti e imprenditori. Durante un incontro tenutosi a Gioia Tauro venerdi 29 novembre, la Lega Sud ha rilanciato, con rinnovato entusiasmo a CompraSud.

Scegliere i prodotti meridionali è una scelta consapevole di chi vuole contribuire e e sostenere le aziende del Sud, spesso purtroppo stritolate nella competizione con i prodotti industriali provenienti dal Nord e dall’estero”, le parole di Gianfranco Vestuto, segretario del partito Lega Sud.

CompraSud dunque è una vera e propria allenza che unisce tutte le regioni del meridione. Negli ultimi mesi, in un’ottica strategica di sviluppo, si sono intensificati i dialoghi con le associazioni di produttori e le istituzioni regionali di Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sardegna e Puglia.

Sviluppare un contratto di rete tra le parti interessate e creare un supermercato ‘CompraSud’ in tutte le regioni del meridione i prossimi step di un progetto ambizioso e determinato a costruire un filo diretto tra i produttori e consumatori del Sud.

Presente all’incontro tenutosi a Gioia Tauro anche l’imprenditore reggino Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria Rc e prossimo candidato a Presidente della Regione Calabria.

Non posso che sposare con entusiasmo e convinzione il progetto ideato dall’architetto Vecchio. ’CompraSud’ è l’unico percorso che le aziende del meridione possono intraprendere per rispondere al dominio sempre più dilagante dei competitors del nord o provenienti dall’estero. 

Dal Sud provengono le migliori eccellenze enogastronomiche italiane, specialità che tutto il mondo ci invidia e talvolta imita con delle contraffazioni che danneggiano ulteriormente la nostra economia.


E’ arrivato il momento di mettere in atto una rivoluzione dei consumi -le parole di Nucera- di dare il giusto valore alle qualità dei nostri prodotti e contempo permettere alle aziende del Sud di cambiare marcia.

Attraverso il progetto ‘CompraSud’ si può far ripartire l’economia del meridione e dare il giusto valore allo straordinario patrimonio enogastronomico del Sud. Patrimonio che, attraverso i prodotti realizzati da aziende del nostro territorio, può e deve diventare protagonista dei mercati non solo meridionali ma di tutta Italia”.




RED

martedì 12 novembre 2019

LA LEGA SUD AUSONIA LANCIA IL PATTO FEDERATIVO FRA LE REGIONI DEL MEZZOGIORNO


Mascali (CT) - Un patto federativo fra le regioni del Sud, in grado di rilanciare un Mezzogiorno in cerca di una propria identità nell’agone politico. In risposta, alle manie centraliste e stataliste che il regime romano continua a propinare, gettando fumo negli occhi, attraverso gli imbonitori a 5 stelle e Salvini che lo utilizzano esclusivamente a meri scopi elettoralistici.

È questo il principale messaggio lanciato, durante un convegno tenutosi a Mascali, in provincia di Catania, nei giorni scorsi ed organizzato dalla Lega Sud Ausonia cui hanno partecipato molti cittadini, interessati ai temi che sono stati discussi durante l’incontro. “Il meridione – afferma Giuseppe Nucera, candidato governatore per la Calabria per la lista "La Calabria che vogliamo" e per il principale movimento autonomista – deve tornare ad essere al centro dell’attenzione del dibattito politico nazionale. Ma visto e considerato che è stato dimenticato dai nostri politici un territorio che in termini di popolazione vale il 34% della penisola, saremo noi a farci sentire. Porto avanti un programma basato sulla nascita di un patto federativo fra le regioni del Mezzogiorno che possano proporre le proprie istanze, non solo con il governo centrale ma anche con il Nord. È arrivato insomma il momento di svegliarci”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il segretario federale Gianfranco Vestuto che ha sottolineato “l’esigenza di ripartire dai territori e dalle persone che li rappresentano, non più su promesse vuote bensì su progetti concreti che permettano al Sud di iniziare a produrre. Come Lega Sud, sono 23 anni che ci battiamo su temi come l’autonomia che, se ben utilizzata, rappresenta una grande opportunità da non perdere per il Mezzogiorno, alla luce della totale scomparsa delle ideologie”.

Per il coordinatore regionale Erasmo Vecchiola Sicilia pur disponendo di un grandissimo potenziale, è ridotta ad una situazione di enorme povertà e di inaccettabile subalternità. Adesso, è necessario unire le forze attuando integralmente lo Statuto che permetta a questa terra di poter finalmente sfruttare le proprie immense risorse”.


Tanti gli interventi e le presenze al dibattito, a cui hanno partecipato anche l'on. Biagio Susinni e il coordinatore provinciale della Lega Sud Ausonia di Reggio Calabria, Mario Laurenzano.

Francesco Montanino

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martedì 5 novembre 2019

DI MAIO IN CINA: DIETRO IL SORRISO IL NULLA E ANCHE MACRON LO UMILIA


Sono entrambi in missione in Cina. Ma Luigi Di Maio ed Emmanuel Macron viaggiano su binari differenti, con risultati finora tutti a vantaggio del presidente francese.

Il confronto è quasi impietoso: mentre il ministro degli Esteri italiano si muove tra l'enfasi (vuota) sul memorandum sulla via della Seta e la (bassa) politica interna (è riuscito anche a darsi dello statista da solo celebrando la plastic tax), il galletto dell'Eliseo gioca a parole difendendo gli interessi dell'Unione europea nell'enorme mercato cinese (invitando i partner a fare gruppo e muoversi all'unisono) dall'altro corre da solo, badando al sodo e soprattutto all'utile della Francia.

Come ricorda il Corriere della Sera, "è prevista la firma di circa 40 contratti bilaterali" tra Parigi e Cina "nei settori dell'aeronautica, dello spazio e dell'agricoltura. Il presidente francese e quello cinese Xi Jinping discuteranno anche del progetto di costruzione di uno stabilimento di trattamento delle scorie nucleari, in discussione da una decina d'anni e giunto ormai al momento della decisione finale".

Proprio come nel Mediterraneo, insomma, il leader di En Marche non guarda in faccia a nessuno, anche a costo di pestare i piedi agli alleati europei. E non gli mancano assi nella manica insospettabili: Macron, sottolinea il Corsera, "è accompagnato anche da Guillaume Canet protagonista del prossimo film Asterix e Obelix - L'impero di mezzo dove il celebre Gallo incontra la cultura cinese". Nulla accade per caso.
(fonte: Libero)

RED 

lunedì 4 novembre 2019

PRIMA IL SUD: TORNARE AD ESSERE ARTEFICI DELLO SVILUPPO DEI NOSTRI TERRITORI

Prima MascaliPrima la Sicilia, Prima il Sud: è questo il titolo del Convegno che avrà luogo alle 17,00 di Venerdì 8 Novembre al King's House Hotel di Mascali, tra i relatori figurano Gianfranco Vestuto ed Erasmo Vecchio, il primo Presidente di Lega Sud ed il secondo Coordinatore regionale. Ma ad essere presente ci saranno anche Giuseppe Nucera, già Presidente di Confindustria Reggio Calabria e di Federturismo, prossimo candidato alla presidenza della Regione CalabriaNunzio Maniscalco, già parlamentare regionale all'ARS nella XIV legislatura e Mario Laurenzano, coordinatore provinciale di Reggio Calabria della Lega Sud Ausonia

La cittadina di Mascali dista appena 10 chilometri dal cuore del turismo ma non è capace di fruire della sua naturale vocazione e di un fronte mare straordinario. L'obiettivo è quello di promuovere offerta e ricettività, rispettando l'equilibrio ambientale, per luoghi da vivere tutto l'anno, e competere sui mercati nazionali e internazionali con servizi all'avanguardia e sostenibili. A questo programma ci stanno lavorando da settimane un pool di professionisti ed operatori economici . 

Uno di questi è l'architetto Vecchio: " Nuovi waterfront, dalla Regione 32 milioni. Sarà il salotto sul mare più bello del mondo, puntiamo sulla bellezza della nostra Riviera non solo come volano per creare buona occupazione, ma anche come luogo da vivere tutto l’anno, che è parte della  identità culturale e paesaggistica di Mascali. In questo senso, il lungomare, infatti,  può diventare spazio capace di aggregare la comunità e di promuovere anche stili di vita sani e corretti. La riqualificazione di questi snodi tra la spiaggia e la città può contribuire a delineare nuovi percorsi di benessere per attività sportive e ricreative, nel rispetto della sostenibilità degli interventi e della cura per l’ambiente. Vogliamo far crescere l’offerta e i servizi della Città senza pregiudicare il delicato equilibrio ambientale e l’ecosistema degli arenili e dell’entroterra".

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martedì 29 ottobre 2019

MARONI: "L'AUTONOMIA UTILE SIA AL NORD CHE AL SUD"

«L'autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione, quindi non è incostituzionale. Certo porta vantaggi alle regioni virtuose che non sono solo al Nord e, quindi, può essere utile a tutte le regioni, anche a quelle del Sud. Dire che l’autonomia è la secessione del nord ricco contro il sud povero è sbagliato e mi auguro davvero che il ministro Boccia, da uomo del Sud, possa garantire l’avvio della procedura».


Così l’ex presidente della Regione Lombardia ed ex leader della Lega Nord, Roberto Maroni, al Polo museale di Trani, dove ieri ha partecipato con il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia ad un incontro sul regionalismo.


Quanto alle elezioni in Umbria, «Salvini ha fatto e sta facendo un buon lavoro - ha commentato -. Diciamo che è molto aiutato da chi sta al governo, per ora con questa manovra, ma il passaggio fondamentale sarà il 26 gennaio, in Emilia Romagna».


Quanto a Boccia, «io sto andando avanti, la legge quadro è quasi pronta e la presenterò alle regioni molto presto. Voglio portarla un mese prima in parlamento e vorrei che ne discutessimo per fare un’autonomia che tenga insieme il paese, che faccia la lotta alle diseguaglianze e consenta alle aree del sud e del nord che sono difficoltà di raggiungere livelli medi».


Sulle elezioni in Umbria, il ministro biscegliese non fa drammi: «Quando è nato questo Governo ci siamo tagliati volutamente i ponti alle spalle, l’abbiamo costruito per avviare una nuova alleanza sociale e chi ci credeva allora dovrà crederci ancora oggi. Io esorto tutti ad andare avanti, a non aver paura - ha aggiunto Boccia - perché, quando si costruisce una storia nuova, bisogna avere coraggio e quelli che guardano i sondaggi e si spaventano, non meritano nemmeno di fare politica. Esorto tutti, Di Maio compreso, ad avere coraggio ed andare avanti, perché il Paese ha bisogno di un fronte alternativo».


Un ragionamento fondato, anche, sul convincimento che il centrodestra non esista più: «Adesso ci sono i nazionalisti e Berlusconi è ormai un’appendice di Salvini e Meloni, che hanno una idea nazionalista non solo del Paese, ma anche dell’Europa, perché credono nei fili spinati, nei manganelli, in una Europa che deve essere sempre più marginale. Noi, invece, crediamo nella centralità dell’Europa. Infatti, in due mesi, siamo passati dalle montagne russe e dallo spread quasi a 300 al paese sotto controllo, ma anche all’Iva che non è aumentata, cambiale che aveva firmato Salvini e poi è scappato perché lui fa sempre così».

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